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L’appoggio di tallone nella corsa è spesso considerato un errore tecnico, ma in realtà non è sempre negativo. È molto diffuso tra i runner amatoriali e può essere funzionale se accompagnato da una buona postura e da una rullata fluida. Tuttavia, un impatto rigido con la gamba estesa può aumentare il rischio di infortuni. L’appoggio dipende da vari fattori: postura, forza muscolare, velocità e tipo di scarpe. Modificarlo richiede gradualità e consapevolezza. Non esiste un appoggio “perfetto” valido per tutti: l’efficienza della corsa dipende dall’equilibrio tra biomeccanica, tecnica e caratteristiche individuali.

Avete deciso di iniziare a correre? Ottima scelta! Con il giusto approccio, anche da principianti assoluti potete arrivare a correre 30 minuti consecutivi in sole 8 settimane. Questa guida vi accompagna passo dopo passo, alternando camminata e corsa, per permettere al corpo di adattarsi gradualmente. Troverete consigli su scarpe, mentalità, costanza e ascolto del corpo, oltre a un programma settimanale dettagliato. Correre è un viaggio di scoperta personale, non solo uno sport. Il primo passo è il più difficile, ma anche il più importante. Siete pronti? Allacciate le scarpe: il vostro percorso da runner inizia ora.

Correre con il caldo è una sfida, ma con le giuste strategie è possibile affrontarla in sicurezza. Scegliere le ore più fresche, come il mattino presto o la sera, è fondamentale. Preferire percorsi ombreggiati, indossare abbigliamento tecnico e idratarsi correttamente aiuta a prevenire disagi. È importante ascoltare il proprio corpo, adattare i ritmi e non puntare alla performance. Anche correre sotto la pioggia può offrire sollievo. L’estate può diventare un’occasione per rallentare, rigenerarsi o provare a diventare più forti. Con consapevolezza e flessibilità, si può continuare a correre anche nei mesi più caldi, trasformando il disagio in benessere.

Allenarsi ogni giorno porta numerosi benefici: migliora l’umore, rafforza il sistema immunitario, stimola il metabolismo e riduce lo stress. Per evitare il sovrallenamento, è fondamentale alternare discipline (cross training), bilanciare intensità e recupero, e ascoltare il proprio corpo. Anche brevi sessioni quotidiane, se ben gestite, sono efficaci. L’alimentazione equilibrata, il sonno adeguato e la varietà degli esercizi sono essenziali per sostenere una routine quotidiana. Il triathlon e l’allenamento bigiornaliero sono opzioni avanzate per atleti esperti. La chiave è la costanza, non l’intensità estrema: muoversi ogni giorno con consapevolezza migliora salute e benessere generale.

Sempre più runner sono concordi con l’idea che la corsa sia per il 90% forza mentale e solo per il 10% fisica. Teoria spesso sostenuta da chi ama le distanze più lunghe, ma che in realtà ha valore anche per gli sforzi più brevi e intensi, come gare veloci o allenamenti molto intensi. Non conta essere runner alle prime armi o atleti evoluti: allenare la mente, saperla padroneggiare, giocare con i pensieri e automotivarsi è importante quanto dedicarsi a sedute di ripetute o lunghissimi in preparazione delle gare più impegnative. Scopri come fare…

L’allenamento in zona 2, quindi, prevede uno sforzo moderato e costante, in cui il battito cardiaco si mantiene tra il 60% e il 70% della frequenza cardiaca massima.
La particolarità di questo tipo di corsa è che è sufficientemente leggera da consentire di sostenere una conversazione senza difficoltà, ma al tempo stesso abbastanza impegnativa da stimolare l’apparato cardiovascolare e migliorare l’efficienza del sistema aerobico. In pratica, la zona 2 dovrebbe rappresentare la base per ogni tipo di corsa lunga ed è ritenuta fondamentale per prepararsi a gare che spaziano dai 5 chilometri fino alla maratona (e oltre).