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Home » Cosa sono le super trainer “illegali” e perché utilizzarle in allenamento
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Cosa sono le super trainer “illegali” e perché utilizzarle in allenamento

Dario MarchiniBy Dario Marchini27 Giugno 2024
scarpe corsa super trainer illegali

Nelle ultime settimane, presentando alcuni nuovi modelli di super scarpe da allenamento, abbiamo spesso parlato di modelli “illegali”. Scritto di proposito tra virgolette, perché in realtà parliamo di calzature che possono essere tranquillamente utilizzate senza alcun problema per correre, ma che hanno alcune caratteristiche specifiche (che andremo ad analizzare di seguito) che le rendono non utilizzabili in gara (da qui il termini “trainer” e “illegali”).

Dopo l’arrivo sul mercato mondiale nel 2017 del primo modello di Nike Alphafly, dal 2020 World Athletics ha introdotto una regolamentazione specifica per le scarpe da corsa (aggiornata poi nel 2022, tra le altre cose, anche per le scarpe da utilizzare sulla pista di atletica) nel tentativo di impedire vantaggi competitivi esagerati tra gli atleti d’élite. Una serie di specifiche tecniche che permettesse di gestire e controllare lo sviluppo dei nuovi modelli di calzature da gara e di renderle il più omogenee possibili, almeno per quel che riguarda lo specifico contributo nella prestazione. Fenomeno, legato all’avanzamento della ricerca tecnologica, già successo anche in altri ambiti come la Formula 1 o il nuoto.

Dopo un primo momento in cui tutti i brand hanno limitato la loro produzione di nuove super scarpe rimanendo entro i limiti prefissati da World Athletics, da qualche mese, invece, il mercato sta offrendo nuovi modelli, non destinati alle gare, che superano questi confini. Alcuni (se non tutti) li abbiamo provati e testati anche noi per le nostre recensioni: New Balance FuelCell SC Trainer, Adidas Prime X2 Strung, Hoka Skyward X, Mizuno Neo Vista tanto per citarne qualcuno.

Ma perché realizzare super scarpe, che sfruttano le tecnologie più costose e più performanti dei modelli top di gamma, destinate solamente all’allenamento e che non potranno mai essere utilizzate anche in gara? In parte questa risposta l’abbiamo già data anche nei nostri articoli: la loro configurazione estrema, tra super schiume e soluzioni anche con piastra in fibra di carbonio, permette una reattività e un ritorno di energia ancora superiore a quello delle più “classiche” super scarpe, permettendo di allenarsi in maniera più efficiente. E allo stesso tempo forniscono quella comodità e protezione caratteristica invece delle più classiche scarpe da allenamento, fornendo un mix che permette di correre comodamente, veloci e a lungo. Motivo per il quale non le si vorrebbe mai togliere dai piedi…

Adidas Adizero Prime X2 Strung
AdidasAdizero Prime X2 Strung

Adidas Adizero Prime X2 Strung è una scarpa veloce adatta a tutti gli allenamenti di qualità grazie un'intersuola molto reattiva in Lightstrike Pro. È caratterizzata da un'altezza al tallone di 50 ...

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Non esiste una vera e propria categorizzazione specifica per quelle che abbiamo definito super trainer “illegali”, ma ci sono una serie di caratteristiche che permettono di riconoscerle come tali: un’intersuola in mescola premium con altezza superiore ai 40mm, la presenza di una o più piastre normalmente in fibra di carbonio (ma non necessariamente), un rocker molto spinto. A queste specifiche fisiche, va poi aggiunto anche un costo relativamente alto dovuto alla qualità (e nel caso dell’intersuola, anche quantità) dei materiali utilizzati. Ma vediamole nello specifico.

L’intersuola delle super trainer “illegali”

Le normative di World Athletics hanno fissato, come primo paletto, l’altezza massima dell’intersuola che le scarpe da gara possono utilizzare: 40mm. Tutte le calzature che superano questa misura sono da considerarsi illegali e non utilizzabili durante una competizione (anche se un amatore che non arriva nelle prime posizioni non verrà mai controllato per questo). Aggiungere più materiale all’intersuola permette una maggiore risposta della scarpa e un maggiore ritorno energetico. Il limite viene quindi stabilito per non dare un vantaggio competitivo troppo alto rispetto agli altri atleti.

Adidas Adizero Prime X2 Strung

World Athletics non vieta l’utilizzo di nessuna particolare mescola, ma chiaramente perché una calzatura sia definita “super” la schiuma di cui è composta l’intersuola deve essere di tipologia premium (come il Peba). Normalmente, come già avviene nelle scarpe da gara, vengono sfruttate due strati di mescole differenti: una più reattiva (normalmente in Peba) e una più stabile (in EVA e derivati), ma in alcuni particolari modelli, come ad esempio le Adidas Adizero Prime X2 Strung, gli strati possono anche di più.

Perché un’intersuola così alta, quindi? Primo, per avere una risposta ancora maggiore in termini di ritorno di energia e riuscire a svolgere allenamenti qualitativamente impegnativi, per velocità e lunghezza, facendo meno fatica e recuperando prima. Secondo, per dare alla scarpa un ciclo di vita maggiore rispetto alle sorelle minori da gara e poterle sfruttare a lungo nella propria preparazione.

Hoka Skyward X
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Hoka Skyward X è una scarpa veloce adatta a tutti gli allenamenti di qualità grazie un'intersuola molto reattiva in Peba. È caratterizzata da un'altezza al tallone di 48 mm e di 43 mm nell'avampied...

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La piastra delle super trainer “illegali”

Un altro elemento caratteristico delle super trainer “illegali” è la presenza di una (o più) piastra affogata nell’intersuola. Non necessariamente una piastra o una soluzione che utilizzi la fibra di carbonio, ma comunque un elemento che doni rigidità e stabilità alla scarpa.

World Athletics, in questo caso, permette l’utilizzo di una sola piastra in fibra di carbonio per le scarpe da utilizzare in gara.

La piastra, come risaputo, non è l’elemento che dona propulsione alla calzatura con il suo effetto leva, ma è quello che permette al materiale di cui è composta l’intersuola di lavorare al meglio, donando stabilità alla scarpa. Ecco quindi che, con l’aumentare della risposta e dell’altezza della schiuma, come nel caso ancora delle Adidas Adizero Prime X2 Strung, è necessario aggiungere una o più piastre per avere un’azione che ne possa massimizzarne l’effetto.

Hoka Skyward X

Il rocker (legale) delle super trainer “illegali”

Più l’altezza dell’intersuola di una scarpa aumenta, più diventa necessario estremizzarne la geometria. Quello su cui tutti i brand lavorano in questo caso è il rocker, quella curvatura nella zona anteriore e posteriore dell’intersuola che permette al piede di lavorare in maniera più fluida ed efficiente.

Più una scarpa diventa rigida ed alta per la quantità di schiuma utilizzata e per l’inserimento di una piastra, più si ha la necessità di aiutare il piede a muoversi in modo naturale. Motivo per il quale, con l’avvento delle super scarpe, anche il rocker è diventato sempre più evidente ed estremo (caratteristica in questo caso non vietata da nessun regolamento).

L’effetto qual è? Quello che si prova immediatamente quando, per la prima volta, si indossa un nuovo modello di super scarpa: di essere spinti naturalmente in avanti, di avere facilità e leggerezza di corsa, percependo un minor lavoro di caviglia e articolazioni.

Mizuno Neo Vista
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Mizuno Neo Vista è una scarpa veloce adatta a tutti gli allenamenti di qualità grazie un'intersuola molto reattiva in Enerzy NXT. È caratterizzata da un'altezza al tallone di 44.5 mm e di 36.5 mm n...

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Altre caratteristiche non illegali delle super trainer

C’è un altro elemento che differenzia la super scarpe da gara e quelle “illegali”: la comodità. Come detto già per quanto riguarda l’intersuola, le super trainer sono scarpe dedicate alle lunghe sessioni di allenamento di qualità. Scarpe che devono essere indossate per tanto tempo e per tanti chilometri.

Se una super scarpa da gara deve bilanciare reattività e leggerezza, spesso a scapito del comfort, una super trainer deve invece tenere conto anche di questo aspetto. Per questo motivo le super trainer nella maggior parte dei casi adottano soluzioni più resistenti e più pesanti rispetto a una super scarpa da gara: un battistrada più spesso, una tomaia più morbida e rinforzata, collari e linguette meno estremi e imbottiti e una calzata più ampia e comoda.

Ultima caratteristiche delle super trainer “illegali”, che in questo caso le accomuna alle super scarpe da gara, è il prezzo. Normalmente il costo di una super trainer non è lontano da quello di un super modello racing. Scelta non indolore ma giustificata dal fatto sia della qualità dei materiali utilizzati per la realizzazione di quella che è a tutti gli effetti una super scarpa, sia dalla loro quantità. Ma con il vantaggio, rispetto a una super scarpa da gara, di poter essere utilizzata al massimo delle prestazioni per almeno il doppio dei chilometri.

I vantaggi delle super trainer “illegali”

Perché scegliere, quindi, un modello di super trainer “illegali”? I vantaggi, in pratica, li abbiamo già detti analizzandone le diverse caratteristiche.

Le super trainer “illegali” sono scarpe divertenti, comode, che permettono di correre con facilità, con meno fatica e per tanti chilometri. Sono scarpe che forniscono un alto ritorno di energia, che permette di simulare al meglio l’azione di corsa di gara, ma allo stesso tempo di non subire gli stessi “traumi” e di recuperare prima.

New Balance FuelCell SuperComp Trainer v2
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Sono comode e, i modelli meno estremi (come Hoka Skyward X), possono essere sfruttati anche per corse lente e di tutti giorni. Grazie alla loro conformazione aiutano a correre in modo più naturale, migliorando nella postura e nel lavoro muscolare e articolare, spostandolo dalla zona inferiore della gamba (caviglia e polpaccio) verso quella superiore, ai reparti di coscia e anche.

Le super trainer “illegali” hanno un solo difetto: non possono essere utilizzate per correre in gara. E se fino a qualche anno fa, alcune federazioni e circuiti (come Ironman) non avevano limitazioni in questo senso, ormai quasi tutti i regolamenti di gara internazionali si sono allineati con World Athletics.

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Dario Marchini
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“Designer per vocazione. Giornalista per scelta. Runner per passione”. Così amo riassumere la mia carriera professionale. Laureato in Design al Politecnico di Milano, ho iniziato a raccontare la mia passione per la corsa nel 2008 con il blog Corro Ergo Sum. Giornalista dal 2015, per undici anni ho lavorato nella redazione di Runner’s World Italia. Ho anche collaborato con diverse realtà nell’ambito dell’organizzazione di eventi podistici nazionali e internazionali come Milano Marathon, Abu Dhabi Marathon, Ras al Khaimah Half Marathon, DeeJay Ten, oltre ad essere stato per quattro anni Direttore Sportivo della Wings for Life World Run. Sono Presidente dell’Associazione Sportiva Corro Ergo Sum Runners e Tecnico Istruttore Fidal - Misure: altezza 177cm, peso 66kg, scarpe US10,5/EU44,5/28,5cm. Velocità riferimento su 10K: 3'40" al km.

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