Dopo anni di successi nel mezzofondo, Nadia Battocletti ha finalmente aperto una finestra sul futuro: la maratona. Non come una sfida imminente, ma come il traguardo finale, il punto d’arrivo di una carriera costruita con pazienza, talento e una dedizione fuori dal comune. “Penso che sarà la conclusione della mia carriera sportiva. Nei prossimi anni, tutte le energie saranno però sui Giochi Olimpici del 2028. Nessuna distrazione”, ha dichiarato nei giorni scorsi in un’intervista ad Adnkronos, lasciando intendere che il grande salto verso i 42,195 km arriverà solo dopo Los Angeles.
Nadia Battocletti, 25 anni, non è certo nuova alle trasformazioni. La sua crescita in carriera è stata costante, metodica, e sempre orientata al miglioramento. Dai successi giovanili nella corsa campestre fino ai podi mondiali e olimpici nei 10.000 metri, ogni passo è stato calcolato. “Non credo che la delegazione keniana abbia mai avuto altre volte il coraggio di andare da atlete di un’altra nazione e dire: ‘Sarai tu a batterci’. Penso che abbiano visto i miei progressi e mi abbiano osservata. Come io faccio con loro”, ha raccontato Nadia, nell’intervista, commentando le parole di Beatrice Chebet, che l’ha indicata come futura dominatrice del fondo mondiale.
I numeri parlano chiaro: i suoi tempi personali sono già da élite mondiale: 14’23” nei 5.000 metri, 30’38” nei 10.000, entrambi record italiani. Secondo proiezioni e calcoli, Nadia Battocletti potrebbe affrontare la maratona in 2h15’, un crono che la collocherebbe tra le migliori al mondo.
Un risultato possibile grazie a una qualità che la contraddistingue: la capacità di gestire la gara con lucidità e di “strappare” nei momenti decisivi, come solo i grandi campioni sanno fare. Una strategia vincente che le ha permesso di competere ai massimi livelli e di battere avversarie che sembravano irraggiungibili.
Il confronto con le regine della maratona
La maratona femminile è dominata da atlete come Tigist Assefa, che ha stabilito il record mondiale a Berlino, e Peres Jepchirchir, oro olimpico a Tokyo. Nadia Battocletti, pur non avendo ancora affrontato la distanza, ha già dimostrato, sempre a Tokyo, di poter competere con le migliori nei 10.000 metri, arrivando a pochi decimi da Chebet e superando Tsegay. “Quando mi sono vista nel gruppo di testa sul maxischermo, mi dicevo: ‘Questo è il sogno che hai sempre fatto, non mollare perché le avversarie faticano allo stesso modo, devi spingere fino alla fine’”, aveva raccontato dopo l’argento mondiale.
In Italia, la maratona femminile ha avuto interpreti di valore come Maura Viceconte, Valeria Straneo e Anna Incerti. Ma nessuna ha mai raggiunto i vertici mondiali come Nadia Battocletti ha già fatto nel mezzofondo. Se dovesse davvero correre una maratona sotto le 2h20’, Nadia diventerebbe la più forte maratoneta italiana di sempre. E non solo per i tempi, ma per la capacità di competere ai massimi livelli in ogni contesto: pista, strada, cross.
Oggi, Nadia Battocletti è già diventata molto più di un’atleta. È un modello. “Ricevo spesso a casa disegnini e letterine dai bambini che mi raccontano i loro sogni sportivi e mi emoziono. Ricordo quando dall’altra parte c’ero io, mi si riempivano gli occhi solo alla vista dei campioni del mio sport”, ha raccontato ancora nell’intervista.
La maratona non sarà una semplice gara, ma il modo per chiudere un cerchio. Ci vorranno ancora almeno tre anni prima di vederla al via, ma il pensiero è già lì, come un sogno che aspetta il momento giusto per diventare realtà.
Per ora l’obiettivo è chiaro: i Giochi Olimpici di Los Angeles 2028. Tutto è orientato verso quello, ma la distanza regina rimane sullo sfondo, pronta a entrare in scena quando sarà il suo tempo. E quando accadrà, saremo lì, a fare il tifo per lei, perché sarà un momento storico, il coronamento di una carriera costruita con talento, strategia e tanta, tanta determinazione.

