Nel panorama sempre più complesso e in evoluzione delle scarpe da running, Adidas ha lanciato ad inizio 2025 un nuovo modello che promette di ridefinire il concetto di “intermedia”: la Adizero Evo SL. Un nome che richiama immediatamente due capisaldi della casa tedesca — la Adios Adizero Pro 4 e l’iconica Adizero Adios Pro Evo 2 — ma che cerca di ritagliarsi uno spazio tutto suo, puntando su leggerezza, versatilità e un design che strizza l’occhio al lifestyle urbano.
Proprio all’urban style Adidas sembrava averla dedicata inizialmente, salvo vederla conquistare subito un grosso consenso tra una gran fetta di runner amatori. La disponibilità iniziale è stata limitata, complice una strategia di marketing aggressiva e mirata, ma grazie alla collaborazione con Matteo Vecchia di Don Kenya Run, siamo riusciti a testarle a fondo. E, come al solito, non ci siamo certo risparmiati: dalle corse lente di recupero ai lavori veloci, dalle variazioni di ritmo alle gare, fino ai terreni bagnati. Ecco la nostra recensione definitiva.
Battistrada: 7,5
Il primo elemento che salta all’occhio è il battistrada, che riprende le linee della Adios Adizero Pro 3. Totalmente liscio, copre l’avampiede e la parte esterna del tallone, una scelta che privilegia la leggerezza e la fluidità della corsa. La gomma Continental, ormai una garanzia per Adidas, offre un grip eccellente su ogni superficie, sia asciutta che bagnata. Anche dopo diverse uscite sotto la pioggia, la tenuta è rimasta impeccabile.
La resistenza all’usura è notevole: dopo oltre 150 km di test, non si notano segni evidenti di deterioramento. Un dettaglio che fa la differenza per chi cerca una scarpa che duri nel tempo, senza sacrificare le prestazioni.
Intersuola: 7,5
Il cuore della Evo SL è la sua intersuola, realizzata con la schiuma Lightstrike Pro, la stessa utilizzata nella Adios Pro 3. Rispetto alla versione più morbida della Adios Pro 4, qui la mescola è più compatta, pensata per offrire una risposta più immediata e controllata. Con 36 mm al tallone e 30 mm all’avampiede, il drop di 6 mm favorisce una corsa in avampiede, supportata da un rocker marcato, seppur meno aggressivo rispetto ai modelli da gara.

Una scelta interessante è l’assenza degli EnergyRods, le famose aste in carbonio che caratterizzano le scarpe da competizione Adidas. Al loro posto, una piccola piastra in plastica nel mesopiede solo per migliorare la stabilità, che rende la scarpa adatta a chi ha un appoggio neutro o in supinazione. Non è pensata per chi necessita di supporto per la pronazione, ma per chi cerca una corsa naturale e fluida.
Tomaia: 7,5
La tomaia è uno dei punti forti della Evo SL. Realizzata in mesh ingegnerizzato, è estremamente leggera e traspirante, perfetta per le giornate estive. Le tre strisce laterali, oltre a conferire un look aggressivo e moderno, contribuiscono alla struttura della scarpa. Tuttavia, durante la corsa, possono piegarsi leggermente, causando un lieve fastidio, soprattutto nei cambi di direzione più bruschi.
La vestibilità è sorprendentemente ampia, in contrasto con il fit solitamente stretto delle scarpe Adidas. Un dettaglio che piacerà a molti runner, soprattutto a chi ha il piede più largo. Il consiglio è di scegliere la propria misura abituale, senza dover “scalare” mezzo numero come spesso accade con altri modelli del brand.

Upper: 5,5
Se la tomaia convince, l’upper lascia qualche dubbio. I lacci, troppo minimalisti, non garantiscono una tenuta ottimale, soprattutto durante le sessioni più intense. La linguetta racing, morbida e in simil-velluto, è piacevole al tatto ma troppo corta: a qualcuno, in base alla conformazione del piede, potrebbe dare fastidio sul collo del piede, soprattutto dopo lunghe distanze.
Il tallone, invece, è ben progettato. Protetto da una conchiglia rigida e un’imbottitura generosa, avvolge il piede in modo sicuro, senza creare punti di pressione. Anche il collare è ben imbottito, contribuendo al comfort generale della scarpa.
Peso: 8
Con 220 grammi (US 9,5), la Adizero Evo SL si posiziona tra le scarpe intermedie più leggere sul mercato, quasi una scarpa da gara. Un dato che la rende ideale per chi cerca velocità e reattività, senza dover necessariamente optare per un modello con piastra in carbonio. Una leggerezza che si percepisce subito, rendendola perfetta per gli allenamenti veloci.
Comfort: 7
La Adizero Evo SL è piacevole da indossare, soprattutto durante le sessioni veloci. L’ammortizzazione bilanciata e la tomaia morbida la rendono ideale per fartlek, ripetute e progressivi. Tuttavia, nelle corse lente o nei recuperi, la scarpa mostra qualche limite: risulta poco collaborativa, soprattutto quando le gambe sono stanche.

Non è una scarpa “easy ride”, ma piuttosto una compagna di allenamenti impegnativi, dove la reattività è più importante del comfort assoluto.
Ritorno di energia: 5,5
Adidas ha posizionato la Adizero Evo SL come scarpa per sessioni veloci, ma l’assenza degli EnergyRods e il rocker meno spinto si fanno sentire. Nelle ripetute brevi e nelle gare, la scarpa perde reattività, risultando quasi “goffa” rispetto ai modelli in carbonio. Non è una scarpa che spinge da sola, ma richiede un’azione decisa da parte del runner.
Per chi è abituato alla spinta propulsiva delle scarpe da gara, la Evo SL potrebbe sembrare un passo indietro. Ma per chi cerca una scarpa più naturale e meno “assistita”, può rappresentare una valida alternativa.
Durata massima stimata: 7,5
Dopo 150 km di test, la Adizero Evo SL è ancora come nuova. La mescola Lightstrike Pro, già testata sulla Adizero Adios Pro 3, conferma la sua resistenza: si stima una durata di oltre 600 km, a meno di essere runner particolarmente pesanti. Un dato che la rende interessante anche dal punto di vista economico, soprattutto per chi cerca una scarpa da allenamento quotidiano.
Prezzo: 8
Il prezzo è di 150 euro, anche se si trova già a un costo decisamente più basso (guarda qui le migliore offerte). Un valore interessante se si considera la qualità complessiva del prodotto. Le dirette concorrenti — la New Balance Rebel v5 a 160 euro e la Saucony Endorphin Speed 5 a ben 200 euro — rendono la Adizero Evo SL una scelta conveniente, soprattutto per chi cerca una scarpa intermedia leggera e performante.

Voto finale: 7,1
La Adidas Adizero Evo SL si conferma una scarpa solida e versatile, pensata per chi cerca leggerezza e dinamismo senza dover ricorrere al carbonio, che ricorda la New Balance Rebel o la Saucony Kinvara.
Non è una scarpa rivoluzionaria, e forse non ha quell’“effetto Wow!” che molti runner si aspettavano. Ma è affidabile, ben costruita e adatta a una vasta gamma di utilizzi, in un range che va dai 3’30” ai 4’30” al chilometro. Perfetta anche come scarpa da viaggio, grazie al comfort e all’assoluto stile lifestyle.
Il giudizio degli utenti
I sondaggi condotti tra i runner che l’hanno provata, poi, parlano chiaro:
- 48% la preferisce per corse svelte
- 28% la usa un po’ per tutto
- 14% per recuperi lenti
- 10% in gara
Alla domanda “Si sente la mancanza degli Energy Rods?”, il 61% ha risposto “no”, apprezzando la semplicità del design.
Il giudizio finale degli utenti che hanno testato la Adizero Evo SL è piuttosto positivo:
- 67% si è dichiarato soddisfatto
- 23% ha espresso un parere neutro, definendola “così così”
- solo il 10% si è detto deluso
Numeri che confermano come la Adidas Adizero Evo SL sia riuscita a conquistare una buona fetta di runner, pur senza rivoluzionare il concetto di intermedia. È una scarpa che non pretende di essere la più veloce o la più innovativa, ma che punta tutto su affidabilità, leggerezza e versatilità. E in periodo in cui ogni nuovo modello sembra dover stupire a tutti i costi, questa scelta di sobrietà e concretezza può essere un punto di forza.
La Adidas Adizero Evo SL è una scarpa che convince per la sua chiara identità: non vuole essere tutto per tutti, ma si rivolge a un pubblico ben definito di runner che cercano leggerezza, stabilità e stile. Non è la scarpa per abbattere il personale, ma è quella che in grado di accompagnare con sicurezza in allenamento allenamento, senza tradire. Una scelta consapevole e concreta, che mette al centro l’esperienza del runner. E forse, proprio per questo, merita un posto nella rotazione di molti appassionati.