Non poteva esserci modo migliore per onorare il centenario di una delle gare più iconiche del panorama italiano, la Monza-Resegone. Alla prima partecipazione, il team The Running Club capitanato da Andrea Soffientini, insieme a Davide Perego e Roberto Patuzzo, ha stracciato ogni pronostico, arrivando per primo al traguardo con quindici minuti di vantaggio sui secondi classificati, in 3 ore 9 minuti e 57 secondi.
Per chi non la conoscesse (l’abbiamo raccontata qui) la Monza-Resegone è una gara diversa, strana, dura, affascinante, unica nel suo genere. Si corre tra asfalto e sentieri, partendo del centro di Monza, fino ad arrivare al traguardo di Capanna Alpinisti Monzesi (1773 m slm), sul Resegone. Si corre di notte, in team composti da tre atleti, in una particolare formula a cronometro con partenze ogni 20 secondi. Oltre quaranta chilometri, con un dislivello positivo di oltre 1.100 metri, che sembrano non finire mai.
Dopo sporadiche partecipazioni come singoli, per la prima volta ci siamo iscritti alla 62° edizione della Monza-Resegone con un team The Running Club, tutto nostro, con l’obiettivo di dare il massimo, ma sognando di tagliare per primi il traguardo. Non partivamo favoriti, ma le vittorie sono ancora più belle quando non sono prevedibili.
Le premesse comunque non sono state delle migliori, con un clima incerto (per non dire catastrofico) e tutt’altro che estivo, che ha scombussolato un po’ l’organizzazione dell’assistenza del team di supporto (composta da Andrea Brugnoli, Marco Pitzalis e il “pres” Paolo Corsini) e che avrebbe potuto risultare decisiva, in senso negativo, nel finale di gara. Ma così (fortunatamente) non è stato. Andrea, Roberto e Davide sono riusciti ad andare oltre ogni difficoltà, con il cuore, un po’ di ingegno e anche un po’ di fortuna. E questo è quello che ci hanno raccontato dopo aver tagliato il traguardo…
The Running Club, la nostra Monza-Resegone: le interviste
Roberto Patuzzo, fido compagni di allenamenti e gare di Andrea Soffientini, era alla sua prima partecipazione alla Monza-Resegone: “Le sensazioni pre-gara sono sempre state più che positive. Mi sentivo in forma come anche i miei compagni. Non partivamo assolutamente da favoriti (i pronostici davano come possibili vincitori il team composto da Ahmed El Mazoury, Mohamed Morchid e Kabir Hicham, nda), ma ci abbiamo sempre creduto. Anche perché non avrei potuto fare altrimenti correndo con due cavalli di razza come Andrea Soffientini, che tutti conosciamo, e Davide Perego, che giocava in casa”.
“Lungo il percorso abbiamo avuto tantissimo tifo e sostegno in ogni paese in cui siamo passati, cosa non scontata in una gara che dura diverse ore e durante la quale si correre perennemente al buio. Sia io che Davide sapevamo che avere davanti a noi come capitano e guida Andrea era un’arma in più, perché è letteralmente un metronomo e sa gestire al meglio sia sé stesso che quelli che corrono con lui. Ci ha portati fino al trentacinquesimo al passo che avevamo deciso senza sgarrare di un secondo, coprendoci dal vento e facendoci risparmiare decisamente molta fatica, permettendoci di arrivare relativamente freschi all’inizio del tratto finale più duro”.
“Durante la gara c’è stata anche una sorta di reazione per le piccole disavventure che che si sono susseguite lungo il percorso. Non avevamo bici al seguito perché con la pioggia prevista i nostri tre angeli (quasi) custodi hanno optato per la macchina, che però non garantisce la stessa assistenza. E proprio all’ultimo punto di rifornimento prestabilito non sono riusciti a raggiungerci. Così abbiamo dovuto proseguire dopo Calolziocorte senza cambiare maglia e senza le luci frontali, in un tratto, soprattutto sul sentiero, dove non si vedeva praticamente nulla. Quando abbiamo capito che non le avremmo avuto ci siamo un po’ spaventati, ma fortunatamente il fattore casa ci è stato d’aiuto e grazie a Davide siamo riusciti a recuperare tre luci all’ultimo momento”.
“Durante la gara, poi, abbiamo capito che i passaggi dei nostri diretti concorrenti, partiti molto prima di noi, erano molto simili ai nostri. E quando abbiamo scoperto che erano saltati a causa del malessere di un componente, la cosa ci ha dato ancora maggiore forza per non mollare nel tratto più difficile. Credo di essere stato quello che ha avuto più crisi tra noi, ma grazie al sostegno dei miei compagni e al clima positivo sono riuscito a non mollare, tenendo duro fino alla fine. Non ho mai sofferto di crampi in vita mia, ma la salita al Pra’ di Ratt è stata una vera sofferenza, una situazione che non ho mai vissuto prima, tanto da non riuscire ad alzare le gambe, con Davide che mi spingeva da dietro per non farmi cadere. Lì ho capito cosa differenzia la Monza-Resegone da qualsiasi altra gara. Al traguardo sono arrivato letteralmente piangendo, per il dolore e la fatica, ma anche per la gioia. Siamo partiti terz’ultimi e arrivati settimi in ordine temporale. Solo dopo abbiamo scoperto di aver dato quindici minuti alla squadra dietro di noi. Perché abbiamo vinto? Perché ci abbiamo creduto fin dal primo passo dopo la linea di partenza”.
Davide Perego è cresciuto sui sentieri del Resegone e l’ultima parte del percorso era il suo punto di forza: “Io sono felicissimo! Per me, nato e cresciuto in queste zone, essere riuscito a vincere la Monza-Resegone, per di più nell’edizione del centenario, è stata un’emozione grandissima. Ero alla mia terza partecipazione e, dopo un terzo e un secondo posto, mi mancava la piazza più prestigiosa, che finalmente è arrivata. Abbiamo fatto una grande gara, gestita come meglio non avremmo potuto. Andrea è stato fantastico nella prima parte su asfalto, piazzandosi davanti a me e Roberto a fare il ritmo, coprendoci dal vento che ha soffiato contrario sempre più forte da quando siamo usciti da Monza. Roberto si è superato nel finale dove, nonostante fosse attanagliato dai crampi e non riuscisse più a fare un passo, non ha mai mollato, soffrendo fino al traguardo. Sono fiero di essere parte di questo grande team”.
Per Andrea Soffientini non ci sono più aggettivi. E’ lui l’anima pulsante di The Running Club: “Ci siamo presentati sul palco di partenza all’Arengario di Monza come seconda squadra favorita, ma sapevamo che ce la saremmo potuta giocare fino alla fine. La Monza-Resegone non è una gara come le altre, non basta mettere insieme atleti forti per vincere, come non basta saper correre e fare andare le gambe per arrivare al traguardo. Abbiamo costruito il nostro team nei minimi dettagli, conoscendo i nostri punti di forza, ma soprattutto consapevoli di quelli deboli, che probabilmente sono stati la nostra arma vincente”.
“Avevamo deciso di partire ad un ritmo tranquillo, tra i 3’40” e i 3’50” al chilometro per i primi trenta, fino al ponte di Calolziocorte, per arrivare il più freschi possibile all’inizio della salita. Proprio quando avremmo dovuto cambiare marcia, invece, la stanchezza ci ha un po’ rallentato, ma le notizie ufficiose su un possibile ritiro dei nostri diretti avversari ci ha dato nuove energie per affrontare l’ultimo tratto verso Erve, prima, e sul Resegone, poi. Anche se le sorprese non ce le siamo fatte mancare, bucando l’ultimo cambio dove avremmo dovuto cambiarci maglia e prendere le luci frontali, fondamentali per poter correre l’ultimo tratto di bosco. Ma alla fine tutto si è risolto per il meglio. La Monza-Resegone dà, la Monza-Resegone toglie: lo scorso anno mi ero piazzato secondo per mille sfortune… quest’anno tra mille problemi siamo riusciti ad arrivare primi”.
Andrea Brugnoli, Marco Pitzalis e Paolo Corsini hanno seguito il team The Running Club cercando di fornire la migliore assistenza possibile, ma come ci ha raccontato Andrea, non tutto è proprio andato per il verso giusto: “Come per ogni team della Monza-Resegone anche noi ci siamo organizzati per assistere i ragazzi e rifornirli regolarmente con sali, gel e acqua ogni venti minuti circa. Avremmo dovuto seguirli in bici, ma visto il meteo decisamente incerto e variabile, abbiamo preferito organizzarci con l’auto, che però, a posteriori, abbiamo scoperto non essere stata una scelta felice. Comunque abbiamo provato a gestire il tutto nel miglior modo possibile, almeno nella prima parte di gara, a volte fermandoci ed aspettando che arrivassero, altre volte rifornendoli direttamente dall’auto, affiancandoli. La difficoltà più grossa è stata riuscire a non perderli, perché per molti tratti si addentravano nei paesi dove noi non potevamo passare, dovendoli poi rincorrere una volta fuoriusciti. Il vero problema si è presentato all’ultimo rifornimento, dove avremmo dovuto portare le maglie per il cambio e soprattutto le luci frontali. Ma il traffico ci ha frenato, fatto rallentare e fermare più volte perdendo il contatto e non riuscendo più a raggiungerli. Ma… tutto è bene quel che finisce bene!“.
Le classifiche finali della Monza-Resegone 2024
La 62° edizione della Monza-Resegone, quindi, è stata vinta dal team The Running Club in 3h09’57”, seguiti da Asd Go Market di Molteno, secondi in 3h24’49”, e da Autocogliati squadra A di Lecco, terzi in 3h28’37”.
La classifica dedicata alle squadre miste (uomini e donne) ha visto primeggiare la Polisportiva Moving di Lissone (3h51’53”), secondo il Team Bettini (4h01’05”) e terza la Società Alpinisti Monzesi (4h15’02”).
Tra le squadre femminili, primo posto per DF Sport Specialist Uragani di Barzanò (3h59’47”), secondi DF Sport Specialist di Lecco (4h22’34”) e terzi DF Sport Specialist Le solite di Sovico (4h31’07”).
Per quanto riguarda la gara prima edizione della gara a staffetta, il primato va a Affari&Sport/Metaltherm di Villasanta (2h43’37”), seconda Asd Daini Carate Brianza (2h56’27”) e Polisportiva Moving Fit therapy tecnology di Lissone, terza (2h58’12”).