La Asics Sonicblast rappresenta la risposta decisa della storica azienda giapponese alla crescente richiesta di scarpe pensate per allenamenti rapidi e dinamici. Negli ultimi anni, il mercato delle cosiddette super trainer è esploso, spinto dalla necessità di modelli che sappiano coniugare velocità, stabilità e comfort. In questo contesto, Asics ha voluto dire la sua con un prodotto ambizioso, progettato per soddisfare le richieste dei runner più esigenti.
Sulla carta, le caratteristiche tecniche sono da top di gamma: materiali innovativi, struttura solida e dettagli curati per garantire performance elevate. Tuttavia, la prova su strada racconta una storia più complessa e sfumata. Se da un lato la Sonicblast promette stabilità e reattività, dall’altro emergono aspetti che potrebbero non convincere tutti i runner, soprattutto quelli alla ricerca di una sensazione di corsa più morbida e confortevole. Una scarpa che incuriosisce e che merita di essere analizzata nel dettaglio, perché dietro alle specifiche tecniche si nasconde un’esperienza d’uso che non è priva di sorprese.
Battistrada: 5,5
Il battistrada della Sonicblast utilizza la tecnologia AsicsGrip, con zone in gomma dura pensate per aumentare la resistenza. L’avampiede è quasi interamente coperto, mentre il tallone presenta due inserti laterali.
Su asfalto il comportamento è buono, ma su terreni umidi o sconnessi emergono i limiti: la scarpa tende a perdere aderenza e la rigidità complessiva riduce il comfort. Non è il modello ideale per chi ama variare superficie durante gli allenamenti.
Intersuola: 7
Il cuore della Sonicblast è la sua intersuola a doppia mescola: FF Turbo Squared in A-TPU (scopri cos’è) nella parte superiore e FF Blast Max in quella inferiore. Tra i due strati si inserisce la piastra Astroplate, lunga tre quarti della scarpa, in Pebax, materiale noto per la sua leggerezza e capacità di garantire reattività. A questo si aggiunge un profilo imponente, con 46 millimetri di spessore nel tallone e 38 millimetri nell’avampiede, numeri che la collocano senza dubbio nella categoria delle super trainer. Il drop di 8 mm completa una geometria pensata per favorire una corsa veloce e stabile, ideale per chi cerca un appoggio sicuro anche a ritmi sostenuti.

Il risultato è una struttura solida, che offre stabilità anche agli atleti più pesanti, ma la sensazione all’impatto è secca. La piastra, più che spingere, sembra svolgere una funzione stabilizzante. Chi cerca un ritorno di energia esplosivo potrebbe restare deluso.
Tomaia: 8
La tomaia in mesh jacquard è rinforzata sui lati e nella zona del puntale, garantendo resistenza e buona traspirabilità. Dopo allenamenti sotto la pioggia, asciuga rapidamente, un dettaglio non trascurabile.
La calzata è filante e fasciante, ideale per chi ama una scarpa aderente, ma chi ha il piede largo potrebbe trovarla troppo stretta. In questi casi, meglio optare per mezzo numero in più per evitare fastidi.

Upper: 5
Se la linguetta a soffietto in stile racing e il sistema di allacciatura svolgono bene il loro compito, il tallone è la parte meno riuscita.
La conchiglia è poco rigida e l’imbottitura insufficiente, tanto che nelle prime uscite non sono rare vesciche sul tendine d’Achille. A questo si aggiunge una sensazione generale di durezza che penalizza il comfort nelle lunghe distanze. Non è la scarpa da scegliere per chi cerca una corsa morbida e rilassata.
Peso: 6
Con 267 grammi in taglia US 10 (256 grammi nella taglia di riferimento), la Sonicblast rientra nella media delle super trainer, ma non brilla per leggerezza e se risulta più pesante della Megablast, nonostante le dimensioni simili.

Comfort: 5
La calzata piuttosto stretta rappresenta uno dei principali limiti della Sonicblast, penalizzando il comfort generale soprattutto nelle sessioni più lunghe. Chi ha il piede largo o preferisce una scarpa più avvolgente potrebbe trovarsi in difficoltà, con una sensazione di compressione che non lascia spazio alla naturale espansione del piede durante la corsa.
L’abbinamento tra la mescola FF Blast Max e la piastra in Pebax, studiata per garantire stabilità e reattività, genera però una sensazione piuttosto secca e poco ammortizzata a ogni appoggio. L’impatto con il terreno non è morbido, e il feedback restituito al runner è più rigido rispetto a quello che ci si aspetterebbe. Ne risulta una scarpa che privilegia la precisione e la stabilità, ma che sacrifica parte della piacevolezza di corsa, soprattutto per chi ama un appoggio più fluido e protettivo.

Ritorno di energia: 6
Anche il ritorno di energia non raggiunge le aspettative che normalmente si hanno da una scarpa dotata di piastra. L’Astroplate, infatti, sembra svolgere principalmente una funzione stabilizzante piuttosto che propulsiva. Questo significa che la spinta non è immediata né costante: si percepisce soltanto quando l’appoggio è molto avanzato, quasi esclusivamente sull’avampiede. Di conseguenza, la Sonicblast si rivela più adatta a ritmi medi e allenamenti di qualità piuttosto che a ripetute estreme o lavori ad alta intensità.
Chi punta a correre a velocità elevate, con ritmi inferiori ai 3‘30″ al chilometro, potrebbe trovare la Sonicblast poco reattiva e non all’altezza delle aspettative. Non è la scarpa che “ti porta avanti da sola”, come accade con modelli dotati di piastra in carbonio o mescole più elastiche. È una scelta più indicata per chi cerca stabilità e controllo, ma non per chi vuole massimizzare la spinta e il ritorno di energia nelle sessioni più veloci.

Durata massima stimata: 7
Sul fronte della resistenza, la Sonicblast convince: dopo 150 km, l’intersuola è praticamente intatta e il battistrada mostra segni minimi di usura. La durata stimata supera i 600 km, un dato che la rende interessante per chi cerca una scarpa longeva.
Rapporto qualità/prezzo: 6
Con un prezzo di listino di 190 euro, la Asics Sonicblast si posiziona nella fascia alta delle super trainer (guarda qui le offerte migliori nella nostra vetrina scarpe). Si tratta di una cifra importante, che colloca questa scarpa tra le opzioni più costose per chi cerca un prodotto da allenamento veloce. Il costo è in parte giustificato dall’impiego di materiali innovativi, come la nuova mescola in A-TPU e la presenza della piastra in Pebax, elementi che richiedono ricerca e sviluppo e che contribuiscono a rendere la scarpa tecnologicamente avanzata.

Tuttavia, quando si passa dalla teoria alla pratica, la resa complessiva non sembra ancora all’altezza delle aspettative e, soprattutto, delle rivali dirette. A fronte di un investimento così elevato, ci si aspetterebbe una risposta più decisa in termini di comfort, ritorno di energia e versatilità. Invece, la Sonicblast appare come un modello interessante ma ancora acerbo, che non riesce a imporsi come riferimento assoluto nella categoria.
Conclusioni e voto finale: 6+
Asics Sonicblast è una scarpa che promette molto: una super trainer pensata per gli allenamenti veloci, con una piastra in Pebax e una struttura imponente che dovrebbe garantire stabilità e reattività. Tuttavia, quando si passa dalla teoria alla pratica, emergono alcune criticità che ne limitano il potenziale.
Il primo punto debole riguarda la reattività. Nonostante la presenza della piastra, la spinta non è così marcata come ci si aspetterebbe da un modello di questa categoria. L’intersuola, caratterizzata da una doppia mescola, risulta piuttosto rigida e trasmette una sensazione secca a ogni appoggio. Questo compromette il comfort generale e riduce la piacevolezza di corsa, soprattutto per chi ama una scarpa più morbida e ammortizzata.
Detto questo, il modello trova la sua collocazione in un segmento ben preciso: è consigliato agli atleti neutri che desiderano una scarpa stabile, senza piastra in carbonio, per allenamenti veloci, lavori di qualità e ritmi compresi tra i 4’30” e i 3’30” al chilometro. Non è indicata per chi soffre di iperpronazione, né per chi privilegia il comfort assoluto. La calzata stretta e la durezza dell’intersuola la rendono poco adatta a chi cerca una corsa rilassata o a chi ha il piede largo.
Un aspetto positivo è la stabilità strutturale, che consente alla Sonicblast di essere utilizzata anche da runner più pesanti senza particolari problemi. La scarpa mantiene la sua forma e le sue caratteristiche anche dopo molti chilometri, garantendo una durata stimata superiore ai 500-600 km. Questo la rende una scelta interessante per chi cerca un prodotto solido e resistente nel tempo.
In conclusione, la Asics Sonicblast è una novità intrigante, ma non ancora perfetta. Ha il potenziale per diventare un punto di riferimento nella categoria delle super trainer, ma necessita di miglioramenti significativi: una mescola più reattiva, un tallone meglio progettato e una maggiore attenzione al comfort. Per ora, è una scarpa che incuriosisce e che può soddisfare chi cerca stabilità e precisione, ma non chi vuole il massimo in termini di ritorno di energia e comodità.

