Pensate di uscire per il vostro allenamento quotidiano e di dover scegliere una scarpa che sia in grado di accompagnarvi ad ogni ritmo, un modello capace di essere sufficientemente stabile e ammortizzato quando i ritmi sono più blandi, ma anche reattivo e brillante se avete voglia di far correre le gambe. Forse quella scarpa ancora non l’avete, ma presto potrebbe essere vostra: si tratta di Cloudmonster Hyper, il nuovo modello “ibrido” di On Running, che racchiude in sé tutte le caratteristiche che abbiamo appena descritto. Insieme a Paolo, Andrea, Giulia e Salvatore lo abbiamo potuto provare tra i viali di Parco Sempione dopo la presentazione ufficiale fatta presso Why Run, negozio di articoli per il running di Milano, scelto da On per il lancio ufficiale italiano e unico store in cui è possibile acquistarlo.
Precisiamo che questa non vuole essere una recensione della nuova On Cloudmonster Hyper, ma solo un’anteprima che riassume le nostre prime impressioni in attesa di poterla testare secondo i protocolli previsti da The Running Club.
Cloudmonster Hyper, oltre ad essere una tipologia di calzatura che mancava nella collezione On, è anche un modello che introduce soluzioni un po’ diverse rispetto a quelle a cui il brand svizzero ci aveva abituato, mischiando un po’ le carte per dare un taglio diverso a questo modello.
On Cloudmonster Hyper: caratteristiche tecniche
Abbiamo definito la Hyper come un ibrido e in effetti è probabilmente la migliore definizione che le si possa dare: un insieme di soluzioni che mixano una scarpa da lento, una classica daily trainer come la Cloudmonster (qui abbiamo parlato della sua seconda versione), a tecnologie da super scarpa, viste su Cloudboom Echo 3, la super scarpa da gara di On.
Partiamo dal cuore dei modelli On, l’intersuola, quella caratteristica distintiva che le rende riconoscibili anche all’occhio meno esperto: due colori nella parte anteriore e posteriore che ne indicano funzionalità e materiali completamente differenti. Nel posteriore ritroviamo il tipico disegno “a buchi” di CloudTec, in mescola Helion proprietaria di On, sistema di ammortizzazione e ritorno di energia che si basa sulla capacità della mescola di comprimersi ed espandersi molto rapidamente; assorbe l’impatto, riducendo tensione e fatica e adattandosi al modo di correre di ogni runner, lavorando sia in modo orizzontale che verticale. Nell’anteriore, il sistema si riduce, lasciando lavorare principalmente la schiuma premium che caratterizza tutta la zona dell’avampiede, la mescola in Peba, Helion HF, in grado di restituire il massimo ritorno di energia quando compressa.
Rispetto alle più classiche Cloudmonster 2, tutta l’intersuola è stata alzata di oltre due millimetri: 37,5mm nel tallone e 31,5mm nella zona dell’avampiede, per il classico drop di On di 6mm. Più materiale, per avere una risposta migliore della scarpa in ogni situazione, sia a ritmi blandi che più spinti, ma che ha anche inciso sul peso totale dei Hyper, che nella misura US10 supera i 270 grammi, non proprio un peso piuma.
La calzata è abbondante, soprattutto nell’avampiede (vi consigliamo un mezzo numero in meno del vostro solito), anche se rimane ben avvolgente grazie al tessuto tecnico della tomaia in microfibra traspirante, la stessa utilizzata per le Cloudboom Echo 3. In stile racing anche tutti gli altri componenti dell’upper a partire dalla linguetta, molto sottile e anatomica, che crea una sorta di calzino interno alla tomaia, fino ai lacci, sottili e piatti, ricoperti da uno strato gommoso interno per aumentare la frizione e non lasciare che si possano slacciare facilmente.
Abbiamo detto un modello ibrido che mischia soluzioni diverse per dare possibilità di utilizzo differenti di questo modello, ma che sul prezzo deve anche fare i conti con i materiali premium utilizzati. Non sorprendono qui i 229,95 euro di costo finale.

Le nostre prime impressioni
Con Cloudmonster Hyper ci abbiamo corso qualche chilometro subito, appena indossate, fuori da Why Run, lungo Corso Sempione attraversando tutti insieme i vialoni asfaltati e i sentieri sterrati di Parco Sempione.
“Ho trovato la On Cloudmonster Hyper un modello decisamente comodo ma un po’ pesantino – ha detto Salvatore Gambino appena finito di correre -, una soluzione che utilizzerei principalmente per le mie uscite di lento e qualche allenamento un po’ più allegro, che per i miei ritmi significa tra i 3’40” e i 3’50” al chilometro, ma che per atleti un po’ più pesanti e un po’ più lenti potrebbe diventare una buona scarpa da allenamento anche per le ripetute”.
Andrea Soffientini, invece, è stato l’unico che le aveva già usate nei giorni scorsi per qualche uscita: “Le ho usate in settimana con la pioggia e devo dire che la tomaia mi ha sorpreso per la sua incredibile rapidità di asciugatura: come promesso da On, il tessuto non si inzuppa ritornando asciutta nel giro di qualche ora. Nelle mie uscite un po’ più lunghe sui 20km le ho trovate abbastanza stabili, ma anche relativamente lente. Mi riprometto di utilizzarle nei prossimi giorni per ritmi un po’ più veloci, come abbiamo fatto questa sera con Salvatore”.
Giulia Sommi, un po’ più leggera e abituata a scarpe di ben altro spessore (nel vero senso del termine) ha un parere un po’ differente: “Io le ho trovate un po’ secche, un po’ dure. Vero che non abbiamo corso a ritmi sostenuti e la stessa cosa mi era già capitata inizialmente anche con le Cloudboom Echo 3, con le quali poi mi sono ricreduta. Ecco, mi aspetto che continuando ad usarle, anche con queste possa accadere lo stesso”.
“Una scarpa comoda, molto abbondante, soprattutto nell’avampiede, che ha il pregio di essere molto stabile – ha fatto notare Paolo Corsini -. Una soluzione che permette di correre bene a ritmi lenti, un po’ come con Cloudmonster, ma che diventa improvvisamente più reattiva non appena si sposta l’appoggio nella zona anteriore, dove si trova la mescola Helion HF”:
“Non posso che confermare quanto detto dai miei compagni – ha detto infine Dario Marchini -. Il consiglio che voglio dare a chi ha intenzione di provare questo modello è quello di utilizzare in un allenamento progressivo, in cui partire molto piano e arrivare molto veloce, proprio per apprezzare fino in fondo le due anime che si intrecciano in questa nuovo modello On”.