Il mondo dell’atletica è stato scosso da una notizia che ha fatto rapidamente il giro del web: Ruth Chepngetich, detentrice del record mondiale femminile nella maratona, è stata sospesa in via cautelare dall’Athletics Integrity Unit (AIU) dopo essere risultata positiva a un test antidoping. La sostanza rilevata è l’idroclorotiazide, un diuretico noto per la sua capacità di mascherare l’uso di altri farmaci vietati.
La positività è emersa da un campione raccolto lo scorso 14 marzo , ma la notifica ufficiale è arrivata il 3 aprile. Dopo un colloquio diretto con gli ispettori dell’AIU in Kenya il 16 aprile, Chepngetich ha deciso di ritirarsi dalla London Marathon, prevista per il 18 aprile, dichiarando di non essere nelle condizioni mentali e fisiche per competere. Il 19 aprile ha poi scelto volontariamente di sospendersi in attesa della conclusione delle indagini.
L’idroclorotiazide, la sostanza trovata nel suo campione, è comunemente usata per trattare l’ipertensione e la ritenzione idrica, ma nel contesto sportivo può essere impiegata per nascondere l’assunzione di steroidi o altri farmaci dopanti. La concentrazione rilevata nel campione di Chepngetich, pari a 3800 ng/mL, è considerata elevata e ha destato l’attenzione degli investigatori.
Secondo Brett Clothier, responsabile dell’AIU, la sospensione provvisoria non è obbligatoria in caso di positività a diuretici e agenti mascheranti, ma la decisione di Chepngetich di collaborare e sospendersi volontariamente è stata apprezzata. Il 17 luglio, l’AIU ha emesso un avviso formale di accusa e ha imposto la sospensione ufficiale, mentre l’atleta avrà il diritto di far valere la propria posizione davanti a un tribunale disciplinare.
Chi è Ruth Chepngetich
Ruth Chepngetich, 30 anni, è una delle figure più brillanti dell’atletica mondiale. Lo scorso ottobre ha riscritto la storia della maratona femminile vincendo la Chicago Marathon in 2 ore, 9 minuti e 56 secondi, abbattendo il precedente primato di quasi due minuti. È stata la sua terza vittoria nella città americana, dopo i successi del 2021 e del 2022. Nel suo palmarès figura anche il titolo mondiale conquistato a Doha nel 2019.
La notizia della sospensione ha sollevato interrogativi e polemiche, soprattutto in relazione al dominio keniano nelle gare di fondo e mezzofondo. Sono molti coloro che spesso esprimono dubbi sulla regolarità di prestazioni così straordinarie, soprattutto per quel che riguarda gli atleti africani. Per questo è importante ricordare che Chepngetich non è ancora stata giudicata colpevole.
Se confermata, la positività di Ruth Chepngetich rappresenterebbe un duro colpo per il mondo dell’atletica e lo sport in generale. Ma al tempo stesso, il caso dimostra l’efficacia dei controlli e la determinazione delle autorità nel garantire la trasparenza e la correttezza delle competizioni.