Manca poco più di una settimana all’appuntamento con la storia per Faith Kipyegon. Il prossimo 26 giugno, allo Stade Sébastien Charléty di Parigi, l’atleta kenyana tenterà un’impresa che nessuna donna ha mai realizzato: correre il miglio – 1609 metri – in meno di quattro minuti.
Una sfida che richiama alla mente un’altra impresa leggendaria: quella di Roger Bannister, che nel 1954 fu il primo uomo a infrangere la barriera dei 4 minuti nel miglio. Da allora, quel tempo è diventato un punto di riferimento assoluto per ogni mezzofondista. Oggi, il record mondiale maschile appartiene al marocchino Hicham El Guerrouj, con un incredibile 3’43″13 stabilito nel 1999 a Roma.
Ma ora tocca a Faith. L’abbiamo ascoltata raccontare la sua attesa, in un’intervista esclusiva dedicata a media e giornalisti, direttamente dal Kenya dove si trova ancora in questi giorni.

A 31 anni, la kenyana è già una leggenda del mezzo fondo femminile: detiene i record mondiali nei 1500 metri (3’49″04) e nel miglio (4’07″64), oltre a tre ori olimpici e quattro titoli mondiali. Ma non si accontenta. “Correre sotto i 4 minuti significherebbe dare speranza alla prossima generazione – ha raccontato -. Le giovani donne devono imparare a sognare in grande. Questa impresa sarà parte dell’eredità che lascerò a loro e a mia figlia”.
A prima vista, quei sette secondi e mezzo che la separano dal traguardo possono sembrare un abisso. Ma in base ai punteggi di riferimento utilizzati da World Athletics, la sua prestazione nei 1500 metri è già superiore a quella del miglio. In altre parole, il potenziale c’è.
Sorprendentemente, Faith Kipyegon ha confidato di non aver rivoluzionato troppo la sua preparazione per questa sfida. “Non ho cambiato molto negli allenamenti – ha spiegato – Il mio allenatore Patrick mi dà sempre gli stessi esercizi. Non ho aumentato i carichi. Mi dice solo di essere paziente e di restare concentrata. Credo in lui, e credo che nulla arrivi senza fiducia”.
Il coach in questione è Patrick Sang, lo stesso che ha guidato Eliud Kipchoge alla conquista di Breaking2 e del record mondiale di maratona. Patrick Sang è una figura paterna per Faith, e sarà al suo fianco anche in questa sfida. Così come Eliud Kipchoge, amico di lunga data e compagno di allenamenti, che sarà presente anche a Parigi in pista per sostenerla.
Per affrontare questa impresa, Faith Kipyegon non sarà sola. Oltra a indossare capi ipertecnologici e super scarpe progettate da Nike, sfrutterà le Wavelight, il sistema di luci LED che segna il ritmo da seguire lungo il bordo interno della pista di atletica, e un gruppo di pacer che la guideranno fino ai 1200 metri. Ma sarà l’ultimo giro, quello in solitaria, a fare la differenza. “Lì dovrò credere solo in me stessa – ha confessato -. Sarà una questione di cuore, di testa e di resistenza”.
E Faith ha già dimostrato di avere tutto questo. “Non è solo una gara – ha detto –. È il modo per lanciare un messaggio. Per tutte le donne, per tutte le ragazze che sognano in grande. Voglio dimostrare che nulla è impossibile”. Poi, anche per lei sarà il momento di rilassarsi. “Si, con hamburger e patatine fritte – ha confessato – come faccio dopo ogni successo”.
L’appuntamento è per giovedì 26 giugno allo Stade Sébastien Charléty di Parigi e in diretta streaming su YouTube, Instagram, TikTok, Douyin e Prime Video. Ricordiamo che, comunque vada, il risultato non potrà essere omologato secondo World Athletics, perché non rispetta tutti i parametri richiesti dal regolamento della federazione internazionale di atletica leggera (come del resto già accaduto anche per il tentativo di Kipchoge con Breaking2 e Ineos 1:59 Challenge).