Ci sono momenti nella vita in cui si sente il bisogno di alzare l’asticella, di mettersi alla prova, di trasformare una passione quotidiana in una sfida straordinaria. È quello che ha deciso di fare Francesca Cappai, insegnante, sportiva e runner, scegliendo di correre la sua prima maratona: quella di Firenze, il prossimo 30 novembre. Un obiettivo improvviso che non nasce dal nulla, ma da anni di corsa, di chilometri macinati lungo il Lago Maggiore, di allenamenti condivisi e di sogni rimandati. Questa volta, però, sta prendendo prende forma concreta, e lo farà sotto gli occhi di chi vorrà seguirla in questo percorso.
Insieme al team di The Running Club, Francesca sarà protagonista di un progetto che racconterà, passo dopo passo, la preparazione verso i 42 chilometri e 195 metri. Non si tratta solo di allenamenti o di tabelle, ma di un viaggio umano, fatto di emozioni, dubbi, entusiasmo e scoperta. Perché dietro ogni maratona c’è una storia, e quella di Francesca è pronta a essere raccontata.
Chi è Francesca?
Francesca si presenta con ironia: “Ciao, sono Francesca. E ho un problema. Corro”. Ma dietro la battuta si nasconde una passione autentica. Insegnante di scienze motorie, fitness e attività fisica adattata, lo sport è da sempre il filo conduttore della sua vita. Ama stare all’aria aperta, viaggiare, leggere thriller e condividere chilometri con gli amici. Vive vicino al Lago Maggiore – e alla redazione di The Running Club – in un ambiente naturale che invita al movimento, e corre quasi ogni giorno, sei volte a settimana. Quando non corre, cammina. E quando cammina, lo fa comunque con lo spirito di chi ama esplorare.
Perché proprio la maratona?
La corsa per Francesca è molto più di un’attività fisica. È uno spazio personale, un momento di libertà, un modo per rimettere ordine nel caos interiore. “Se sono felice, corro e sono più felice. Se sono arrabbiata, corro e mi sfogo – racconta -. È come una seduta di psicoterapia gratuita ogni giorno”. Un rituale che le permette di staccare da tutto e ritrovare se stessa, passo dopo passo.
Francesca ha già corso molte gare, tra cui qualche mezza maratona anche all’estero. La maratona, però, è sempre rimasta un sogno sospeso. Ci ha provato due volte, ma per vari motivi non è mai riuscita a portarla a termine. Ora è il momento di affrontarla davvero. “Se devo fare una pazzia, tanto vale farla alla grande – confessa -. La maratona è una sfida fisica e mentale. Arrivarci sarà per me qualcosa di molto grande”.
Un progetto condiviso
Il progetto “Lady 3:30” nasce con l’obiettivo di raccontare il percorso di preparazione verso la maratona di Firenze. Il nome è un gioco tra il sogno cronometrico – chiudere la gara in 3 ore e 30 minuti – e l’identità femminile della protagonista. Paolo e Andrea, rispettivamente compagno di allenamento e coach, seguiranno Francesca in ogni fase: dalla pianificazione degli allenamenti ai lunghi condivisi, dai lavori di qualità alla gestione delle scarpe e dell’alimentazione. Il tutto sarà documentato in una serie di articoli e video, per mostrare come una persona comune possa affrontare una sfida straordinaria.
Il primo test: un successo inaspettato
A tre mesi dalla gara, Francesca si sente divisa tra entusiasmo e timore. “Da una parte ho tanta voglia di fare, dall’altra non nascondo il panico. Quarantadue chilometri sono tanti. Ce la farò? Come ci arriverò?”. Le emozioni sono altalenanti, ma la sua forza è la costanza. “Io non mollo. So che dovrò impegnarmi anche quando sarò stanca, quando non avrò voglia. Ma proprio lì troverò la forza per andare avanti”.

Uno dei primi allenamenti chiave è stato un test in pista: 12 ripetute da 800 metri con recupero (seguila qui su Strava!). All’inizio, Francesca era convinta di non farcela. Ma con il supporto di Paolo, una giornata fresca e l’uso per la prima volta delle scarpe con piastra in carbonio, ha portato a casa un lavoro eccellente. “Dal panico all’entusiasmo in due ore. Ho fatto qualcosa che non pensavo possibile”, confessa.
Un viaggio dentro se stessi
Per Francesca, la maratona non è solo una gara. È un viaggio, una scoperta del sé. “L’obiettivo è finirla. Se dovessi finirla bene, sarebbe ancora meglio. Ma quello che voglio davvero è potermi dire, alla fine: ‘Ce l’hai fatta!’”. Il percorso di preparazione, con le sue difficoltà e conquiste, è già parte del cambiamento. “La maratona ti chiede di aggiungere qualcosa in più rispetto a ciò che pensi di avere. Ed è proprio questo il suo fascino.”
Il progetto Lady 3:30 è una sfida, ma anche un messaggio. Dimostrare che con impegno, costanza e passione, anche un obiettivo ambizioso come la maratona può diventare realtà. “Per una donna, chiudere una maratona in 3 ore e 30 è un gran bel risultato. Io credo che Francesca possa farcela – rassicura Paolo -. E il bello sarà raccontare tutto questo, passo dopo passo.”
Nei prossimi video, parleremo di come procederà la sua preparazione ma anche di scarpe, alimentazione, integrazione, senza dimenticare le gare di avvicinamento. Il viaggio è appena iniziato e ogni tappa sarà un’occasione per scoprire qualcosa di nuovo.