Tra i runner e gli sportivi amatoriali si discute sempre più spesso sull’obbligatorietà della visita medica sportiva. Molti la considerano una semplice formalità, altri un ostacolo burocratico che rallenta la voglia di correre. Anche la cronaca recente dimostra quanto la prevenzione sia vitale: nelle ultime settimane due runner veneti sono morti improvvisamente durante il sonno, episodi che hanno acceso un duro dibattito sulla sicurezza e la prevenzione. A questi tragici eventi si aggiunge il caso di Mario Cipollini, ex campione del ciclismo, che ha rischiato la vita per un grave problema cardiaco.
Cosa è successo a Mario Cipollini
Mario Cipollini, soprannominato “Super Mario” per le sue vittorie e il carisma in sella, ha vissuto giorni decisamente difficili. Durante uno studio elettrofisiologico, il suo cuore ha raggiunto la soglia impressionante di 290 battiti al minuto, una condizione che avrebbe potuto essere fatale. L’ex campione, già colpito da miocardite nel 2019 e monitorato con un loop recorder nel 2024, è stato ricoverato d’urgenza ad Ancona. I medici hanno deciso di impiantare un defibrillatore sottocutaneo per prevenire aritmie ventricolari pericolose. “Ho pensato di morire”, ha confessato Cipollini, raccontando come un controllo apparentemente di routine si sia trasformato in un intervento salvavita. Questo episodio dimostra quanto anche chi ha dedicato la vita allo sport non sia immune da rischi cardiaci.
Nonostante la paura, Cipollini ha voluto rassicurare i suoi fan con messaggi diretti e pieni di energia. “Non si molla di un millimetro”, ha scritto sui social, mostrando la sua determinazione. Ha raccontato la tensione vissuta in sala operatoria e ha espresso gratitudine verso l’équipe medica: “Sono nelle mani di persone estremamente preparate, di cui ho grandissima fiducia”. Con il suo stile ironico, ha aggiunto: “Avessi avuto il cuore ammodo, vedevi che roba su quella bicicletta”. Parole non sono solo un voler raccontare, ma un invito a non sottovalutare mai i segnali del corpo e a fidarsi della competenza dei professionisti.
Il consiglio di Cipollini
Il messaggio finale dell’ex campione è molto chiaro: “Se avete qualche disturbo, non esitate a sottoporvi a controlli specifici, ne va della vostra vita”. Cipollini sottolinea che la prevenzione è la prima arma per evitare tragedie. Le visite mediche sportive, spesso percepite come un obbligo fastidioso, possono salvare vite. Il suo caso, insieme alle recenti morti improvvise tra i runner, deve farci riflettere: la salute è un investimento, non una perdita di tempo. Prendersi cura di sé significa proteggere la propria passione e la propria vita.

