La notte del 26 agosto si avvicina e con essa cresce l’attesa per “Chasing 100“, l’ambiziosa sfida lanciata da Adidas con l’obiettivo di infrangere il record mondiale sulla distanza dei 100 chilometri. Un’impresa che promette di ridefinire i limiti dell’endurance e che, oltre agli atleti protagonisti, vedrà al centro dell’attenzione una nuova “ultra” scarpa, ancora avvolta nel mistero.
Sebbene il nome di questa calzatura, Adizero Evo Prime X, non sia stato ancora rivelato ufficialmente, alcune immagini e video trapelati sui social hanno già acceso la curiosità degli appassionati. Tra questi, un reel pubblicato su TikTok da Valtteri Bottas, pilota di Formula 1 e grande appassionato di running, ha offerto uno sguardo ravvicinato al prototipo che verrà utilizzato dagli atleti nella notte della sfida. Bottas, che potrebbe anche guidare l’auto che accompagnerà i corridori lungo il percorso, ha mostrato una scarpa dalle forme audaci e innovative, pensata per affrontare le ultra distanze con velocità, efficienza e protezione muscolare.
Adizero Evo Prime X: tecnologia e design al servizio della performance
La nuova ultra scarpa Adidas Adizero Evo Prime X sembra essere costruita attorno a una generosa quantità di Lightstrike Pro Evo, la stessa mescola utilizzata nella Adizero Adios Pro Evo 2, ma con una geometria completamente rivisitata. La parte posteriore si alza notevolmente, creando una conchiglia che abbraccia il tallone e una sorta di coda che promette maggiore ammortizzazione e ritorno di energia. Anche il rocker anteriore è molto pronunciato, con una conformazione più rotonda e una quantità di schiuma superiore rispetto al modello da maratona, pensata per favorire una transizione del piede più fluida e ottimizzare l’economia di corsa.
La tomaia, in mesh monostrato ultraleggero, richiama quella della Evo 2, così come il battistrada in gomma Continental, che mantiene lo stesso disegno e distribuzione. Tuttavia, alcune differenze strutturali potrebbero fare la vera differenza.

Adizero Evo Prime X, tra innovazione e limiti
Uno degli aspetti più interessanti delle Adizero Evo Prime X riguarda la possibile assenza degli Energy Rods 2.0, elemento distintivo dei modelli Adizero. Nel video di Bottas non sono visibili, e potrebbero essere stati sostituiti – o affiancati – da un anello in fibra di carbonio che corre lungo il perimetro della scarpa. Una soluzione simile già vista nelle Adistar Byd, meno invasiva ma capace di offrire la stabilità necessaria per affrontare distanze estreme.
Resta però un nodo cruciale: le misure dell’intersuola. Per essere omologata da World Athletics e rendere ufficiale un eventuale record, la scarpa deve rispettare limiti precisi, tra cui un’altezza massima di 40 mm e l’assenza di doppie piastre. Adizero Evo Prime X sembra superare questi limiti, con un’intersuola che potrebbe raggiungere e superare i 45 mm e un drop di almeno 6 mm (le più classiche Prime X3 Strung hanno uno stack di 50 mm e un drop di 7 mm). Se confermato, il record ottenuto non sarebbe ufficiale, ma rappresenterebbe comunque un traguardo epocale, come accaduto con Eliud Kipchoge nella sua storica maratona sotto le due ore.