Questo weekend, l’attenzione degli appassionati di corsa non sarà rivolta soltanto ai tempi da record o al nome del vincitore della Maratona di Chicago. A catalizzare la curiosità degli addetti ai lavori e degli osservatori più attenti è un dettaglio tecnico che potrebbe svelare una sorpresa da tempo attesa nel mondo delle scarpe da gara: il misterioso codice Nike-Dev 16141, comparso di recente nella lista ufficiale delle calzature approvate da World Athletics.
Dietro quella sigla si cela, con ogni probabilità, il prototipo della Nike Alphafly 4, la nuova generazione della super scarpa da maratona che potrebbe debuttare proprio domenica, in una delle competizioni più prestigiose del calendario internazionale. La conferma dell’omologazione è arrivata il 2 ottobre 2025, e il modello risulta ora regolarmente autorizzato per l’uso in gara fino al 1 ottobre 2026. Un tempismo che non sembra affatto casuale.
Nike, sponsor tecnico ufficiale dell’evento, potrebbe aver scelto proprio Chicago come palcoscenico per il lancio in grande stile della sua ultima creazione. Se così fosse, il pubblico assisterebbe non solo a una gara di altissimo livello, con la sfida Kiplimo vs Korir, ma anche a un nuovo passo in avanti nell’universo delle super shoes.

La coincidenza tra l’approvazione ufficiale e la maratona americana fa pensare che il debutto della Alphafly 4 possa davvero essere vicino. Tra gli atleti Nike da tenere d’occhio ci sono Jacob Kiplimo, detentore del record mondiale nella mezza maratona, e Conner Mantz, vincitore delle selezioni olimpiche statunitensi del 2024. Entrambi potrebbero essere tra i primi a testare il nuovo prototipo in condizioni reali. Nike, da parte sua, ha sempre scelto con cura il momento del lancio dei suoi modelli più innovativi. La Maratona di Chicago, con la sua visibilità e il suo prestigio, rappresenta il palcoscenico ideale per la sua presentazione
Anche la tempistica non è casuale. Sono passati esattamente due anni dal lancio della Alphafly 3, rispettando il consueto ciclo biennale di aggiornamento di Nike. Questo rende il rilascio della quarta versione non solo atteso, ma anche perfettamente in linea con la strategia del brand, che da anni alterna le presentazioni dei suoi diversi modelli di super scarpe.
Nike Alphafly 4: cosa cambia?
A prima vista, la nuova Alphafly 4 sembra molto simile al modello che l’ha preceduta. La tomaia in AtomKnit, leggermente più abbondante e arrotondata sulla punta del piede, pare essere stato mantenuto, forse per mascherare le modifiche o per concentrare i test sulla parte inferiore della scarpa. Le unità Air Zoom e la geometria del tallone restano invariate. La vera novità è tutta nella zona dell’avampiede.

Il prototipo presenta una schiuma ZoomX più spessa nella parte anteriore, con uno spessore stimato intorno ai 37 mm, contro i circa 32 mm della Alphafly 3. Il drop si riduce così a circa 3 mm, mantenendo i 40 mm massimi consentiti sul tallone. Questo cambiamento promette una spinta più esplosiva e un ritorno di energia superiore, soprattutto per chi corre appoggiando di avampiede.
Dietro le modifiche strutturali si intravede una scelta strategica precisa, che sembra voler ridefinire il pubblico di riferimento della scarpa. Se la Alphafly 3 era stata presentata come un modello più “democratico”, pensato per offrire prestazioni elevate anche ai runner amatoriali, la nuova versione sembra invece premiare una corsa più aggressiva, più proiettata in avanti, pensata per chi possiede una tecnica raffinata e una preparazione muscolare di alto livello. Una mossa che, a ben vedere, rincorre la filosofia adottata da Adidas con la sua Adizero Adios Pro Evo 2, presentata all’inizio dell’anno.