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Home » TerraSkin, la prima scarpa da trail running di X-Bionic
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TerraSkin, la prima scarpa da trail running di X-Bionic

Dario MarchiniBy Dario Marchini26 Settembre 2024
La nuova X-Bionic TerraSkin
La nuova X-Bionic TerraSkin
Riassumi con ChatGPT

X-Technology Swiss Research & Development, un nome che alla maggior parte degli sportivi non dirà subito molto, ma che rappresenta il colosso svizzero che sta alle spalle di brand come X-Bionic e X-Socks. Realtà d’oltralpe, ma anche manifattura e artigianalità italiana, per due marchi che hanno ridefinito i capi tecnico-funzionali per lo sport per aumentare le prestazioni e il benessere degli atleti, con tecnologie che in oltre venticinque anni di esperienza hanno prodotto più di 800 brevetti internazionali.

Voglia di continua innovazione e ricerca che ha portato X-Bionic a un livello successivo, realizzando la prima scarpa da trail running del brand. Si chiama TerraSkin e al suo interno racchiude tutta la filosofia del marchio svizzero, unita alla capacità manufatturiera italiana. TerraSkin, infatti, è un progetto che potremmo definire made in Italy, sviluppato nel cuore del know-how della calzatura sportiva italiana, a Montebelluna, in provincia di Treviso.

Un progetto che non poteva non partire da un profondo studio della relazione calzino-tomaia, unito ad altrettanta ricerca nell’interazione tra tomaia, intersuola, battistrada e terreno. Progetto ispirato al concetto di yin e yang della filosofia cinese, all’influenza reciproca tra elementi opposti e complementari.

TerraSkin, un nuovo concetto di scarpa da trail

“Il primo punto su cui abbiamo voluto lavorare – ci ha spiegato Flavio Guarnier, General Manager Footwear di X-Bionic, che abbiamo incontrato nella sede italiana del brand svizzero (guarda l’intervista esclusiva nel video) – è la riduzione dell’attrito tra calza e scarpa. Partendo proprio dalle conoscenze relative ai nostri prodotti, siamo andati ad ottimizzare l’interfaccia tra calza e tomaia per farle funzionare perfettamente insieme e massimizzare la prestazione. Motivo per il quale ogni paio di TerraSkin sarà presentato e venduto anche con un paio di X-Socks abbinate”.

Non solo sezioni dedicate alla ventilazione del piede e prese d’aria, ma anche strati di schiuma 3D appositamente intersecati tra scarpa e calza per dare più stabilità al piede. Oltre a una combinazione di struttura elasticizzata e non direttamente sulla tomaia della scarpa, per consentirle di adattarsi al meglio ad ogni tipologia e forma di piede, come un secondo calzino.

La nuova X-Bionic TerraSkin

“Lo stesso concetto di interazione lo abbiamo ripreso, poi, anche per quanto riguarda la parte inferiore della scarpa – continua Flavio Guarnier -. Mentre, tradizionalmente, in tutte le scarpe da corsa l’intersuola viene semplicemente incollata o cucita alla tomaia, in Terraskin abbiamo voluta renderla un tutt’uno (ritornando al concetto di yin e yang), avvolgendo, inglobando la tomaia attorno all’intersuola, per aumentare ancora di più il controllo e la stabilità della scarpa durante la corsa”.

In particolare, nel modello TerraSkin per ora disponibile sul mercato (al quale poi si aggiungeranno altre due varianti meno prestative) è presente anche un plate in carbonio Power-Lite, a forma di ferro di cavallo, posizionato per tre quarti nella zona anteriore della scarpa, per fornire maggiore supporto ed energia anche sui terreni più irregolari, ma lasciando allo stesso tempo libertà al piede di muoversi in tutte le direzioni per adattarsi in modo flessibile alla conformazione della superficie.

“Proprio legato a questo, l’ultima particolarità di TerraSkin è data dalla tecnologia del battistrada, sviluppato in collaborazione con Vibram. Si chiama Spinwave e si tratta di un brevetto che permette alla suola di interagire con il terreno in tutti i punti di contatto e di non dare una risposta unica e uguale su tutta la pianta del piede. Una sorta di rete composta da piccoli stantuffi che si adattano alla conformazione del terreno e permettono una risposta ottimale e molto più diffusa – il 27% in più dagli studi condotti dal CeRiSM dell’Università di Verona- in base alle sconnessioni della superficie sulla quale si corre”, conclude Flavio Guarnier.

La nuova X-Bionic TerraSkin

Anche in questo caso, il battistrada è reso un tutt’uno con il resto della calzatura, grazie a uno stampo a gabbia, Speedframe, che abbraccia lateralmente la parte sovrastante di intersuola e tomaia, permettendo un controllo molto stabile, che si estende dal collo del piede fino alla parte inferiore della scarpa.

X-Bionic Terraskin: caratteristiche tecniche

Una scarpa da trail running che, come tutte le ultime calzature presenti sul mercato, fa del cushioning (soprattutto nell’azione verticale) il suo focus principale, grazie a una doppia struttura dell’intersuola realizzata di EVA supercritical, accoppiata alla gabbia del battistrada con un mix particolare di EVA e Peba più rigida, più protettiva e più resistente: 31mm nella zona del tallone e 26mm nell’avampiede, per un drop complessivo di 5mm.

La tomaia è in doppio tessuto, elasticizzato e non, senza cuciture e senza una vera e propria linguetta, per fornire una calzata più precisa ed ergonomica. La zona sotto al malleolo è, inoltre, caratterizzata da uno strato in neoprene che funge da ghetta per non lasciare entrare piccoli sassolini e detriti all’interno della scarpa.

X-Bionic TerraSkin X00

X-Bionic TerraSkin X00

Scarpa da trail running

Il battistrada, infine, è composto da una struttura a rete, con struttura in gomma Vibram Megagrip, mescola che attualmente garantisce la maggior aderenza su tutte le tipologie di terreno e in tutte le condizioni.

X-Bionic TerraSkin (calze comprese) sono già disponibili in un esclusivo modello in edizione speciale nella colorazione nero/rosa a un prezzo di 300 euro. Altre varianti di colore, così come i modelli carbon-free, saranno presentati nella primavera del 2025.

Piccola nota: ancora prima di essere presentata ufficialmente sul mercato, TerraSkin è stata premiata con il prestigioso ISPO Award.

terraskin Trail running x-bionic x-socks
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Dario Marchini
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“Designer per vocazione. Giornalista per scelta. Runner per passione”. Così amo riassumere la mia carriera professionale. Laureato in Design al Politecnico di Milano, ho iniziato a raccontare la mia passione per la corsa nel 2008 con il blog Corro Ergo Sum. Giornalista dal 2015, per undici anni ho lavorato nella redazione di Runner’s World Italia. Ho anche collaborato con diverse realtà nell’ambito dell’organizzazione di eventi podistici nazionali e internazionali come Milano Marathon, Abu Dhabi Marathon, Ras al Khaimah Half Marathon, DeeJay Ten, oltre ad essere stato per quattro anni Direttore Sportivo della Wings for Life World Run. Sono Presidente dell’Associazione Sportiva Corro Ergo Sum Runners e Tecnico Istruttore Fidal - Misure: altezza 177cm, peso 66kg, scarpe US10,5/EU44,5/28,5cm. Velocità riferimento su 10K: 3'40" al km.

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