La notizia è di quelle che fanno tremare gli amanti dello sport: Fred Kerley, uno dei velocisti più famosi dell’atletica mondiale, ha annunciato la sua partecipazione agli Enhanced Games, la controversa competizione che consente l’uso di sostanze dopanti sotto controllo medico. La sua adesione rappresenta un vero e proprio terremoto nel panorama sportivo, non solo per il profilo dell’atleta – campione mondiale e medagliato olimpico – ma per ciò che questa scelta implica: una rottura netta con le regole dell’antidoping e con l’etica sportiva convenzionale.
In una dichiarazione ufficiale rilasciata proprio per comprendere la sua scelta, Fred Kerley ha spiegato che il suo obiettivo è battere il record mondiale dei 100 metri di Usain Bolt (9″58), e che questa competizione gli offre finalmente la libertà di “spingere il proprio corpo oltre ogni limite. Il record del mondo è sempre stato l’obiettivo finale della mia carriera. Ora ho l’opportunità di dedicare tutte le mie energie a superare i miei limiti e diventare l’uomo più veloce di sempre”.
Gli Enhanced Games (ne abbiamo parlato qui) sono una nuova manifestazione sportiva privata, destinata a debuttare nel maggio 2026 a Las Vegas. A differenza delle Olimpiadi e dei Mondiali, questa competizione consente esplicitamente l’uso di sostanze dopanti e tecnologie potenzianti, purché sotto supervisione medica. L’obiettivo dichiarato è superare i limiti biologici dell’essere umano, promuovendo una visione “transumanista” dello sport.
Fondata dall’imprenditore australiano Aron D’Souza, l’iniziativa ha già attirato l’attenzione di investitori come Donald Trump Jr. e Peter Thiel, e ha suscitato forti critiche da parte di enti come il CIO e la WADA.
Fred Kerley, la squalifica e le polemiche
Fred Kerley, 30 anni, è uno dei velocisti più decorati degli ultimi anni. Ha vinto l’oro mondiale nei 100 metri nel 2022, l’argento olimpico a Tokyo 2020 e il bronzo a Parigi 2024. È uno dei pochi atleti al mondo ad aver corso sotto i 10 secondi nei 100m, sotto i 20 nei 200m e sotto i 44 nei 400m. La sua carriera, però, ha recentemente subito una battuta d’arresto: nel 2025 è stato sospeso provvisoriamente per “whereabouts failures”, ovvero la mancata comunicazione della propria posizione per i controlli antidoping.
Kerley è attualmente sospeso dalle competizioni ufficiali e rischia una lunga squalifica se parteciperà agli Enhanced Games. La World Athletics ha già annunciato che gli atleti coinvolti saranno banditi a lungo termine dalle gare ufficiali. Inoltre, Kerley è stato coinvolto in controversie legali, tra cui un arresto per presunta violenza, che ha ulteriormente complicato la sua posizione nel circuito tradizionale.
Oltre a Kerley, hanno già aderito nuotatori di alto profilo come Ben Proud, James Magnussen e Kristian Gkolomeev. Secondo indiscrezioni, altri atleti stanno valutando l’ingaggio, attratti da premi milionari e dalla promessa di una carriera libera da vincoli antidoping. Il montepremi per ogni evento è di 500.000 dollari, con 1 milione per chi batte un record mondiale.
La partecipazione di Fred Kerley agli Enhanced Games apre un dibattito profondo: è giusto sacrificare l’etica sportiva per la performance? Se da un lato l’iniziativa promette trasparenza e controllo medico, dall’altro mina i principi fondamentali dello sport pulito. La scelta di Kerley potrebbe essere solo la prima di una lunga serie, soprattutto se il modello economico e mediatico degli Enhanced Games si dimostrerà sostenibile.