RunCard, amo et odi. Introdotta nel 2014 e attiva dal 2015, la RunCard è stata ideata dalla Fidal (Federazione Italiana di Atletica Leggera) per offrire ai runner amatori non affiliati a una società sportiva la possibilità di partecipare alle gare ufficiali sul territorio italiano.
Prima della sua introduzione, chi non era iscritto a una ASD (Associazione Sportiva Dilettantistica) doveva pagare un tesseramento giornaliero di 7 euro per ogni gara Fidal a cui voleva partecipare, oltre alla normale quota di iscrizione. La RunCard è nata proprio per semplificare questo processo e avvicinare i neofiti del running al mondo delle competizioni, senza l’obbligo di entrare subito a far parte in una società sportiva. Inizialmente, la tessera doveva essere valida solo per un anno, con l’idea che poi l’atleta si sarebbe iscritto a una società. Ma le cose sono andate diversamente.
Fin da subito, infatti, è stata introdotta la possibilità di rinnovare la RunCard anno dopo anno, a partire dal giorno successivo alla scadenza. Questo ha generato non poche polemiche da parte delle ASD, che hanno accustao la Fidal di fare “concorrenza sleale”, poiché le società devono affrontare costi di affiliazione elevati e la mancata iscrizione di atleti tesserati tramite RunCard – oltretutto con un costo pressoché irrisorio – comporta minori introiti necessari per affrontare le spese federali.
Il 2026, però, potrebbe segnare un cambiamento. Non si parla di abolizione o sospensione della RunCard dopo un anno, come auspicato da alcune società, ma di un aumento progressivo del costo al momento del rinnovo. L’obiettivo è incentivare i runner a entrare in una società sportiva, pur lasciando la libertà di restare indipendenti a chi lo desidera.
Come funziona la RunCard
Fino ad oggi esistevano quattro diverse tipologie di RunCard – tre per la corsa e una dedicata ai camminatori – ciascuna pensata per rispondere a esigenze specifiche degli atleti amatori che desiderano partecipare a gare agonistiche senza essere necessariamente affiliati a una società sportiva.
La prima è la RunCard “classica”, ovvero la versione standard, che consente di prendere parte a competizioni ufficiali di corsa su strada, corsa campestre, corsa in montagna e trail running. È la formula più completa e versatile, adatta a chi vuole cimentarsi in diverse discipline del podismo agonistico.
La seconda è la Mountain and Trail RunCard, pensata esclusivamente per chi è interessato a partecipare a gare agonistiche di corsa in montagna e trail running. Questa versione è ideale per gli appassionati dell’outdoor, che non intendono gareggiare su strada o in campestre.
La terza tipologia è la RunCard EPS, che ha le stesse caratteristiche della RunCard classica – quindi valida per gare su strada, campestri, in montagna e trail – ma può essere sottoscritta solo da atleti che risultano già tesserati presso un Ente di Promozione Sportiva (EPS). È una soluzione pensata per chi è già inserito in un contesto sportivo amatoriale riconosciuto, ma desidera accedere anche al circuito Fidal.
Quarta ed ultima, la RunCard Nordic Walking, valida per partecipare alle sole gare agonistiche di Nordic Walking.
Inoltre, è importante sapere che la RunCard, pur essendo una comoda soluzione adottata da molti runner, ha delle limitazioni rispetto al tesseramento tramite società. Chi la possiede:
- non può partecipare alle gare su pista;
- non può prendere parte ai Campionati Federali (italiani, regionali o provinciali);
- non viene inserito nelle graduatorie ufficiali FIDAL.
Tuttavia, il piazzamento in classifica (sia assoluto che di categoria) viene comunque riconosciuto, anche se non si ha diritto a premi in denaro o simili (che possono essere convertiti se in accordo con gli organizzatori).
Dati e documentazione necessari per il tesseramento sono gli stessi richiesti per il tesseramento tramite associazione, ma la durata è di 365 giorni a partire dalla data di attivazione della carta (e non dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno, come invece il tesseramento tramite ASD).
Vediamo ora cosa cambierà con il nuovo regolamento in vigore dal 1 gennaio 2026.
RunCard, il nuovo regolamento Fidal
Innanzitutto, non cambia l’età minima per sottoscrivere la RunCard, che rimane di 20 anni. Il costo iniziale previsto alla prima sottoscrizione rimane sempre di 30 euro. Cambia invece il rinnovo, che passa a 40 euro per il secondo anno e 50 euro dal terzo anno in poi, per ogni successiva riattivazione.
Cambia anche il costo di iscrizione per il primo passaggio da RunCard a tessera Fidal – costo sostenuto dalla società – che sarà scontato del 50%, quindi 10 euro invece che 20 euro.
Gli atleti che, invece, vorranno fare il passaggio contrario, ossia da ASD a RunCard, il costo previsto è di 50 euro.
Rimane invariato il costo della RunCard per gli atleti stranieri non residenti in italia, sempre di 15 euro (per favorire la loro partecipazione alle gare sul territorio nazionale). Subisce invece un ritocco il costo della RunCard con convenzione EPS, che passa da 15 a 20 euro.
Per quanto riguarda le Mountain and Trail RunCard e le RunCard Nordic Walking emesse fino al 16 aprile 2025, queste manterranno la loro validità fino alla naturale scadenza. Tuttavia, tutte le tessere attualmente attive verranno convertite in RunCard “classica” annuale.
Infine, tutte le RunCard attivate o rinnovate nel corso del 2025 avranno una quota unica di 30 euro, indipendentemente dall’anno di sottoscrizione.
Un piccolo passo in avanti
La RunCard si conferma uno strumento fondamentale per ampliare l’accesso al mondo delle gare agonistiche, offrendo un’alternativa flessibile e meno vincolante rispetto al tesseramento tradizionale tramite società sportive.
Le modifiche introdotte con il nuovo regolamento – in particolare l’aumento progressivo del costo al rinnovo e gli incentivi economici per il passaggio verso le ASD – rappresentano un tentativo di riequilibrare il rapporto tra libertà individuale e sostegno al tessuto associativo, che resta il cuore pulsante dell’atletica leggera italiana. Allo stesso tempo, la possibilità di mantenere una forma di partecipazione autonoma, pur con alcune limitazioni, garantisce a ogni atleta la libertà di scegliere il proprio percorso sportivo.
In definitiva, la RunCard continua a essere una porta d’ingresso accessibile e inclusiva per chi desidera mettersi alla prova nelle gare ufficiali, senza rinunciare alla possibilità di crescere, migliorare e – magari – un giorno entrare a far parte di una società sportiva.