Lhoussaine Oukhrid, campione nazionale di maratona, è stato squalificato per otto anni dalla Procura Nazionale Antidoping. Una decisione che non lascia spazio a interpretazioni e che, di fatto, segna la fine della sua carriera agonistica. Oukhrid, 41 anni, lo scorso febbraio aveva conquistato il titolo tricolore alla Maratona Maga Circe, fermando il cronometro a 2h16’58”. Un risultato che oggi viene cancellato da una vicenda che getta ombre pesanti sul suo percorso sportivo.
Il comunicato ufficiale della Procura Antidoping non lascia molti dubbi: Oukhrid è risultato positivo all’Eritropoietina Ricombinante (EPO), una sostanza vietata che agisce aumentando la capacità del sangue di trasportare ossigeno, migliorando così la resistenza e le prestazioni in gara. Si tratta di una violazione grave, che rientra negli articoli 2.1 e 2.2 del Codice Sportivo Antidoping, relativi alla presenza e all’uso di sostanze proibite. La squalifica avrà effetto dal 25 giugno 2025 e si protrarrà fino al 24 giugno 2033, un arco temporale che cancella tutti i risultati ottenuti dall’atleta dopo la data del controllo. Otto anni di stop che, per un maratoneta di 41 anni, equivalgono a un addio definitivo alle competizioni di alto livello.
Lhoussaine Oukhrid, mezzofondista di origine marocchina naturalizzato italiano, è stato per anni uno dei protagonisti del panorama podistico nazionale. Tesserato per diverse società di rilievo, aveva ottenuto buoni soprattutto nelle gare di fondo su strada e pista: 28’56” nei diecimila, 1h02’41” in mezza, 2h16’25” in maratona.
Ma non è nemmeno la prima volta che il nome di Oukhrid compare nelle cronache legate al doping. Già nel 2017 l’atleta era stato trovato positivo alla stessa sostanza durante i Campionati Italiani di mezza maratona, subendo una squalifica di quattro anni. Dopo aver scontato la pena, era tornato alle competizioni nel 2021, dando l’impressione di aver voltato pagina e di voler ricostruire la propria immagine sportiva. Ma così non è stato.

