La gamma di scarpe stabili di Saucony, pensata per chi corre con iperpronazione, si articola in due famiglie che condividono un approccio simile ma si distinguono per scelte tecniche differenti. La linea Guide rappresenta l’opzione più tradizionale, derivata direttamente dalla serie neutra Ride; la linea Hurricane, invece, presenta una struttura più articolata, con un’impostazione tecnica che si rifà alla serie Triumph.
In questo modo, la contrapposizione interna tra le scarpe stabili di Saucony si riflette nel confronto tra Ride e Triumph, che qui si traduce in Guide e Hurricane, rivolte a chi ha bisogno di maggiore stabilità. In entrambi i casi si tratta di daily trainer, scarpe progettate per affrontare molti chilometri e accompagnare le uscite quotidiane.
Nella nuova versione 25, Saucony ha mantenuto l’impostazione generale della scarpa, intervenendo però con numerosi affinamenti che la rendono superiore rispetto al modello precedente. Le ho testate per i consueti 150 km di prova, utilizzandole sia per le uscite quotidiane che per alcuni lunghi in preparazione alla maratona. Pur essendo un atleta neutro, ho apprezzato la capacità delle Hurricane di adattarsi anche a chi non iperprona, offrendo un appoggio centrato e sicuro in ogni situazione.
Battistrada: 7,5
Rispetto alla versione 24, il battistrada della Hurricane 25 presenta poche ma significative differenze: è stata aumentata la copertura in gomma dura nella zona del mesopiede, per una protezione superiore. Al centro spicca l’inserto in mescola PWRRUN PB, completamente circondato da uno strato di PWRRUN.
Dopo 150 km di utilizzo non ho riscontrato segni di usura anomali: la gomma nera ad alta resistenza si è dimostrata molto durevole, lasciando prevedere una lunga vita utile per queste scarpe.

Intersuola: 8
Saucony ripropone per Hurricane 25 la doppia mescola già vista nel modello 24: PWRRUN PB nella parte superiore dell’intersuola, estesa fino al centro del battistrada; PWRRUN nella parte inferiore, visibile solo nella zona dell’arco plantare.
Rispetto al modello precedente, Saucony ha aumentato leggermente lo spessore della mescola PWRRUN inferiore, visibile nella parte interna della scarpa all’altezza del mesopiede. Le due mescole sono simili al tatto: PWRRUN PB è più reattiva, mentre PWRRUN standard è leggermente più morbida.
L’intersuola si estende oltre la pianta del piede, con i lati che fungono da barriera per evitare eccessiva pronazione: questa è la struttura CenterPath. Durante la corsa, il piede spinge sulla zona centrale più reattiva, comprimendo il PWRRUN PB, mentre le ali laterali in PWRRUN lo sostengono.

Le misure restano invariate: 38 mm al tallone e 32 mm in avampiede, con un drop di 6 mm. La sensazione al piede è di una scarpa morbida e più strutturata di quanto le misure farebbero pensare.
Tomaia: 6
La tomaia di Hurricane 25 presenta poche modifiche, mantenendo un design che favorisce la ventilazione senza sacrificare la struttura. La calzata è leggermente più ampia, di pochi millimetri, risultando comoda anche per piedi più larghi. Come taglia, consiglio quella abituale, senza necessità di aumentare mezzo numero.
Upper: 7
Saucony ha rivisitato la linguetta di Hurricane 25 con un design più classico rispetto al modello 24: il risultato è un comfort superiore, grazie a un’imbottitura ben presente. Ora la linguetta è fissata internamente alla tomaia, evitando spostamenti durante la corsa.

I lacci restano elastici ma passano da piatti a circolari; la conchiglia tallonare mantiene una protezione interna generosa e una rigidità contenuta, risultando molto comoda.
Peso: 7
Dai 300 grammi del modello 24, nella mia taglia US8 (EU41), si passa a 281 grammi per Hurricane 25: una riduzione significativa e apprezzabile, percepibile una volta indossate. Un peso interessante, considerando le caratteristiche della scarpa e il fatto che le stabili sono solitamente più pesanti delle neutre.
Comfort: 8
Hurricane 25 è una scarpa molto comoda, ideale anche per lunghe distanze. L’abbinamento tra PWRRUN PB e PWRRUN offre una risposta morbida, particolarmente adatta ai runner più pesanti.

La sensazione è quella di avere sotto il piede molto materiale che stabilizza e protegge, anche per chi ha un impatto più marcato sul tallone. Contribuisce anche la base ampia, una delle soluzioni tecniche adottate da Saucony per chi cerca stabilità.
Protezione: 9
È il punto forte della scarpa, e nella versione 25 resta invariato rispetto al modello precedente. La struttura è pensata per garantire stabilità e protezione, grazie alla tecnologia CenterPath e ai profili laterali che avvolgono il tallone, aiutando a contrastare l’iperpronazione.
Anche la base contribuisce, con quasi 13 cm in avampiede e oltre 10 cm al tallone nella mia taglia US8 (EU41). Si percepisce chiaramente a ogni ritmo, soprattutto con appoggio di tallone. La stabilità offerta non la rende esclusiva per iperpronatori: anche i neutri la apprezzeranno, specie nelle uscite lunghe o quando si cerca maggiore controllo.

Durata massima stimata: 7,5
Dopo 150 km, la struttura di Hurricane 25 è praticamente intatta, a partire dal battistrada: i segni d’usura sono minimi, grazie alla generosa gomma. Lo stesso vale per tomaia e conchiglia tallonare, con imbottitura ancora perfetta.
Hurricane 25 è pensata per durare, come il modello 24 che sostituisce. Ritengo che 800 km siano alla portata, anche per runner più pesanti: è una scarpa adatta a diverse corporature, ma dà il meglio con chi ha peso sopra la media e necessita di maggiore stabilità.
Rapporto qualità/prezzo: 6
Il prezzo di Hurricane 25 resta invariato rispetto al modello precedente: 180€, 30€ in più rispetto ai 150€ delle Guide 18, che ne rappresentano una sorta di versione semplificata.

Non è economica, ma il costo è giustificato dalla tecnologia e dalle caratteristiche. I 30€ in più rispetto alle Guide 18 sono ben spesi, soprattutto per runner sopra i 75-80 kg: Hurricane 25 offre un supporto più equilibrato.
Voto finale: 7,3
Hurricane 25 non è pensata per correre veloce, e non aspira a esserlo. È una scarpa progettata per accompagnare nei lunghi chilometraggi, offrendo comfort, stabilità e protezione sia agli iperpronatori che ai neutri che cercano maggiore controllo.
La stabilità è ottenuta non con un cuneo mediale invasivo, ma con un bilanciamento tra le mescole e una costruzione che stabilizza senza forzare. È una scarpa importante per dimensioni e struttura, ma grazie al peso ridotto rispetto al modello precedente non risulta ingombrante.
Durante i test l’ho usata per le uscite quotidiane, a ritmi tra 5’30’’ e 4’30’’ al km. Con la mia corporatura minuta rispetto agli 80 kg ideali per questa scarpa, ho percepito grande solidità e stabilità. Rispetto alle Guide 18, più adatte al mio peso, per le uscite lunghe sceglierei comunque le Hurricane 25 per il comfort e la protezione superiori.
Come già sottolineato nelle conclusioni della recensione del modello 24, la Hurricane 25 si conferma una scarpa ideale per le uscite a ritmo lento, i lunghi e i lunghissimi in preparazione di una maratona. Non nasce per spingere sulla velocità, ma riesce a regalare ottime sensazioni quando si percorrono tanti chilometri senza l’assillo del cronometro, semplicemente lasciandosi trasportare dal piacere della corsa.