Il nome SuperComp Elite identifica le scarpe da gara del catalogo New Balance, modelli dotati di piastra in carbonio, intersuola premium e una struttura progettata per garantire la massima velocità. L’ultima evoluzione, New Balance FuelCell SuperComp Elite v5, è sul mercato da alcuni mesi e sostituisce la versione 4 circa 18 mesi dopo il suo lancio ufficiale.
Come accaduto nelle precedenti generazioni della linea, la FuelCell SuperComp Elite v5 introduce numerose novità, a partire dal drop: dai 4 mm precedenti si passa, o meglio si torna, a un valore di 8 mm. New Balance ha lavorato per rendere questa scarpa ancora più filante e orientata alla performance, con una significativa riduzione del peso, uno dei limiti principali del modello v4.
Le ho indossate in diverse sessioni di allenamento e in alcune gare fino alla mezza maratona, accumulando chilometri e valutandone le caratteristiche tecniche nel confronto con le altre top racer con piastra in carbonio oggi disponibili sul mercato.
Battistrada: 8
New Balance ha rivisto in modo significativo il battistrada della FuelCell SC Elite v5 rispetto alla versione 4, pur conservando l’ampia copertura in gomma tipica di una scarpa racing. Sono presenti inserti sia sull’avampiede sia sul tallone, mentre la zona del mesopiede resta scoperta, con un incavo che lascia intravedere la piastra in carbonio.
Il solco risulta meno marcato rispetto alla versione 4, ma resta il rischio che qualche sasso si incastri correndo fuori dall’asfalto. Cambia anche il profilo della gomma, ora caratterizzato da inserti triangolari che migliorano la trazione. Ottima quindi la presa sul terreno, anche bagnato, oltre alla durata prevista, confermata dall’usura contenuta rilevata durante il mio utilizzo.
A cambiare in modo evidente è la larghezza della scarpa nella zona del tallone, mentre l’avampiede conserva una superficie di appoggio pressoché invariata. La versione 5 risulta molto più filante e compatta rispetto al modello precedente, caratteristica che spiega in parte la riduzione del peso. Di contro, questo compromette la stabilità complessiva per i runner che non abbiano un appoggio perfettamente neutro e tendano a iperpronare, anche solo lievemente.

Intersuola: 8
In questa quinta versione New Balance ha rivisto la struttura dell’intersuola, confermando la mescola FuelCell al 100% in Peba abbinata alla piastra in carbonio Energy Arc, ora irrigidita nella zona dell’avampiede. Cambiano anche le quote per effetto dell’aumento del drop, che passa dai precedenti 4 mm agli attuali 8 mm.
Lo spessore nel tallone è di 40 mm, mentre l’avampiede scende dai 36 mm ai 32 mm. Questa riduzione della mescola in avampiede, insieme ad altre modifiche di design, contribuisce a una sensibile diminuzione del peso complessivo della scarpa.

Tomaia: 8
Pochi cambiamenti in questa parte della scarpa, che continua a utilizzare il mesh tecnico FantomFit, capace di offrire una calzata sicura e confortevole con uno spazio complessivamente adeguato in avampiede. Buona la traspirabilità anche nelle giornate più calde e, per essere un modello pensato per le competizioni, la costruzione non è affatto minimalista, garantendo una durata nel tempo più che soddisfacente.
Upper: 7,5
La zona dei lacci è stata leggermente rivista, con occhielli rinforzati da un inserto in gomma che ne aumenta la robustezza. I lacci restano sottili e rettangolari, elasticizzati e facili da regolare per ottenere la giusta tensione. La conchiglia del tallone è più imbottita rispetto al modello 4, con una struttura moderatamente rigida e una parte superiore rifinita per offrire maggiore protezione al tendine d’Achille.

La linguetta, infine, conserva il design minimalista tipico delle scarpe da gara, ma qui è rifinita in modo più curato e risulta fissata internamente alla tomaia, a differenza della versione precedente.
Peso: 7
Nella misura US8 (EU41) utilizzata per i test, la New Balance FuelCell SC Elite 5 ha registrato un peso di 199 grammi, 24 grammi in meno rispetto al modello FuelCell SC Elite 4 a parità di numero. Un risultato eccellente, molto vicino a quello delle più leggere scarpe racing in carbonio con specifiche simili per spessore dell’intersuola.
La riduzione di peso è dovuta alla minore altezza dell’intersuola in avampiede, conseguenza del drop aumentato a 8 mm, e alla parte posteriore del battistrada, ora più stretta.

Comfort: 8
Per essere un modello racing, la New Balance FuelCell SuperComp Elite v5 si è dimostrata sorprendentemente confortevole. Ho apprezzato soprattutto la zona attorno alla caviglia e l’ottimo abbinamento tra linguetta e lacci, capaci di garantire comfort anche quando la distanza si fa particolarmente impegnativa.
Ritorno di energia: 8
L’aumento del drop, passato dai precedenti 4 mm agli attuali 8 mm e quindi tornato a un’impostazione più classica, fa perdere un po’ di quella aggressività verso la corsa di avampiede che caratterizzava il modello 4, ma rende la scarpa più accessibile a un pubblico più ampio di runner.
La piastra in carbonio, però, presenta un design più arcuato rispetto alla versione 4, risultando più aggressiva. In abbinamento al buon ritorno di energia della mescola FuelCell in Peba, garantisce una reattività sempre elevata, come ci si aspetta da una scarpa con forte vocazione agonistica.

Durata massima stimata: 8
La durata media sembra essere uno dei punti di forza della New Balance FuelCell SC Elite v5, soprattutto rispetto ai modelli concorrenti con piastra in carbonio pensati per le gare. Come già sottolineato da Andrea nell’analisi della versione 4, questa scarpa è costruita in modo solido e l’usura rilevata finora sul battistrada fa pensare che possa affrontare oltre 350 km in gara, con una seconda vita negli allenamenti più veloci fino a superare i 500 km complessivi.
Rapporto qualità/prezzo: 6
Il prezzo di listino resta fissato a 280 euro, una cifra importante che colloca queste nuove New Balance tra le scarpe racing con piastra in carbonio più costose (guarda qui le migliori offerte nella nostra vetrina scarpe). Confrontate con altre soluzioni simili per caratteristiche tecniche, evidenziano un rapporto qualità-prezzo che possiamo considerare complessivamente sufficiente.

Voto finale: 7,6
Quando ho indossato per la prima volta le New Balance FuelCell SuperComp Elite v5 ho percepito subito una sensazione diversa rispetto al modello precedente. Ai piedi queste scarpe si sono rivelate immediatamente delle racer compatte, quasi minimaliste, pur conservando uno spessore dell’intersuola di 40 mm al posteriore, rientrando così nei limiti regolamentari per gare ufficiali.
La sensazione percepita deriva dalla costruzione complessiva: New Balance è intervenuta in modo deciso sulla struttura della scarpa, che rispetto alla versione 4 presenta ora un drop portato a 8 mm e una base notevolmente più stretta. Tutto questo ha reso il modello più filante, accentuando la percezione di essere un tutt’uno con il piede.
Le ho utilizzate in gare e allenamenti di qualità, apprezzandone la risposta complessiva. Tra le scarpe racing con piastra in carbonio offrono una sensazione diversa rispetto ad altri modelli popolari: la mescola FuelCell non è morbida come quella di scarpe come Adidas Adizero Adios Pro 4 o Saucony Endorphin Elite 2, ma conserva un po’ più di rigidità e sostegno pur restando reattiva e confortevole.
Questa impostazione si rivolge a chi cerca una scarpa racing capace di trasmettere un chiaro feedback su ciò che accade sotto i piedi, evitando l’eccessiva morbidezza di alcune intersuole di ultima generazione. La struttura, simile a quella della versione 4, si combina con una piastra in carbonio che favorisce la propulsione e garantisce una spinta efficace di avampiede, pur con un drop di 8 mm.
New Balance FuelCell SuperComp Elite v5 è una scarpa pensata per le gare, con ritmi di 4 minuti al chilometro o più veloci, su distanze fino alla maratona. Il runner ideale non deve superare gli 80 kg di peso e deve avere un appoggio neutro, al massimo in lieve supinazione. Sono sconsigliate agli iperpronatori, poiché la pianta è stata ristretta nella parte posteriore rispetto al modello precedente e, nonostante le caratteristiche dell’intersuola, non eccelle in stabilità.

