Nell’era delle super shoes, ogni brand cerca di ritagliarsi il suo spazio con aggiornamenti annuali. Ma c’è un segreto che pochi dicono: le vere rivoluzioni arrivano ogni due generazioni o, se non viene presentata una nuova versione 12 mesi dopo il debutto di una scarpa, l’aggiornamento arriva dopo 2 anni. Diadora Gara Carbon 2 ne è la prova vivente.
Presentata a un anno di distanza dalla prima versione, questa nuova incarnazione mostra modifiche più cosmetiche che sostanziali. Dopo 192 km di test registrati religiosamente su Strava tra asfalto e pista d’atletica, possiamo dire che Diadora ha migliorato alcuni dettagli, ma non ha risolto il problema principale: quell’intersuola che perde consistenza troppo presto.
Eppure, c’è del potenziale. La tomaia è fantastica, il battistrada tiene bene, ma quel cedimento dopo 100 km e un prezzo troppo alto (290€!) lasciano l’amaro in bocca.
Battistrada: 7

Il Duratec 5000 si conferma una garanzia per quanto riguarda aderenza e durata. Su asfalto bagnato tiene come un pneumatico da bagnato estrema, mentre sulla terra battuta delle piste bianche regala una grip più che sufficiente. C’è però quel fastidioso canale centrale che sembra fatto apposta per raccogliere sassolini: dopo qualche km su sterrato, il continuo ticchettio diventa quasi ipnotico. Dal punto di vista dell’usura, dopo 200 km di test gli intagli sono ancora ben definiti, segno che il composto regge bene all’abrasione.
Intersuola: 7
Anima PBX è senza dubbio una delle schiume più morbide e piacevoli che abbiamo provato, abbinata a una piastra in carbonio full-length che dà una spinta notevole. Con i suoi 39 mm al tallone e 34 mm all’avampiede (drop 5mm), sembra fatta apposta per chi corre spingendo di punta anche grazie all’angolo di curvatura molto accentuato della piastra in carbonio.
Tomaia: 8
Se c’è un elemento che non ha bisogno di miglioramenti è proprio la tomaia Matrix. Avvolge il piede in un abbraccio perfetto, con una vestibilità generosa ma mai slargata, e una traspirabilità che lascia a bocca aperta: dopo una corsa sotto la pioggia battente, in 24 ore è completamente asciutta.
Upper: 8

Le stringhe zigrinate (simili a quelle delle Nike Alphafly) restano sempre allacciate, il collarino del tallone è morbidissimo ma tiene molto bene. Questa è la differenza sostanziale rispetto al modello precedente infatti è presente più schiuma morbida a proteggere la zona. Solo la linguetta racing a volte tende ad arricciarsi durante l’allacciatura, un piccolo fastidio che si poteva evitare forse cucendo i lati alla tomaia.
Reattività: 7
La piastra in carbonio, con la sua curvatura, dà il meglio di sé nelle corse spinte e sulle distanze brevi. L’intersuola e la scarpa nel loro insieme garantiscono comunque una buona comodità, permettendo di affrontare anche gare più lunghe, persino la maratona. Personalmente, però, la preferisco per ritmi veloci e cambi di passo, più che per corse continue a andature medie.
Peso: 6,5
Con i suoi 230g (US 9,5) la Gara Carbon 2 si posiziona nella fascia medio alta delle super shoe. Certo, togliendo qualche rinforzo superfluo si poteva alleggerirla ulteriormente, ma non è certo un mattone.

Rapporto qualità prezzo: 5
Il vero problema è il prezzo: 290€ sono tanti, soprattutto considerando i problemi di durata. Quando competitor diretti offrono prestazioni simili a cifre più contenute, diventa difficile giustificare l’investimento.
Durata: 4
Eccoci al nodo cruciale. Quell’affossamento progressivo dell’avampiede che compare dopo circa 100 km limita drasticamente la vita utile della scarpa. Con una durata stimata di massimo 300 km prima che la sensazione sotto il piede diventi sgradevole, è difficile raccomandarla a chi macina molti chilometri. Il fatto che questo problema sia identico alla prima versione lascia perplessi: perché non è stato risolto?
Comfort: 8
Nonostante tutto, Gara Carbon 2 resta una scarpa incredibilmente comoda. La morbidezza dell’intersuola ammortizza perfettamente ogni impatto, la tomaia non crea punti di pressione e l’ampio avampiede la rende adatta anche a chi ha una lieve pronazione. Se solo durasse di più, sarebbe davvero difficile trovare di meglio in questo prezzo.

Giudizio finale: 6,7
Diadora Gara Carbon 2 è una scarpa dalle grandi contraddizioni. Da un lato offre una tomaia tecnica e perfetta, un comfort elevato e una reattività eccellente a ritmi sostenuti. Dall’altro, però, si porta dietro lo stesso difetto che affliggeva la prima versione: quell’intersuola che cede troppo presto, unita a un prezzo che non giustifica pienamente queste carenze.
È chiaramente pensata per runner veloci che cercano una scarpa performante per mezze maratone o allenamenti di qualità, meno adatta a chi cerca longevità o versatilità. Se Diadora risolverà finalmente il problema della durata nella prossima versione, potrebbe davvero competere con i big del settore. Per ora, resta una buona scarpa che poteva essere eccezionale. Una promessa non del tutto mantenuta.
Diadora Gara Carbon 2 ha un'intersuola in Anima PBX e una piastra in Carbonio. È una scarpa veloce adatta alle gare, che può essere anche utilizzata per gli allenamenti di qualità. Ha un'altezza al...