Correre è molto più di un semplice esercizio fisico. È un regalo verso sé stessi, un momento di libertà, una routine che scandisce le giornate, il momento di mettersi alla prova. Ogni runner ha le proprie preferenze: c’è chi ama la frescura e i profumi della primavera, chi si esalta nel freddo secco dell’inverno, quando l’aria è tagliente ma il corpo può spingere al massimo senza il rischio di surriscaldarsi. Ma c’è una stagione che mette tutti alla prova, anche i più appassionati: l’estate.
Con l’arrivo del caldo e dell’umidità, correre diventa una sfida. Le prestazioni calano, la fatica aumenta e la motivazione può vacillare. Se durante l’inverno il principale avversario è stato il cronometro o il compagno di allenamenti, in estate il nemico numero uno diventa il clima. Il corpo, sottoposto a uno stress termico importante, entra in modalità difensiva. E così, anche i percorsi abituali sembrano più lunghi, le gambe più pesanti, il respiro più affannoso.
Eppure, con le giuste strategie, è possibile continuare a correre anche nei mesi più caldi, trasformando il disagio in un’opportunità per conoscersi meglio, ascoltare il proprio corpo e, perché no, migliorare. Perché l’estate, con le sue giornate più lunghe e i ritmi più lenti, può diventare il momento ideale per riscoprire il piacere della corsa, magari con un approccio più rilassato o dedicandosi ad allenamenti differenti.
Quando correre: scegliere le ore giuste
Il primo consiglio, apparentemente banale ma fondamentale, è quello di scegliere con attenzione l’orario in cui allenarsi. Le ore centrali della giornata, quando il sole è alto e l’asfalto rovente, andrebbero evitate. Il momento migliore è il mattino presto, quando la temperatura è ancora fresca e l’aria più respirabile. Correre all’alba, oltre a essere più sicuro dal punto di vista termico, regala anche una sensazione di pace e di connessione con l’ambiente circostante.
In alternativa, si può optare per la sera, il più tardi possibile, quando il sole inizia a calare. Tuttavia, è bene sapere che il calore accumulato durante il giorno non svanisce immediatamente, e l’umidità può restare elevata anche dopo il tramonto. In ogni caso, evitare l’esposizione diretta al sole è una regola d’oro.
Dove correre: l’importanza del percorso
Anche il luogo in cui si corre può fare una grande differenza. Un sentiero ombreggiato in un bosco, una strada sterrata in collina o un percorso lungo la riva del mare sono molto più adatti rispetto a una pista ciclabile esposta o a un marciapiede cittadino. L’asfalto, infatti, trattiene il calore e lo rilascia lentamente, rendendo l’ambiente ancora più caldo.
Cercare l’ombra non è solo una questione di comfort, ma anche di sicurezza. Correre in zone alberate o in ambienti naturali aiuta a mantenere la temperatura corporea sotto controllo e rende l’esperienza più piacevole. Anche il fondo conta: lo sterrato è più fresco e meno impattante rispetto all’asfalto, e può aiutare a ridurre il rischio di infortuni.
Come vestirsi: leggerezza e traspirazione
L’abbigliamento gioca un ruolo cruciale. Correre con indumenti inadatti può trasformare un allenamento in un incubo. Il cotone, ad esempio, trattiene il sudore e si inzuppa rapidamente, aumentando la sensazione di calore e il rischio di irritazioni. Meglio optare per capi tecnici, leggeri e traspiranti, progettati per asciugarsi in fretta e favorire la ventilazione.
Un cappellino con visiera protegge dal sole diretto, mentre gli occhiali da sole schermano i raggi UV e riducono l’affaticamento visivo. Per le donne, un top sportivo e pantaloncini leggeri sono l’ideale; per gli uomini, una canotta e short tecnici sono la scelta più indicata. L’obiettivo è permettere al corpo di respirare e disperdere il calore in eccesso.
Idratazione: la chiave per resistere
Bere è fondamentale, prima, durante e dopo la corsa. L’idratazione (approfondisci qui) non è solo una questione di quantità, ma anche di tempistiche. Bere due bicchieri d’acqua circa mezz’ora prima di partire aiuta a partire già ben idratati. Durante l’allenamento, soprattutto se supera i 45-60 minuti, è importante assumere piccoli sorsi d’acqua ogni 15-20 minuti, o ogni 5 chilometri circa.
Dopo la corsa, è essenziale reintegrare i liquidi persi, bevendo almeno un litro d’acqua nelle ore successive. In caso di allenamenti particolarmente lunghi o intensi, può essere utile assumere anche sali minerali, per compensare la perdita di sodio, potassio e magnesio. La disidratazione, infatti, non compromette solo la performance, ma può causare crampi, mal di testa, affaticamento e, nei casi più gravi, colpi di calore.
Ascoltare il corpo: adattare ritmo e aspettative
Correre con il caldo significa anche accettare che i ritmi cambino. Pretendere di mantenere le stesse prestazioni dell’inverno è irrealistico e controproducente. Il corpo lavora di più per mantenere la temperatura interna stabile, e questo comporta un maggiore dispendio energetico. È normale sentirsi più lenti, più affaticati, meno brillanti.
In questi casi, è importante imparare ad ascoltare le proprie sensazioni. Monitorare la frequenza cardiaca, ad esempio, può aiutare a capire se si sta esagerando. Gli sportwatch di ultima generazione offrono dati precisi su battito, respirazione e livello di sforzo, permettendo di adattare l’intensità dell’allenamento in tempo reale. Anche la musica può essere un valido alleato: aiuta a distrarsi dalla fatica e a mantenere un ritmo costante.
La pioggia estiva: un alleato inaspettato
Chi ha corso almeno una volta sotto un temporale estivo sa quanto possa essere liberatorio. Quando il caldo è opprimente, la pioggia diventa un sollievo. Le temperature si abbassano, l’aria si rinfresca e le gambe sembrano ritrovare energia. Correre sotto la pioggia, se le condizioni lo permettono, può trasformarsi in un’esperienza esaltante.
Naturalmente, è importante fare attenzione. Se il temporale è accompagnato da fulmini, grandine o vento forte, è meglio rimandare l’uscita. Inoltre, dopo la pioggia, l’umidità tende a salire rapidamente, rendendo l’aria più pesante. Ma se si coglie il momento giusto, la pioggia può diventare un’alleata preziosa.
L’estate come pausa rigenerante o potenziamento
Infine, è bene ricordare che l’estate è anche il momento delle vacanze. E come si stacca dal lavoro, può essere salutare prendersi una pausa anche dalla corsa. Il riposo è parte integrante dell’allenamento, e concedersi qualche settimana di relax può fare bene sia al corpo che alla mente.
Chi non riesce a rinunciare del tutto può approfittare del periodo estivo per rallentare, dimenticare il cronometro e riscoprire il piacere di correre senza pressioni. Oppure dedicarsi a un programma di potenziamento, con allenamenti diversi dal solito, grazie ai quali ripartire ancora più forte alla ripresa della stagione agonistica.
Correre d’estate si può, ma con intelligenza
Correre con il caldo non è impossibile, ma richiede consapevolezza, adattamento e rispetto per il proprio corpo. Scegliere gli orari giusti, vestirsi in modo adeguato, idratarsi correttamente e ascoltare le proprie sensazioni sono le chiavi per affrontare l’estate senza rinunciare alla corsa.