Nel panorama dell’atletica mondiale, il nome di Nadia Battocletti sta diventando sempre più familiare anche fuori dai confini italiani. Dopo aver conquistato medaglie italiane, europee e olimpiche nelle diverse distanze del mezzofondo, la trentina ha recentemente stupito tutti anche nei 1500 metri, specialità in cui ha firmato un nuovo primato personale di 3’58″15 al Palio della Quercia 2025. Un tempo che la colloca tra le migliori mezzofondiste europee e che apre una domanda affascinante: Nadia Battocletti può essere la prima donna a correre il miglio sotto i 4 minuti?
Per comprendere la portata di questa sfida, è inevitabile il confronto con la regina attuale della specialità: Faith Kipyegon. La keniana, due volte campionessa olimpica e primatista mondiale, ha corso i 1500 metri in un incredibile 3’49″04, stabilendo il record mondiale nel 2024. Kipyegon ha anche il record del mondo del miglio (1609,34 metri), fissato a 4’07″64 e recentemente ha provato ad abbattere il muro dei 4 minuti durante Breaking4, l’evento appositamente creato da Nike dove ha realizzato un nuovo primato non omologabile di 4’06″42. Nessuna donna è mai riuscita in questa impresa.
Ma torniamo a Nadia. Il suo 3’58″15 nei 1500 metri è un tempo che, proiettato su un miglio, la porterebbe intorno ai 4’15”, considerando un ritmo costante. Tuttavia, con un allenamento mirato e una gara a un ritmo perfetto, è lecito pensare che possa limare diversi secondi. La sua crescita è stata costante, e la sua capacità di adattarsi a distanze diverse – dai 1500 ai 10000 metri – dimostra una versatilità decisamente rara.
Certo, il gap con Kipyegon è ancora significativo. Ma se la keniana ha già dimostrato che il limite dei 4 minuti è teoricamente avvicinabile, Nadia Battocletti – con la Hassan ormai proiettata verso la maratona – potrebbe essere la prima europea a poterci provare seriamente. Il suo stile di corsa, elegante ma potente, e la sua intelligenza tattica in gara sono armi preziose in una sfida che richiede non solo velocità, ma anche coraggio e testa.
In un nuovo mondo dell’atletica dove i record cadono con una frequenza mai vista prima, sognare non è più un’utopia, ma una possibilità da non sottovalutare. E Nadia, con il suo sorriso timido e la sua grinta da campionessa, potrebbe davvero scrivere una nuova pagina nella storia del mezzofondo femminile. Perché no?