C’era una volta la scarpa da corsa intermedia, quella volgarmente chiamata A2, di cui negli ultimi tempi si era persa un po’ traccia. Una categoria che ha visto l’introduzione di molti nuovi modelli ibridi, scarpe da lento che volevano essere (anche) veloci e scarpe destinate ai lavori più qualitativi adatte però anche per correre più piano.
Buco, che hanno patito maggiormente tutti quei runner abituati ad utilizzare calzature progettate apposta per aiutare nel mantenimento dei ritmi veloci, spesso scegliendo di correre anche in allenamento con scarpe più performanti destinate, invece, alle gare. Ma da oggi questo problema non esiste più, grazie a Hoka Mach X 2.
Innanzitutto, scordatevi la prima versione di Mach X. Con questa evoluzione Hoka ha trasformato quel primo modello, realizzando una vera e propria scarpa intermedia: leggera, reattiva, comoda e veloce. Un piacere da avere ai piedi, ma soprattutto da utilizzare quando si cercano anche in allenamento ritmo e tenuta. Quello che dovrebbe sempre fare una scarpa per i lavori di qualità.
Ho utilizzato Hoka Mach X 2 per oltre 150km, prevalentemente per uscite veloci e per buoni chilometraggi, anche oltre i venti chilometri, e per qualche allenamento ritmo più lento, sempre con un passo compreso tra i 5’00” e i 3’30” minuti al chilometro. Scopriamola insieme…
Battistrada: 8,5
Subito un voto alto, oltretutto in uno dei parametri che fino a qualche tempo fa era uno dei punti deboli di Hoka, che evidentemente in questi anni ha lavorato molto bene sulle proprie carenze.
Battistrada molto duraturo, migliorato sia in trazione che in resistenza, e disposto nelle zone di contatto del piede. Scoperta la fascia centrale ma senza incidere né sul consumo dell’intersuola ne sulla tenuta del piede. Anche ai ritmi più alti e su asfalto bagnato buonissimo il grip.
Intersuola: 9
Obiettivo centrato. Ottima reattività e belle sensazioni. Come nella prima versione, l’intersuola è composta da un doppio strato di mescola, EVA nella parte inferiore per dare più stabilità alla scarpa e Peba nella zona superiore per una maggiore reattività. Nel mezzo, affogata, una piastra a tutta lunghezza e con design a cucchiaio (visibile negli intagli dell’intersuola) sempre in Peba, in grado di supportare il lavoro nell’intersuola sia nella spinta che nella stabilità generale della scarpa.
Purtroppo, però, misure da super trainer (e quindi misure illegali per le gare su strada e pista), con 44mm di altezza nella zona del tallone (42mm nel modello femminile) e 39mm in avampiede (37mm da donna), per un drop complessivo standard per Hoka, di 5mm. La parte meglio riuscita di Mach X 2? Si, ma non solo…
Tomaia: 9
La tomaia si avvicina alle soluzioni adottate per i modelli racing. Molto più traspirante rispetto alla versione che l’ha preceduta, ma soprattutto fascia il piede come una vera scarpa da gara.
Solo qualche piccolo rinforzo per aumentarne la durata nella zona e un tessuto via via sempre più spesso muovendosi verso la parte posteriore del tallone e della conchiglia.
Upper: 8
La soluzione adottata nell’upper è ibrida. Lacci grossi, leggermente elastici, quasi da daily trainer, ma comunque molto buoni e comodi. Linguetta, invece, minimal, priva di imbottiture, dello stesso tessuto della tomaia, con ali laterali elastiche per una fissaggio migliore. Zona del tallone praticamente sprovvista di conchiglia e con alcuni piccoli inserti di schiuma protettiva solo sui lati (inizialmente ho avuto qualche problema di abrasione, poi risolto).
Peso: 8
Peso ridotto di qualche grammo, rispetto alla prima edizione, nonostante l’incremento di mescola nell’intersuola. 250 grammi nella mia taglia 9,5US, indossata dà nettamente l’impressione di avere ai piedi una scarpa molto molto più leggera.
Comfort: 9
La calzata è ottima (al di là del mio inconveniente iniziale, che però non ha avuto nessun altro tra di noi in The Running Club), fasciante e leggera.
Hoka Mach X 2, sia di corsa che camminando, risulta sempre un tutt’uno con il piede. Si percepisce il suo sostegno come se si stesse correndo lungo due binari. E soprattutto chi corre di avampiede sente il supporto, sia in spinta che in appoggio, della mescola in più.
Reattività: 9
Una scarpa da allenamento che sa correre come una modello da gara. Potremmo definire così questa Mach X 2, che rispetto alla versione precedente è diventata nettamente più dinamica e che sicuramente verrà apprezzata maggiormente da quei runner che corrono di avampiede/mesopiede, soprattutto per la sua grande capacità di proiettare in avanti.
Il nuovo mix di doppia mescola mista e piastra in Peba effettivamente permettono quella spinta e quella protezione che spesso si cercano nei modelli intermedi per un aiuto in più negli allenamenti di qualità. E, in questo caso, Hoka Mach X 2 lo fa egregiamente.
Durata massima stimata: 8,5
La scarpa anche dopo 150 chilometri non presenta praticamente nessun segno d’usura e anche le due mescole reagiscono ancora come fossero nuove. Fattori che lasciano presagire ad una lunga durata complessiva, fin oltre gli 800km.
Rapporto qualità/prezzo: 7,5
Hoka Mach X 2 sono disponibili ad un prezzo ufficiale di 190 euro, costo un po’ alto rispetto a qualche diretta concorrente come la Puma Deviate Nitro 3 (170 euro), ma solo dieci euro in più rispetto al prezzo di lancio della prima versione di Mach X (180 euro).
Si trova comunque già in offerta di qualche decina di euro su siti di rivenditori terzi, come verificabile direttamente nella nostra sezione scarpe.
Voto finale: 8,5
Hoka Mach X 2 è, finalmente, una vera scarpa intermedia, come non ne si vedeva da parecchio tempo. Molto reattiva e con tanta spinta nell’avampiede, ad oggi una delle migliori scelte possibili sul mercato, insieme alla Under Armour Velociti Pro, come super trainer senza piastra in carbonio dedicata alle sedute più di qualità.
L’altezza dell’intersuola (44mm per il modello da uomo e 42mm per quello da donna), purtroppo, non permetterebbe di utilizzarla in gara.
HokaMach X 2
Hoka Mach X 2 è una scarpa veloce adatta a tutti gli allenamenti di qualità grazie un'intersuola molto reattiva in Pebax. È caratterizzata da un'altezza al tallone di 44mm e di 39mm nell'avampiede,...
Una scarpa adatta soprattutto ai runner più veloci, leggera e reattiva. La zona tallone poco strutturata e molto racing la rende poco compatibile per gli atleti che necessitano di supporto in corsa. Una scarpa che fa correre forte, una scarpa che fa riscoprire il piacere di correre, una scarpa che ci è mancata. Sicuramente la migliore evoluzione di questo 2024.