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Home » Il nuovo DNA Tuned anche per Brooks Glycerin 22, la doppia recensione
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Il nuovo DNA Tuned anche per Brooks Glycerin 22, la doppia recensione

Dario MarchiniBy Dario Marchini5 Marzo 2025
La nuova Brooks Glycerin 22
La nuova Brooks Glycerin 22
Riassumi con ChatGPT

Brooks, negli ultimi mesi, è stato uno dei brand più attivi a livello di innovazione, introducendo la nuova mescola con tecnologia DNA Tuned destinata alla propria gamma di daily trainer della linea Glycerin. Prima a esaltarne la qualità è stata Glycerin Max, disponibile ormai per tutti i runner da qualche settimana, dopo un primo lancio con numeriche limitate, e ora presente anche sul modello più classico di Glycerin 22 e quello dedicato ai runner alla ricerca di una maggiore stabilità, Glycerin 22 GTS. DNA Tuned non sarà però l’unica novità presentata da Brooks che, come abbiamo visto in anteprima al The Running Event di Austin, ha già pronta una nuova super mescola, il DNA Gold, destinato alla propria linea di scarpe racing.

In cosa si distingue il DNA Tuned da tutte le altre schiume presenti sul mercato del running, ce l’ho ha spiegato nel dettaglio Gerard Klein, Footwear Merchandising Director for Brooks Running EMEA, che abbiamo incontrato a Londra in occasione del lancio di Glycerin 22 e Max: “La più grande innovazione del DNA Tuned è stata quella di racchiudere all’interno di uno stesso foam massima ammortizzazione e massima reattività, cosa resa possibile da un nuovo processo di infusione di azoto che ci ha permesso di combinare in un’unica intersuola due diverse tipologie di celle, posizionate strategicamente per garantire una risposta specifica del piede nell’utilizzo”.

Le celle di dimensioni più grandi, riconoscibile dal colore bianco, assicurano maggiore protezione durante l’appoggio e sono presenti in tutta la parte esterna della scarpa e concentrate nella zona del tallone e del mesopiede. Le celle colorate (possono essere gialle, azzurre, rosse in base al modello), più piccole, sono concentrate soprattutto nella zona dell’avampiede per offrono una reattività superiore e una spinta propulsiva.

Gli studi di Brooks hanno dimostrato che il DNA Tuned, rispetto alle precedenti versioni di DNA Loft, è in grado di fornire il 10% in più di ammortizzazione, il 4% in più di ritorno di energia e il 6% in meno di peso.

Tutto questo si sente in Glycerin 22, modello protagonista di questa recensione? Lo scopriremo insieme, in un confronto necessario, sia con la sorella maggiore Glycerin Max, sia con la versione 21 di Glycerin.

Battistrada: 8

Con Brooks Glycerin 22 ho corso quasi tutti i giorni nelle ultime settimane i canonici 150 km necessari per la nostra recensione (potete verificare qui sul mio account Strava). La prima volta è stato sulle strade di Londra, successivamente tra asfalto e qualche tratto sterrato lungo il Naviglio Martesana e il canale Villoresi, su distanze sempre comprese tra i 14 e i 30 chilometri, spesso in condizioni di pioggia, con sedute di lento, variato e qualche progressivo.

Il battistrada non è molto cambiato rispetto alla versione 21. A parte il colore, la mescola con la quale è costruito è la stessa, con uguale distribuzione ma con disegno e intagli differenti, a garantire la classica fluidità nella transizione.

La nuova Brooks Glycerin 22

Il grip è buono su asfalto asciutto, un po’ meno su bagnato, ma senza causare particolari problemi. Come nei modelli che l’hanno preceduta, la durata è molto buona, con solo qualche piccolo segno di usura nei punti di maggiore appoggio.

Intersuola: 7

Glycerin 22 presenta un’intersuola in DNA Tuned con i classici 10 mm di drop, per un’altezza al tallone di 38 mm e 28 mm nell’avampiede. Quindi stessa mescola della versione Max e stesse quote dell’edizione 21. Le sensazioni, in corsa, non fanno altro che confermare esattamente questa loro ambivalenza.

Appena indossate, Glycerin 22 ricalcano esattamente la stessa calzata della versione 21, molto sensibili verso il terreno, lineari, proprio per non allontanarsi da quello che cerca chi da sempre è abituato a correre con questo modello. Anche ai ritmi più blandi le sensazioni sono identiche, lontane da quell’ammortizzazione che regala la versione Max sin dai primi passi.
Dove cambia il DNA Tuned è nei ritmi un po’ più veloci, quando l’appoggio si sposta in avampiede e la mescola più reattiva (quella colorata) viene sollecitata. La risposta non è la stessa di Glycerin Max, anche perché è assente il rocker che caratterizza quel modello, ma il DNA Tuned aiuta sicuramente il piede ad una scorrevolezza più immediata e più efficiente. E per assurdo, è stato proprio nei ritmi un po’ più allegri che l’ho apprezzata maggiormente.

La nuova Brooks Glycerin 22

Era stato lo stesso Gerard Klein a spiegare questa scelta: “Abbiamo voluto mantenere la versione più classica di Glyerin proprio per non rivoluzionare questo modello che per noi è molto importante. Chi ama correre con Glyerin vuole sentire quelle sensazioni. Con il DNA Tuned le abbiamo migliorate, ma non sconvolte. Riteniamo che Glycerin 22 venderà comunque molto più della nuova versione Max, una scelta che verrà fatta solo da chi vuole qualcosa in più rispetto alla solita Glycerin, o da coloro che cercano un aiuto maggiore nelle loro corse”.

Glycerin 22 è una scarpa maxi, ma con i suoi 38 mm di stack al tallone rimane entro i limiti consentiti dai regolamenti di World Athletics per l’utilizzo in gara. Sempre a Gerard Klein abbiamo però chiesto come Brooks giustifichi la scelta, ad esempio in Glycerin Max, di un’altezza superiore ai 40mm. “L’intersuola di Gliceryn Max in realtà è di 39,5 mm, per cui da sola sarebbe legale. Poi unendola a tutti gli altri elementi supera il limite consentito – ha detto Klein -. Dobbiamo distignuere chi le indossa, tra chi lotta per il podio, come i runner d’élite che però opteranno per scarpe legali con piastra in carbonio, e chi invece partecipa per una sfida contro sé stesso. In quest’ultimo caso, anche usare una scarpa più alta di 40 millimetri non diventa un problema”.

Tomaia: 6,5

La tomaia di Glycerin 22 è la stessa della versione Max: un mesh jaquard a doppio strato, resistente e traspirante. Il doppio colore del tessuto rende più semplice capire la costruzione.

La nuova Brooks Glycerin 22

La calzata è classica, ampia ma non troppo, come in Glycerin 21 e Max. I rinforzi intorno ala zona dell’avampiede sono posizionati all’interno e non sulla tomaia, sulla quale è applicato il solo logo Brooks in materiale gommoso per dare un po’ più di struttura nella zona mediale.

Upper: 6

Anche nel caso dell’upper non ci si allontana molto da quanto visto nelle versioni 21 e Max. Linguetta imbottita, non fissata ai lati, con nastro verticale che la fissa ai lacci. Stringhe classiche, mediamente elasticizzate, tonde e morbide. Conchiglia tallonare rigida soprattutto nella zona inferiore e ben imbottita in quella superiore. Cambia solo il collare, con una sorta di piccola ghetta elastica in tessuto che aiuta nella calzata.

Peso: 6

Nella mia taglia US10 Glycerin 22 pesa 316 grammi, anche in questo caso una via di mezzo tra Glycerin 21 (295 gr) e Max (330 gr), sempre nella mia misura. Ci saremmo aspettati qualche grammo in meno, vista la leggerezza della nuova mescola DNA Tuned, ma peso che rimane comunque nella media delle comuni daily trainer con stack maxi superiore ai 38 mm.

La nuova Brooks Glycerin 22

Il peso si sente al piede? Non eccessivamente, soprattutto quando il ritmo si alza e conseguentemente aumenta anche l’apporto delle celle più reattive del DNA Tuned.

Comfort: 7

Le daily trainer devono essere per loro natura calzature confortevoli. Glycerin 22 rimane classica anche in questo, riproponendo inalterata la sua fisionomia e le sensazioni che regala e alle quali i suoi amanti sono affezionati.

Una scarpa riposante quando si vuole correre tranquilli per recuperare da un allenamento pesante. Una scarpa da crociera capace di accompagnare nelle uscite più lunghe. Una scarpa affidabile quando si cerca un modello che aiuti a superare gli acciacchi nei periodi di carico. Una scarpa allegra per le uscite senza pensieri.

Protezione: 8

Pur essendo presente anche la versione GTS (Go To Support), quella dedicata ai runner iperpronatori, Glycerin 22 è comunque un modello abbastanza stabile, caratteristica esaltata dalla grande densità delle molecole di DNA Tuned nell’intersuola.

La nuova Brooks Glycerin 22

La base del piede è ampia, sia nel tallone che nell’avampiede e la doppia densità aiuta a stabilizzare bene l’appoggio anche in coloro che soffrono una leggera pronazione.

Durata massima stimata: 8

Il DNA Tuned sembra essere una schiuma inesauribile, che fornisce sempre la stessa ammortizzazione e risposta in base al ritmo impostato anche dopo tanti chilometri. Come già detto il battistrada non ha riportato nessun segno particolare di usura estrema. La costruzione della tomaia è rimasta inalterata.

Visto il comportamento del DNA Tuned sul lungo periodo, testato nel long range delle Glycerin Max, non possiamo che pensare che anche nel caso delle Glycerin 22 la durata possa essere la stessa, anche se lo spessore dell’intersuola è minore. Non c’è quindi nessun segnale che possa indicare una durata inferiore agli 800 km, come confermatoci da Sylvia Baeyens, Product Line Manager di Brooks: “Con alcuni modelli di Glycerin sono arrivata a correre anche più di 1000 chilometri. Dipende molto dal peso e dall’utilizzo che ne fa ogni runner, ma abbiamo stimato che il DNA Tuned possa avere una durata media di circa 800 chilometri”.

Rapporto qualità/prezzo: 5,5

Brooks Glycerin 22 è disponibile allo stesso prezzo di lancio del modello precedente, 180 euro, in linea con i principali modelli concorrenti presenti sul mercato (guarda le possibili offerte nella nostra sezione scarpe). Prezzo giustificato secondo Nikhil Jain, Director of Footwear Product Line Management e BluLine Lab, “dall’alto livello di investimento continuo nella ricerca che Brooks fa per trovare sempre nuove soluzioni e nuovi materiali, come DNA Tuned e DNA Gold, nei modelli che propone”.

La nuova Brooks Glycerin 22

Glycerin Max è proposta a 200 euro, solo 20 euro in più, per una versione che secondo noi è decisamente più accattivante e divertente. Forse un delta troppo basso tra i due modelli, che può far protendere facilmente la scelta verso la versione maxi.
A domanda specifica proprio su questo argomento è stato Gerard Klein a spiegarne la differenza: “In Brooks non vediamo come concorrenti Glycerin 22 e Glycerin Max. Chi ama la tradizione, chi ricerca le sensazioni regalate da Glycerin, sceglierà sempre il modello più classico. Glycerin Max è invece pensata per chi vuole qualcosa di diverso: un’ammortizzazione ad un livello più alto, una reattività più immediata, un sostegno nelle corse più lunghe. Con Max abbiamo ampliato la nostra gamma, per dare una scelta in più ai nostri runner e per far avvicinare a Brooks chi cerca qualcosa di diverso”.

Voto finale: 6,8

Brooks Glycerin 22 è una daily trainer che rispetta la tradizione. L’innovazione data dal DNA Tuned nell’intersuola non l’ha snaturata, ma anzi ne ha incrementato le caratteristiche sia in termini di risposta attiva, che a livello di comfort generale e ammortizzazione.

Brooks Glycerin 22

Brooks Glycerin 22

Scarpa per corse di tutti i giorni

Nel resto è rimasta la Glycerin di sempre, fedele a quello che ricercano i suoi appassionati, pregio e difetto allo stesso tempo.

Glycerin 22 è una calzatura che si adatta alle necessità della maggior parte dei runner: per chi cerca una scarpa unica con la quale correre a tutti i ritmi e a tutte le distanze, per chi cerca una daily trainer per le corse di tutti i giorni; per chi vuole un modello protettivo quando le gambe sono stanche e hanno bisogno di supporto.

La nuova mescola DNA Tuned e la sua struttura la rendono adatta anche ai runner più pesanti e per ritmi che possono andare dai 4’30” al chilometro a quelli più lenti. È divertente quando si spinge, è rassicurante quando serve: una daily trainer classica, ma oggi con una marcia in più.

brooks DNA Tuned Glycerin recensione
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Dario Marchini
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“Designer per vocazione. Giornalista per scelta. Runner per passione”. Così amo riassumere la mia carriera professionale. Laureato in Design al Politecnico di Milano, ho iniziato a raccontare la mia passione per la corsa nel 2008 con il blog Corro Ergo Sum. Giornalista dal 2015, per undici anni ho lavorato nella redazione di Runner’s World Italia. Ho anche collaborato con diverse realtà nell’ambito dell’organizzazione di eventi podistici nazionali e internazionali come Milano Marathon, Abu Dhabi Marathon, Ras al Khaimah Half Marathon, DeeJay Ten, oltre ad essere stato per quattro anni Direttore Sportivo della Wings for Life World Run. Sono Presidente dell’Associazione Sportiva Corro Ergo Sum Runners e Tecnico Istruttore Fidal - Misure: altezza 177cm, peso 66kg, scarpe US10,5/EU44,5/28,5cm. Velocità riferimento su 10K: 3'40" al km.

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