La notizia è ora ufficiale: Ruth Chepngetich, primatista mondiale della maratona, è stata squalificata per tre anni per violazione delle norme antidoping. L’Athletics Integrity Unit (AIU), l’organismo indipendente che vigila sull’integrità dell’atletica mondiale, ha comunicato la decisione dopo mesi di indagini e una sospensione provvisoria iniziata lo scorso luglio. La squalifica decorre dal 19 aprile 2025 e annulla tutti i risultati ottenuti dall’atleta a partire dal 14 marzo dello stesso anno.
La Chepngetich è risultata positiva all’idroclorotiazide (HCTZ), un diuretico vietato in ambito sportivo perché può essere utilizzato per mascherare la presenza di altre sostanze dopanti. Il campione di urina prelevato il 14 marzo 2025 ha mostrato una concentrazione di HCTZ pari a 3800 ng/mL, ben al di sopra del limite consentito di 20 ng/mL.
Inizialmente, l’atleta non ha fornito spiegazioni convincenti. Solo in seguito ha dichiarato di aver assunto per errore un farmaco della propria domestica, senza verificarne il contenuto. Una giustificazione ritenuta “poco credibile” dagli investigatori dell’AIU, che hanno qualificato l’azione come negligenza grave, assimilabile all’intento indiretto. La sanzione iniziale di quattro anni è stata ridotta a tre grazie all’ammissione di colpa e all’accettazione della sanzione entro 20 giorni.
Una carriera straordinaria ora in ombra
La squalifica arriva dopo una carriera costellata di successi. Ruth Chepngetich è stata campionessa mondiale di maratona a Doha nel 2019 e ha vinto tre volte la Chicago Marathon, l’ultima delle quali nel 2024, quando ha stabilito il record mondiale femminile con un tempo di 2h09’56”, diventando la prima donna a scendere sotto il muro delle 2h10’.
Nonostante la squalifica, il record ottenuto a Chicago rimane valido, poiché il test positivo è avvenuto cinque mesi dopo quella prestazione. Tuttavia, la credibilità dell’impresa è ora messa in discussione.
Le conseguenze e il futuro dell’atleta
La squalifica di Ruth Chepngetich rappresenta un duro colpo per l’atletica keniota, già segnata da numerosi casi di doping negli ultimi anni. La sua assenza dalle competizioni fino al 2028 avrà ripercussioni anche sulla selezione della squadra olimpica e sulla fiducia del pubblico verso le prestazioni femminili nel fondo.
L’AIU ha inoltre dichiarato che proseguiranno le indagini su materiale sospetto recuperato dal telefono dell’atleta, che potrebbe rivelare ulteriori violazioni. Per ora, Ruth Chepngetich resta fuori dai giochi, e il suo futuro sportivo appare incerto.