Il 2025 segna un nuovo passo avanti verso l’inclusività e la collaborazione tra le diverse anime del running – e dell’atletica in generale – italiano. Dallo scorso aprile, infatti, è entrata ufficialmente in vigore la nuova convenzione tra la FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera) e gli EPS (Enti di Promozione Sportiva), che sarà valida fino al 31 dicembre 2028. Un accordo che, pur mantenendo alcune distinzioni tra i due ambiti, apre nuove possibilità di partecipazione e cooperazione, con l’obiettivo di valorizzare l’attività sportiva a tutti i livelli.
Che cos’è la convenzione FIDAL-EPS?
La convenzione FIDAL-EPS è un accordo formale che regola i rapporti tra la federazione e gli enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI. In sostanza, stabilisce le modalità con cui gli atleti tesserati con gli EPS possono partecipare a manifestazioni FIDAL e viceversa, definendo diritti, doveri e limiti di ciascuna parte.
Una convenzione che non è una novità: già negli scorsi anni erano stati siglati accordi simili, ma quello del 2025 introduce alcune novità significative, sia in termini di durata che di contenuti. La nuova intesa, infatti, avrà validità quadriennale (fino al 2028) e coinvolge un numero maggiore di enti rispetto al passato, segno di una volontà condivisa di rafforzare il dialogo tra le due realtà.
Tra gli EPS che hanno già sottoscritto la convenzione ci sono ACSI, AICS, ASC, ASI, CSAIn, CSEN, CNS Libertas, CSI, ENDAS, MSP Italia, OPES, PGS, UISP, US Acli (altri enti sono ancora in attesa di completare la sottoscrizione).
Questa ampia adesione testimonia l’interesse diffuso verso una maggiore integrazione tra il mondo federale e quello promozionale, spesso percepiti come separati o addirittura in competizione.
Cosa cambia per gli atleti?
Uno degli aspetti più rilevanti della convenzione riguarda la partecipazione alle gare. Grazie all’accordo, gli atleti tesserati con un EPS firmatario potranno prendere parte alle manifestazioni FIDAL o con regolare tesseramento presso una società sportiva affiliata o semplicemente sottoscrivendo la RunCard (che passa dal 2026 passerà da un costo di 15 euro a 20 euro, scorpi tutto qui). In quest’ultimo caso sono però previste alcune limitazioni:
- Non potranno concorrere per l’assegnazione di titoli ufficiali (provinciali, regionali, nazionali).
- Non potranno ricevere premi in denaro, qualora previsti dalla competizione.
Queste restrizioni servono a mantenere una distinzione tra l’attività agonistica federale e quella promozionale, ma non impediscono agli atleti EPS di vivere l’esperienza delle gare FIDAL, confrontandosi con un livello tecnico spesso più elevato.
Allo stesso modo, gli atleti FIDAL potranno partecipare a gare organizzate dagli EPS, ma solo se queste rientrano nel calendario condiviso, ovvero un elenco di manifestazioni approvate da entrambe le parti. Questo meccanismo garantisce un controllo sulla qualità e la regolarità delle gare, evitando sovrapposizioni o conflitti di interesse.
Il calendario condiviso: una novità strategica
Il concetto di calendario condiviso è una delle innovazioni più interessanti della convenzione. Si tratta di uno strumento operativo che consente agli EPS di proporre le proprie manifestazioni per l’inserimento nel calendario ufficiale, previa approvazione della FIDAL.
Per farlo, gli enti devono utilizzare un modulo online accessibile tramite credenziali fornite dalla federazione. Questo sistema permette una gestione più trasparente e coordinata degli eventi, favorendo la programmazione e la partecipazione degli atleti.
Inoltre, il calendario condiviso rappresenta un primo passo verso una sinergia organizzativa tra FIDAL ed EPS, che potrebbe portare in futuro a collaborazioni più strutturate, come co-organizzazioni di eventi o circuiti misti.
I vantaggi della convenzione FIDAL-EPS
La nuova convenzione porta con sé numerosi benefici, sia per gli atleti che per le società sportive. Uno dei principali vantaggi è la maggiore libertà di partecipazione: gli atleti, infatti, non sono più vincolati a un solo circuito, ma possono scegliere tra un’ampia gamma di manifestazioni, senza dover cambiare tesseramento o rinunciare a gare interessanti. Questo significa più possibilità di mettersi alla prova, di confrontarsi con avversari diversi e di vivere esperienze sportive più ricche e stimolanti.
Un altro aspetto positivo riguarda la valorizzazione dell’attività promozionale. Le gare organizzate dagli EPS, spesso più capillari e accessibili sul territorio, possono diventare un primo passo per chi si avvicina all’atletica, ma anche un’occasione di crescita per chi desidera poi affacciarsi al mondo federale. In questo modo, si crea un percorso più fluido e inclusivo, capace di accogliere atleti di ogni livello.
Il confronto tra atleti provenienti da contesti diversi favorisce inoltre una crescita non solo tecnica, ma anche culturale. Le esperienze condivise, le buone pratiche che si diffondono, il dialogo tra realtà differenti: tutto questo contribuisce a elevare la qualità complessiva del movimento.
Infine, la collaborazione tra FIDAL ed EPS rafforza l’intero sistema sportivo, rendendolo più coeso e reattivo. Un sistema capace di rispondere meglio sia alle esigenze di base – come la promozione dell’attività fisica – sia a quelle di vertice, legate all’agonismo e all’eccellenza.
Le criticità da affrontare
Naturalmente, ogni cambiamento porta con sé anche delle sfide. La nuova convenzione, pur nella sua visione positiva e inclusiva, dovrà affrontare alcune criticità per poter funzionare al meglio. Una delle principali riguarda il controllo della regolarità delle gare. Assicurarsi che tutte le manifestazioni rispettino gli standard tecnici e organizzativi richiesti non sarà semplice, soprattutto per gli eventi promozionali, che spesso operano con risorse limitate e in contesti meno strutturati.
Un’altra possibile difficoltà è legata alla gestione dei conflitti. Potrebbero infatti emergere tensioni tra società FIDAL ed EPS, ad esempio in merito alla partecipazione degli atleti o alla sovrapposizione di eventi sul calendario. Sarà importante, in questi casi, promuovere il dialogo e trovare soluzioni condivise, evitando che le differenze diventino motivo di divisione.
Infine, un elemento cruciale sarà la comunicazione. Perché la convenzione possa essere davvero efficace, è fondamentale che tutti – atleti, tecnici, dirigenti – siano informati in modo chiaro e puntuale sulle nuove regole. Solo così si potranno evitare fraintendimenti, applicazioni errate o disagi organizzativi. La formazione e l’informazione saranno quindi strumenti chiave per accompagnare questa fase di transizione e renderla un successo.
La convenzione FIDAL-EPS 2025-2028 rappresenta un importante banco di prova per il futuro della corsa e dello sport italiano. Se gestita con intelligenza e spirito collaborativo, potrebbe diventare un modello replicabile anche in altri ambiti, contribuendo a superare la storica dicotomia tra sport federale e promozione sportiva.
Sarà compito delle istituzioni, delle società e degli atleti cogliere questa opportunità e trasformarla in un’occasione di crescita. Perché, come spesso accade nello sport, le sfide più difficili sono anche quelle che regalano le soddisfazioni più grandi.