Adizero Adios Pro 3 è la scarpa racing per eccellenza di Adidas, pensata per chi affronta gare che vanno dalle 10km sino alla maratona ma volendo anche oltre. Nel mercato attuale la troviamo posizionata accanto alle ben note Vaporfly Next % 2 e Alphafly 1 e 2 di Nike, e in generale contro le cosiddette supershoes con piastra in carbonio.
E’ quindi una scarpa da gara, che può essere utilizzata anche per allenamenti molto veloci ma che trova proprio il meglio quando ci si attacca un pettorale alla maglietta e si gareggia al massimo delle proprie potenzialità.
La struttura vede uno spessore di 39,5mm nel tallone e di 33mm nell’avampiede, per un drop di 6,5mm che è mediamente spinto. All’interno Adidas ha integrato i propri EnergyRods 2.0, una serie di piccole sbarre in carbonio che rappresentano una alternativa alle tipiche piastre fornendo lo stesos effetto: un ritorno di energia molto spinto e una notevole rigidità, mitigata dalla intersuola in Lightstrike Pro.
Ho usato questo paio di Adizero Adios Pro 3 dalla fine dell’estate 2022, partecipando ad alcune maratone e percorrendo sino ad ora tra gare e allenamenti poco meno di 440km. Si sono rivelate essere scarpe molto veloci nel complesso, in grado di ben accompagnarmi anche negli allenamenti e nei lunghi svelti in preparazione della maratona.
Tomaia: 8
E’ un mesh minimalista quello adottato da Adidas, molto leggero: presenta nella sona mediale una struttura di rinforzo abbinata ad altre due strisce più robuste che terminano nelle due coppie di occhielli delle stringhe. Ha tutto quello che ci si attende da una scarpa da gara; forse è un briciolo troppo rigida nella parte anteriore.
Upper: 6,5
Le stringhe sono molto basilari, onestamente le peggiori che abbia provato su scarpe di questo tipo. La linguetta non è fissata ai lati: decisamente racing, di fatto senza alcun tipo di imbottitura. Richiede non poca attenzione per essere posizionata correttamente, altrimenti tende ad arricciarsi e dare qualche problema di pressione sulla parte superiore del piede. Il tallone è morbido, ha piccoli cuscini ai lati per il confort: non ho mai avuto problemi di scivolamento del piede o di fastidio alla zona del tendine d’Achille.
Intersuola: 9
Adidas punta sulla mescola Lightstrike Pro nelle proprie scarpe: mi è parsa leggermente più dura di quella ZoomX di Nike ma per essere una scarpa Adidas devo anche ammettere che non è così dura. Ottimo ritorno di energia e mi ha sostenuto bene anche dopo il km 30 delle maratone che ho corso, pure dell’ultima con le scarpe arrivate a 400km.
Gli Energy Rods 2.0 si vedono bene nella parte inferiore per via di una apertura; non si sentono in modo netto durante la corsa così come capita invece con alcune piastre a tutta larghezza e questo è un bene. Sono cambiati rispetto a quelli del modello Adizero Adios Pro, sviluppandosi anche sotto la parte posteriore della pianta del piede.
Suola: 8
Troviamo come abitudine per le scarpe Adidas della gomma Continental che garantisce un buon grip su asciutto, mentre su strada bianca non è così tanto valido. La suola si è usurata molto nella parte posteriore ma questo è legato al mio particolare contatto a terra iniziale con il piede sinistro: dopo oltre 430km vanno ancora bene. L’apertura laterale a livello di mesopiede serve per ridurre il peso in una parte dove il contatto non è fondamentale, mettendo inoltre in vista anche alcuni dei Rods in carbonio. Nella versione 3 c’è uno scalino davanti che personalmente non ho mai sentito durante la corsa e non mi ha dato problemi di sorta.
Peso: 7,5
E’ leggermente superiore a quello delle concorrenti più note, ma non dobbiamo dimenticare che l’intersuola è molto spessa nel complesso; questi i valori che abbiamo rilevato a parità di numero:
- Vaporfly: 184gr
- Alphafly: 200gr
- Adios Pro 3: 210gr
Correndo non si avverte differenza in termini di peso percepito rispetto alle altre Supershoes.
Confort: 8
Non mi ha convinto la linguetta, molto racing e che abbinata alle stringhe non è così semplice da posizionare. Questo è l’unico evidente elemento a livello di confort, che altrimenti rimane molto alto per una scarpa racing. Nel confronto con e Nike VaporFly Next % 2 ho trovato che le Adios Pro 3 mi hanno affaticato di meno quando ho superato una distanza critica, indicativamente il km 35 in maratona: entrambe vanno molto bene ma la sensazione è stata leggermente migliore con le Adidas.
Nella parte anteriore c’è parecchio spazio per il piede, meglio delle Vaporfly: perdono qualcosa nel peso se confrontate con queste ma offrono più spazio utile soprattutto per chi ha un piede più importante.
Ritorno di energia: 9
Difficile fare di meglio: anche dopo 400km la risposta di queste scarpe è sempre molto valida, con la intersuola Lightstrike Pro che fornisce ancora tanta risposta. Gli EnergyRods 2.0 non sembrano aver perso reattività con il tempo e continuano a ben supportare l’azione di spinta, bilanciati dalla mescola che perdona molto quando si è stanchi in gara e si tende a “sedere” un po’ sul tallone.
Durata massima stimata: 8,5
Ho portato in gara queste scarpe sino a una distanza molto elevata, siamo a 440km al momento come detto e credo le userò ancora . L’unico dubbio è per la suola nel punto di maggior contatto nel mio piede sinistro, che usuro in modo marcato: sono arrivato all’intersuola avendo mangiato tutta la gomma ma per ora continua a reggere e soprattutto non si sfalda così come avviene invece per lo ZoomX.
Prezzo ufficiale: 7,5
Il listino è di 250€, cifra che è indicativamente quella media per le Supershoes da gara con inserto in carbonio che sono in commercio al momento. E’ possibile trovarle online leggermente scontate ma non attendetevi ribassi consistenti, almeno sino a quando Adidas non ne rilascerà l’evoluzione (e anche in quel caso probabilmente i listini scenderanno di poco).
Voto finale: 8
Bella scarpa racing; per la mia esperienza pregressa con Adidas l’ho trovata più morbida, per quanto non sia tra le più morbide delle Supershoes, e soprattutto ben bilanciata tra la mescola LightStrike Pro e il ritorno di energia dei Rods. Indicata per atleti che vogliono una scarpa racing, va bene per ritmi dai 4’30’’ al km a scendere ma è ovviamente più indicata a chi ha tempi più spinti e corre agevolmente almeno sotto i 3’45’’ al km. Per essere una supershoe da 39,5mm nel posteriore si è dimostrata abbastanza stabile pur con le ovvie difficoltà nelle curve strette tipiche delle scarpe di questa struttura; usandole in pista nessun problema di stabilità da evidenziare.