Un nuovo ciclone sta travolgendo il mondo dell’atletica leggera statunitense, minacciando di gettare un’ombra sulla preparazione verso i Giochi Olimpici di Los Angeles 2028. Al centro della bufera, spiccano alcuni nomi di punta: Marvin Bracy‑Williams, Erriyon Knighton e Fred Kerley. Le loro vicende, ora mescolate a elementi giudiziari e mediatici, hanno assunto contorni quasi politici, con ripercussioni sull’immagine del movimento sportivo USA a livello internazionale.
Marvin Bracy‑Williams, medaglia d’argento ai Mondiali 2022 nei 100 metri, è stato squalificato per 45 mesi dall’USADA per doping (testosterone), una decisione che lo terrà lontano dalle piste fino al novembre 2028, proprio alla vigilia dei Giochi Olimpici di Los Angeles.
Secondo quanto emerso dalle indagini, avviate in seguito a una segnalazione anonima, Bracy‑Williams non si sarebbe limitato all’assunzione di testosterone, ma avrebbe anche tentato di ostacolare i controlli, cercando di sabotare i test e depistare gli investigatori. Una condotta che ha aggravato la sua posizione e ha fatto scattare una delle sanzioni più severe mai applicate a un velocista di primo piano.
Inizialmente, l’atleta aveva negato ogni responsabilità, presentandosi come vittima di un errore. Tuttavia, di fronte alle prove raccolte, Bracy‑Williams ha cambiato strategia: ha ammesso le violazioni e ha deciso di collaborare con le autorità, consentendo l’emergere di un network più vasto di doping organizzato.
La giovane promessa dei 200 metri, Erriyon Knighton, colui che aveva abbattuto i record giovanili di Usain Bolt, è anch’essa sotto inchiesta per positività al trenbolone. In un primo momento, la USADA aveva accolto la tesi della difesa, secondo cui la positività sarebbe stata causata da una contaminazione accidentale di carne, ipotesi già discussa in altri casi internazionali. Ma WADA e World Athletics hanno impugnato la decisione, portando la Corte Arbitrale dello Sport a comminare una pesante squalifica di quattro anni. Una condanna che non solo lo ha escluso dai Giochi di Parigi 2024, ma lo priva anche della possibilità di partecipare alle Olimpiadi di Los Angeles 2028, evento che avrebbe dovuto consacrarlo definitivamente tra i grandi dello sprint mondiale.
Tra i grandi protagonisti di Eugene 2022 emerge anche il caso di Fred Kerley. L’atleta texano, noto per la sua versatilità – unico nella storia recente a scendere sotto i 10 secondi nei 100 m, sotto i 20 nei 200 m e sotto i 44 nei 400 m – è finito sotto i riflettori per tre “whereabouts failures”, ovvero mancate reperibilità ai controlli antidoping. A sorpresa, invece di difendersi dalle accuse, ha scelto un gesto provocatorio, annunciando la sua partecipazione agli “Enhanced Games” di Las Vegas, evento controverso (ne abbiamo parlato qui) che si terrà a Las Vegas e che ammette esplicitamente l’uso di sostanze dopanti. Una scelta che ha scatenato polemiche e sollevato interrogativi sulla sua integrità sportiva.
Travis Tygart, CEO di USADA, ha ribadito l’importanza della cooperazione tra agenzie come USADA, AIU e DEA. Grazie al Rodchenkov Anti‑Doping Act del 2020, le indagini hanno potuto valicare il confine sportivo per abbracciare l’ambito penale. Nel caso Bracy‑Williams, emerge così una rete strutturata di fornitori e complicità organizzata, con conseguenze potenzialmente penali per molti attori coinvolti.
Uno scandalo che rischia, però, di lasciare cicatrici profonde sul movimento dell’atletica statunitense, proprio mentre il conto alla rovescia verso i Giochi Olimpici di Los Angeles 2028 è iniziato. Le squalifiche di Marvin Bracy‑Williams, Erriyon Knighton e Fred Kerley non rappresentano soltanto la perdita di tre punte di diamante per la squadra USA, ma mettono in discussione l’intero sistema di selezione e la credibilità delle istituzioni sportive americane. Un danno che va oltre la pista: sponsor, media e appassionati guardano con crescente diffidenza a una federazione che, nonostante i controlli, non è riuscita a prevenire uno scandalo di questa portata: USADA e autorità sportive ora dovranno dimostrare di avere gli strumenti per ricostruire la fiducia persa.

