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Una serata indimenticabile sul tartan verde dell’Estadio de Vallehermoso di Madrid, dove l’Italia bissa il successo di Chorzow 2023 e conquista per la seconda volta nella sua storia il titolo continentale a squadre di atletica leggera. Dopo tre giornate in cui gli azzurri hanno risposto colpo su colpo alle sfide di Polonia, Olanda, Gran Bretagna e Germania, l’ultimo atto ha trasformato la vittoria in un autentico trionfo di squadra. Solo tre vittorie – contro e le sette di due anni fa – ma tanti piazzamenti e centimetri guadagnati col sudore, che hanno portato i ragazzi del direttore tecnico Antonio La Torre sul gradino più alto del podio.

Nella terza giornata dell’Europeo a squadre a Madrid, l’Italia brilla e si prende la testa della classifica provvisoria davanti a Germania e Polonia. Lorenzo Simonelli conquista un ottimo secondo posto nei 110 ostacoli con 13″27, Ayomide Folorunso è seconda nei 400 ostacoli (54″88), mentre Eloisa Coiro chiude terza negli 800 metri (1’59″88). Alessandro Sibilio è quarto nei 400hs uomini (48″94), così come Giada Carmassi nei 100hs con 12″62 ventoso. Le staffette 4×100, maschile e femminile, chiudono entrambe al quarto posto. Punti preziosi che consolidano la leadership italiana nella classifica a squadre, in vista dell’ultima giornata decisiva per il titolo continentale.

Nella seconda giornata degli Europei a squadre di Madrid, l’Italia chiude terza, dietro Spagna e Olanda. Nadia Battocletti trionfa nei 5000 metri (15’56″01), regalando punti preziosi. Ottimi anche Francesco Pernici (2° negli 800 con 1’44″39) e Simone Biasutti (2° nel triplo con 16,94 metri), entrambi con record personali. Anna Polinari (50″76) ed Edoardo Scotti (44″93) chiudono quarti nei 400, con prestazioni storiche. Un infortunio a Lorenzo Patta nei 100 metri penalizza la squadra. Battocletti, entusiasta, elogia il gruppo: “Siamo forti, mi sono divertita. Ora tifo Italia dalla tribuna con cappellino e bandierina”.

A Parigi, durante “Breaking4”, l’evento organizzato da Nike, Faith Kipyegon ha tentato di diventare la prima donna a correre il miglio sotto i 4 minuti. Ha chiuso in 4’06”42, migliorando il proprio record mondiale – anche se il record non sarà omologato – ma senza infrangere la storica barriera. Spinta da 13 pacer, ha indossato scarpe e abbigliamento ipertecnologici sviluppati con Nike. “È solo questione di tempo. Se non sarò io, sarà qualcun’altra”, ha dichiarato a fine gara.

L’Italia si presenta ai Campionati Europei a squadre 2025 con una squadra completa e ambiziosa per provare a difendere il titolo conquistato per la prima volta nel 2023, puntando a confermarsi tra le grandi d’Europa. Grandi assenti Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi, Yeman Crippa e Nadia Battocletti proveranno a confermarsi, nella corsa, come i numeri uno da battere. Tutte le gare saranno trasmesse in diretta su RaiSport e RaiPlay dal 26 al 29 giugno.

È stato un fine settimana memorabile per il mondo dell’ultramaratona: due atleti straordinari, il belga Matthieu Bonne e la polacca Patrycja Bereznowska, hanno infranto i record mondiali maschile e femminile in una gara di 48 ore durante l’edizione 2025 dell’UltraPark Weekend, svoltasi a Pabianice, in Polonia. Su un circuito asfaltato pianeggiante all’interno del Parco Wolności, entrambi sono riusciti a superare limiti che sembravano quasi inarrivabili, scrivendo una nuova pagina nella storia delle ultra.

Shannon-Leigh Litt è un avvocato neozelandese, che ha stabilito un nuovo incredibile record mondiale, correndo 500 ultramaratone in 500 giorni consecutivi. Il suo viaggio è iniziato a gennaio 2024, quando il suo primo obiettivo era semplicemente quello di correre un’ultra per il maggior numero di giorni consecutivi. A luglio dello scorso anno ha superato il record mondiale femminile di 200 giorni consecutivi di Candice Burt. Ora l’obiettivo è quello di raggiungere almeno quota 603, l’attuale record mondiale di maratone (non ultra) corse in giorni consecutivi.

L’ultima tappa è stata da Firenze a Faenza, la cento chilometri più bella del mondo. Ma per 99 giorni Marco Matteazzi aveva già corso consecutivamente una maratona al giorno per ispirare gli altri e combattere il bullismo.
“Quando ero alle superiori un professore mi chiamava polpetta per il mio aspetto fisico. Per lui era solo un innocente scherzo, ma quell’etichetta, pronunciata da un adulto, è diventata una condanna sociale. Oggi 100 maratone in 100 giorni non sono il risultato di un superpotere, sono il risultato di una promessa fatta a me stesso: non mollare. Mai più”.