La Maratona di Valencia 2025 non ha tradito le attese, confermandosi come uno degli appuntamenti più attesi e spettacolari del panorama internazionale. Considerata da molti la gara più veloce al mondo, anche quest’anno non ha deluso le aspettative, regalando emozioni forti, colpi di scena e prestazioni di altissimo livello. Il percorso scorrevole e il fascino della “Ciudad del Running” hanno fatto da cornice a una competizione che ha saputo unire grandi campioni e migliaia di appassionati.
Tra i nomi più attesi c’era quello di Yeman Crippa, il fuoriclasse azzurro che da tempo sogna di imporsi anche sulla distanza regina. Dopo due ritiri consecutivi, a Londra in primavera e ai Mondiali di Tokyo a settembre, il 29enne trentino voleva dimostrare di poter ancora competere ai massimi livelli sulla distanza regina. Reduce da un personale di 2h06’06” siglato a Siviglia nel 2024, Crippa puntava a chiudere la gara e, magari, avvicinare il record italiano di Yohanes Chiappinelli (2h05’56”). Le aspettative erano alte: Crippa aveva preparato questa gara con cura, puntando a un risultato che potesse segnare la sua definitiva consacrazione. La cronaca, però, racconta una storia differente.

Com’è andata la gara di Crippa
L’avvio di Yeman Crippa alla Maratona di Valencia aveva fatto sperare in un risultato di prestigio. Il campione azzurro è partito con il piglio giusto, mantenendo ritmi da primato nazionale per oltre metà gara. Il passaggio alla mezza maratona in 1h02’40″ e quello al 30° chilometro in 1h29’05″ raccontano di una prima parte brillante, che alimentava sogni e aspettative. Fino a quel momento, tutto sembrava andare secondo i piani.
Poi è arrivata la svolta negativa. Dal 35° chilometro in poi, la crisi si è fatta sentire in maniera evidente: il tempo al 35° è stato di 1h45’13″, mentre al 40° chilometro il cronometro segnava già 2h02’56″. Il ritmo è crollato, trasformando gli ultimi chilometri in una sofferenza. Alla fine, Crippa ha tagliato il traguardo in 2h11’00″, chiudendo in 38ª posizione. Un risultato che lascia l’amaro in bocca, soprattutto alla luce delle ambizioni della vigilia, ma che rappresenta comunque un passo avanti rispetto agli ultimi ritiri.
Il maratoneta trentino ha commentato con lucidità la sua prova sui social: “Una buona prima parte, sensazioni giuste… poi è stata più dura del previsto, ma sono contento di averla portata a casa”. Parole che raccontano la consapevolezza di una gara difficile, ma anche la volontà di continuare a crescere sulla distanza più impegnativa dell’atletica.
La gara maschile: dominio Korir e dell’Europa
Mentre Crippa affrontava le sue difficoltà, in testa alla corsa si consumava l’ennesimo dominio africano. Il protagonista assoluto è stato John Korir. Alla vigilia, tutti gli occhi erano puntati su Sisay Lemma. Il campione etiope, vincitore a Valencia nel 2023 con uno straordinario 2h01’48”, era considerato il favorito assoluto. I pronostici lo davano in testa, pronto a replicare l’impresa e magari a inseguire il record mondiale. Ma la maratona, si sa, è imprevedibile, e questa volta il copione è stato stravolto.
John Korir ha interpretato la gara con lucidità e strategia, senza lasciarsi tentare da ritmi folli nella prima parte. Dopo un avvio controllato, con il passaggio alla mezza in 1h01’47”, Korir ha saputo gestire le energie e aspettare il momento giusto per colpire. Dal 25° chilometro ha cambiato marcia, staccando gli avversari e costruendo un vantaggio che è cresciuto chilometro dopo chilometro. Il traguardo è arrivato in 2h02’25”, nuovo primato personale e terzo successo in una grande maratona dopo le vittorie a Chicago e Boston. Un tempo di altissimo livello, che conferma la sua crescita e il suo status tra i big della specialità.

Se gli africani, ad eccezione di Korir, hanno deluso le aspettative, gli europei hanno brillato come non mai. Nella top ten maschile figurano sei atleti del Vecchio Continente, tutti sotto le 2 ore e 8 minuti. La Germania è stata la vera protagonista: Amanal Petros ha conquistato il secondo posto con 2h04’03”, demolendo il record nazionale e confermando il suo status di argento mondiale. Dietro di lui, Awet Kibrab, norvegese, ha chiuso in 2h04’25”, anche lui con primato nazionale. Storico il risultato del Giappone: Suguru Osako ha corso in 2h04’55”, quarto posto e nuovo record per il Paese del Sol Levante. Da segnalare anche Alex Yee, campione olimpico di triathlon, che alla seconda maratona in carriera ha firmato un eccellente 2h06’38”, secondo crono britannico di sempre.
La gara femminile: vince Jepkosgei
Se la prova maschile ha regalato emozioni, quella femminile è stata semplicemente stellare. Joyciline Jepkosgei ha vinto in 2h14’00”, miglior crono mondiale dell’anno e quarta prestazione di sempre. Dietro di lei, Peres Jepchirchir ha chiuso in 2h14’43”, settima all-time. Sul terzo gradino del podio la belga Chloé Herbiet, all’esordio, con il nuovo record nazionale di 2h20’38”. A seguire, la finlandese Alisa Vainio (2h20:48) e l’australiana Jessica Stenson (2h21:24).

