Per quasi cinquant’anni, Nike ha trasformato l’elemento più semplice e universale che possa esserci, l’aria, in un alleato per la performance, ponendola sempre al centro delle proprie innovazione – parlando quasi esclusivamente di scarpe. Oggi, questa filosofia si evolve e si espande anche all’abbigliamento tecnico con la nascita di Radical Airflow, una maglia pensata e progettata per affrontare anche le condizioni più estreme del trail running.
La corsa off-road, su qualsiasi distanza e altitudine, è uno degli sport più impegnativi che si possano affrontare. Le gare si svolgono spesso in ambienti difficili da affrontare, su terreni accidentati, con dislivelli estremi e temperature che possono avvicinare e superare i 40°C. Un esempio emblematico è la Western States 100, ultramaratona di 100 miglia nella Sierra Nevada, dove i runner affrontano oltre 5.500 metri di salita e 7.000 metri di discesa. In queste condizioni, il corpo umano è sottoposto a uno stress termico elevatissimo e la gestione del calore diventa cruciale non solo per la performance, ma anche per la sicurezza stessa dell’atleta.
Gli appassionati di trail e endurance con il tempo hanno adottato strategie sempre più creative per riuscire a sfruttare un po’ di fresco. Ma Nike si è chiesta: e se fosse l’abbigliamento stesso a offrire una soluzione strutturata e scientifica?

Nike Radical Airflow, il tessuto che accelera il raffreddamento
La risposta è arrivata dopo anni di ricerca e sviluppo. Il team Nike, composto da esperti di fluidodinamica, ingegneri tessili e trail runner professionisti, ha progettato un materiale che sfrutta il movimento dell’atleta per catturare e incanalare l’aria verso la pelle, accelerando il processo di raffreddamento evaporativo.
Il principio fisico alla base è quello di Venturi, secondo cui un fluido che attraversa una sezione ristretta aumenta la propria velocità e diminuisce la pressione. Applicato al tessile, questo concetto ha portato alla creazione di condotti d’aria ingegnerizzati all’interno della maglia, che accelerano il flusso d’aria e lo convogliano attraverso fori a imbuto verso la pelle.
Ma non è tutto. Sul lato interno del tessuto, a contatto con la pelle, Nike ha inserito una serie di micro-fossette che migliorano la durata della circolazione dell’aria, prolungando la sensazione di freschezza anche durante le fasi più intense della corsa.
Un design pensato per il corpo in movimento
Nike Radical Airflow è stata progettata per massimizzare la superficie corporea coperta, favorendo il raffreddamento. Si tratta di una maglia a maniche lunghe, con ampie aperture sotto le ascelle per garantire mobilità e ridurre il peso. La lunghezza crop – con vestibilità più corta – facilita l’accesso a cinture e strumenti, mentre le maniche asimmetriche permettono una visione chiara della strumentazione al polso.

Ogni dettaglio è stato studiato per minimizzare gli sfregamenti nelle zone ad alto attrito e sudorazione, garantendo comfort anche dopo ore di corsa. La vestibilità rilassata favorisce il passaggio dell’aria, mentre la struttura modulare consente di adattare il capo a diverse condizioni climatiche. In caso di freddo, basta aggiungere uno strato superiore per bloccare il flusso d’aria e ottenere un effetto isolante.
Test estremi: dal laboratorio alla montagna
La Radical Airflow è stata testata sul campo in alcune delle gare più dure al mondo, come la Lavaredo Ultra Trail e la Western States 100. Gli atleti del team Nike ACG (All Conditions Gear) hanno indossato la maglia in condizioni estreme, riportando sensazioni di freschezza mai provate prima.
Caleb Olson, uno degli atleti coinvolti, ha descritto l’esperienza come “entrare in un frigorifero”, mentre altri hanno parlato di una brezza tangibile sulla pelle, che ha migliorato il comfort e la concentrazione durante la gara. Anche in laboratorio, presso il Nike Sport Research Lab, la maglia ha superato test rigorosi in camere climatiche controllate, dimostrando di assorbire il 50% in meno di sudore rispetto ai materiali tradizionali e di offrire una traspirabilità superiore.

Una co-creazione con gli atleti
Uno degli aspetti più interessanti del progetto Radical Airflow è il coinvolgimento diretto degli atleti nel processo di sviluppo. Sally McRae, ultrarunner e atleta Nike Trail da oltre un decennio, ha sottolineato come il brand ascolti davvero le esigenze degli sportivi: “Adoro il fatto che, come atleta Nike Trail, sono coinvolta in questo processo, assicurandomi di creare le migliori scarpe e di continuare a far progredire questo sport”.
Il team Nike ha organizzato campi di test e sviluppo presso la sede centrale di Herzogenaurach, in Germania, dove scienziati e runner hanno lavorato fianco a fianco per perfezionare ogni dettaglio. La costruzione della maglia, la selezione dei materiali, la disposizione dei condotti d’aria: tutto è stato calibrato in base ai dati raccolti e ai feedback degli atleti.
Radical Airflow Top rappresenta una delle più grandi iniziative di test sul campo nella storia di Nike Running. Il prototipo continuerà a essere testato per tutta la stagione 2025 dagli atleti Nike, con l’obiettivo di perfezionarlo ulteriormente in vista del lancio al dettaglio previsto per il 2026.