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Home » Puma Deviate Nitro 2: la doppia recensione dopo 150 km e oltre
Scarpe

Puma Deviate Nitro 2: la doppia recensione dopo 150 km e oltre

Dario MarchiniBy Dario Marchini18 Settembre 2023
puma deviate nitro 2

Puma Deviate Nitro 2 è la seconda edizione della scarpa che la casa tedesca ha progettato per tutti i runner che vogliono avvicinarsi alla maratona. Una calzatura decisamente innovativa, da un certo punto di vista, destinata al pubblico dei podisti amatori e in grado di adattarsi a tutte le esigenze di gara e allenamento.

Ciò che caratterizza fortemente Deviate 2 è l’accoppiata intersuola-piastra. Nonostante l’utilizzo della schiuma premium di casa Puma e una vera e propria piastra in fibra di carbonio, non mi sento di farla rientrare tra quelle che vengono definite super shoes, quelle scarpe in grado di massimizzare la performance per raggiungere il massimo risultato, sfruttando il ritorno di energia della mescola dell’intersuola e l’apporto stabile della piastra. Non che Puma Deviate Nitro 2 non lo faccia, ma non è una scarpa così estrema. Anzi, la vera caratteristica che la contraddistingue è in realtà la sua versatilità. Ma andiamo con ordine e partiamo come sempre la sua analisi dal basso.

Battistrada: 9

Con questo preciso modello ci ho corso in ogni condizione: su asfalto, in pista, su strade bianche, su sentieri di montagna e di campagna; al mare, in montagna, con temperature sopra i 30°C e durante forti temporali estivi; in piano, in discesa e in salita, a ritmi lenti e durante gli allenamenti di qualità. La risposta di PumaGrip non è mai cambiata, dando sempre il massimo della presa. Anche se il battistrada non è presente completamente su tutta la pianta del piede, è stato posizionato nelle zone di maggior appoggio e tanto è bastato per garantire sempre la giusta trazione. E dopo oltre 150 chilometri i segni di usura visibili sono ben pochi.

Intersuola: 9,5

Come anticipato, l’accoppiata intersuola-piastra è l’elemento che maggiormente contraddistingue questo modello e lo rende adatto a ogni tipo di runner e alle diverse esigenze di ognuno. Se normalmente quando parliamo di scarpe con piastra in fibra di carbonio facciamo riferimento a ritmi più veloci di 4 minuti al chilometro, la Puma Deviate Nitro 2 è una scarpa con la quale correre anche a un passo molto più lento. E nonostante sia stata pensata per atleti che vogliono affrontare la maratona, può essere sfruttata anche per allenamenti e gare più brevi.

Appena indossata ci si accorge della sua impostazione leggermente rocker che invita a correre più sbilanciati in avanti e, quindi, maggiormente di avampiede. La piastra in fibra di carbonio rende la struttura più rigida e stabile, ma non in modo eccessivo, andando a bilanciare la morbidezza della schiuma Nitro Elite (la mescola premium di Puma). L’effetto è quello di avere ai piedi una scarpa in grado di aiutare a correre veloci quando si devono forzare i ritmi, ma anche di rimanere più tempo sulle gambe quando si corre più piano o le distanze aumentano.

Tomaia: 7,5

La tomaia è in doppio mesh accoppiato. Morbida e traspirante. Utilizzata in condizioni di forte pioggia ha fatto subito bagnare il piede, ma ha anche permesso una veloce fuoriuscita dell’umidità terminato il temporale, con tempi di asciugatura veloci. Gli inserti in PWRTape la rendono aderente al piede soprattutto quando non si seguono traiettorie regolari e si effettuano cambi improvvisi, sia di direzione che di ritmo.

Upper: 7,5

La linguetta è sottile, leggermente imbottita e ben salda, grazie ai tre punti di fissaggio che le permettono di rimanere sempre in posizione. I lacci sono sottili, spessi e leggermente elastici, garantendo un’allacciatura stabile ma non oppressiva sul collo del piede. Il supporto al tallone aiuta a stabilizzarlo, ma senza costringerlo a movimenti innaturali.

Peso: 7,5

Parliamo di una scarpa che potrebbe essere utilizzata anche come unico modello da molti runner, che non deve pesare eccessivamente per i lavori più veloci, ma non deve essere nemmeno troppo leggera per garantire un supporto per le corse più lunghe. I 275 grammi nella misura 10,5 US da uomo, sono il giusto compromesso per non scontentare nessuno.

Comfort: 8

Il feeling è immediato. La non eccessiva rigidità della piastra permette al piede di non soffrire troppo, anche per chi è meno abituato ad utilizzarlo nel suo stile di corsa; la mescola morbida e reattiva aiuta la gamba a rimanere “viva” anche quando la stanchezza comincia a farsi sentire. Nonostante i molti chilometri corsi non ho sentito cedere la parte interna dell’intersuola, inconveniente capitato con altri modelli, dovuto a un leggero movimento di pronazione del piede.

Ritorno di energia: 8

Come già ribadito non è da considerarsi una super shoe, ma uno di quei modelli che sfruttano le nuove tecnologie adattandole alle esigenze del runner. Il ritorno di energia è sicuramente in percentuale minore rispetto a modelli più performanti, ma il supporto si avverte subito quando le gambe iniziano ad essere più pesanti e il passo più incerto.

Durata massima stimata: 9

Le uniche parti del battistrada un po’ usurate, sono quelle sulle quali i piedi appoggiano in maniera più consistente, nella zona del tallone esterno (consumo dovuto soprattutto alle discese molto ripide della montagna). Nella parte interna, sempre vicino al tallone, c’è stato un leggero consumo dell’intersuola dovuto ad un movimento di leggera pronazione di entrambe i piedi. La durata stimata, vista l’estrema resistenza del battistrada è di almeno 600 km, con punte anche di 800 per chi è in grado di non andare a rovinare troppo presto la mescola dell’intersuola.

Prezzo ufficiale: 7,5

Il prezzo di listino è di 170 euro, costo decisamente basso se paragonato alle super shoes più performanti, ma in linea con la spesa per i modelli di pari categoria. Certo, un esborso comunque notevole rispetto al costo delle calzature più tradizionali. Il trucco, come sempre, è quello di aspettare qualche mese prima di acquistarle. E in questo caso offerte interessanti già si trovano…

Voto finale: 8,2

Non c’è dubbio che Puma con questo modello abbia indovinato necessità e richieste di molti runner amatori che nelle gambe non hanno grandi ritmi e che si vogliono approcciare anche alle lunghe distanze con una scarpa che li possa aiutare quando la fatica si fa davvero sentire. Quando si parla di calzature con piastra in fibra di carbonio e mescole molto reattive io sono molto restìo nell’usarle sempre e troppo spesso, ma Deviate Nitro 2 mi ha fatto ricredere anche in questo. Una scarpa che può essere davvero utilizzata in diverse modalità e per diversi scopi in base ai ritmi che si vogliono affrontare.

150 km Deviate 2 Nitro Elite piastra Puma recensione scarpe
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Dario Marchini
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“Designer per vocazione. Giornalista per scelta. Runner per passione”. Così amo riassumere la mia carriera professionale. Laureato in Design al Politecnico di Milano, ho iniziato a raccontare la mia passione per la corsa nel 2008 con il blog Corro Ergo Sum. Giornalista dal 2015, per undici anni ho lavorato nella redazione di Runner’s World Italia. Ho anche collaborato con diverse realtà nell’ambito dell’organizzazione di eventi podistici nazionali e internazionali come Milano Marathon, Abu Dhabi Marathon, Ras al Khaimah Half Marathon, DeeJay Ten, oltre ad essere stato per quattro anni Direttore Sportivo della Wings for Life World Run. Sono Presidente dell’Associazione Sportiva Corro Ergo Sum Runners e Tecnico Istruttore Fidal - Misure: altezza 177cm, peso 66kg, scarpe US10,5/EU44,5/28,5cm. Velocità riferimento su 10K: 3'40" al km.

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