Con il nome Endorphin, Saucony identifica la propria linea di scarpe pensata per le massime prestazioni in velocità, proponendo modelli ben distinti per caratteristiche tecniche e per le capacità che offrono agli appassionati di corsa. Attualmente, questa famiglia comprende tre modelli differenti:
- Endorphin Speed 5 è la scarpa intermedia per eccellenza, dotata di una piastra in nylon che garantisce una reattività superiore, senza però raggiungere gli estremi delle scarpe da gara.
- Endorphin Pro 4 rappresenta la scarpa veloce per definizione, con piastra in carbonio, ideale per le competizioni o per gli allenamenti più intensi e rapidi.
- Endorphin Elite 2 è il modello più recente della gamma, anch’esso con piastra in carbonio e una mescola avanzata per la massima reattività: pensato per le prestazioni più elevate e per gli atleti più veloci.
Endorphin Pro 4 è stata presentata da Saucony all’inizio del 2024 e, al momento, non ha ancora ricevuto aggiornamenti, essendo previsto un ciclo di vita di due anni. Lo stesso vale per Endorphin Elite, evoluta nella Elite 2, lanciata sul mercato nella primavera del 2025. Per Endorphin Speed, giunta alla quinta versione, Saucony ha invece adottato un ritmo di aggiornamento annuale: il modello in prova è quindi una scarpa della prima metà del 2025.
Ho indossato le Saucony Endorphin Speed 5 per i consueti 150 km di test, affrontando diverse tipologie di allenamento, inclusi i primi tre lunghi della mia preparazione per una maratona autunnale. Ho ritrovato le sensazioni familiari già provate con il modello 4, sebbene con alcune novità evidenti nella tomaia e nell’upper.
Battistrada: 8
Saucony ha apportato modifiche minime al battistrada delle nuove Endorphin Speed 5, inserendo una sezione in gomma dura con un disegno leggermente diverso rispetto alla versione 4. La parte centrale resta scoperta, tende a sporcarsi ma non si consuma facilmente; posteriormente, due piccoli inserti in gomma proteggono l’area soggetta a sfregamenti. Il solco centrale, che parte dal tallone, si estende fino all’avampiede, senza compromettere la tenuta nel tempo.

La trazione è sempre stata ottima: nessun problema su asfalto bagnato o su brecciolino.
Intersuola: 7
L’intersuola di Endorphin Speed 5 rimane pressoché invariata rispetto al modello 4: è presente la mescola PWRRUN PB, acronimo di Performance Welded, Responsive, Resilient, UNderfoot foam PeBax. Le misure restano le stesse: 36 mm al tallone e 28 mm all’avampiede, con un drop di 8 mm.
La piastra in nylon è visibile sia dalla parte inferiore del battistrada sia sul lato interno della scarpa: è meno rigida rispetto a una in carbonio, risultando ben bilanciata con la mescola PWRRUN PB, moderatamente morbida ma non quanto altre mescole usate in scarpe intermedie.

Rispetto al modello 4, la piastra sembra leggermente ridotta nella zona del mesopiede: è visibile lateralmente solo all’interno, mentre prima si estendeva su entrambi i lati.
Tomaia: 7,5
Nella tomaia Saucony introduce i cambiamenti più evidenti: la struttura è completamente nuova, con un mesh ingegnerizzato dall’aspetto più racing rispetto al modello 4, che mantiene comunque un’elevata traspirabilità.
La calzata resta piuttosto stretta, anche se leggermente più ampia rispetto al modello precedente: si consiglia ancora di scegliere mezzo numero in più, soprattutto per chi ha un piede largo, per garantire maggiore comfort.

Upper: 7,5
La linguetta mantiene la stessa struttura, con un mesh simile a quello della tomaia, che assicura traspirabilità e una leggera imbottitura. Ottime le stringhe, rettangolari e leggermente elastiche, facili da regolare per ottenere la giusta tensione.
La zona del tallone è stata leggermente rivisitata, con una parte finale che si estende verso l’alto, facilitando l’inserimento del piede. L’imbottitura è buona, non eccessiva ma confortevole, mentre la conchiglia tallonare combina una parte inferiore rigida con una superiore più morbida.
Peso: 7
Il peso è rimasto praticamente invariato rispetto al modello 4, con una differenza dichiarata di soli 5 grammi. Endorphin Speed 5 si mantiene entro il limite ideale per una scarpa intermedia, pensata sia per l’uso quotidiano sia per allenamenti di qualità, restando sotto la soglia dei 240 grammi, che speriamo Saucony non superi nemmeno nelle future versioni.

Comfort: 7
Lo spessore dell’intersuola e le sue dimensioni non eccessive influenzano direttamente il comfort: Endorphin Speed 5 è una scarpa intermedia classica, che permette di percepire bene il terreno, sia a ritmi lenti sia più sostenuti. Il comfort non è elevatissimo, ma coerente con le caratteristiche di una scarpa pensata per allenamenti impegnativi. Fino a 20 km non ho riscontrato problemi, ma nei lunghi da 30 km ho avvertito la mancanza di qualche millimetro in più di intersuola, soprattutto nell’avampiede: per queste distanze ci sono modelli più adatti.
Attenzione alla calzata: la parte anteriore è leggermente più ampia rispetto al modello 4, ma resta valido il consiglio di scegliere mezzo numero in più.
Ritorno di energia: 7
Endorphin Speed 5 offre un ritorno di energia simile al modello precedente. La combinazione tra piastra in nylon, meno rigida di quella in carbonio, e la mescola PWRRUN PB, non troppo morbida, garantisce una buona reattività.

Il risultato è quello atteso da una scarpa intermedia: buon ritorno, ma non paragonabile a quello delle scarpe racing con piastra in carbonio. È adatta per allenamenti di qualità e anche per corse lente, soprattutto per atleti che corrono sotto i 5’ al km.
Il comportamento generale è molto simile a quello di Endorphin Speed 4 e delle versioni precedenti che ho utilizzato negli anni.
Durata massima stimata: 7
La costruzione delle Endorphin Speed 5 lascia presagire una buona durata nel tempo: battistrada e tomaia sono ben realizzati.
La mescola PWRRUN PB con piastra in nylon ha una struttura meno estrema rispetto a quelle delle scarpe racing, e dovrebbe mantenere le sue caratteristiche anche dopo molti chilometri. Stimo una durata di almeno 500-600 km per un podista sotto i 75 kg. Verso fine vita può essere usata come daily trainer, per uscite a ritmo moderato, senza forzare troppo.

Rapporto qualità/prezzo: 5
Il prezzo ufficiale delle nuove Endorphin Speed 5 è rimasto invariato rispetto al modello 4: 200 euro, una cifra elevata per una scarpa intermedia (guarda qui le migliori offerte).
Le concorrenti con caratteristiche simili, come Adidas Boston 13 e Puma Deviate Nitro 3, hanno prezzi inferiori.
Voto finale: 7
Con Endorphin Speed 5, Saucony perfeziona un progetto ormai maturo, introducendo modifiche marginali rispetto al modello precedente. Chi ha apprezzato la serie Speed troverà continuità anche in questa versione.
L’intersuola non è maxi, ma garantisce stabilità grazie alla piastra in nylon. La risposta e la reattività sono quelle tipiche di una scarpa intermedia, ideale per chi non ama le scarpe troppo morbide e preferisce un buon feedback dal terreno.
È adatta a podisti con ritmo sui 10 km intorno ai 4’ al km, per lavori di qualità e ripetute lunghe. Come distanza di gara, non andrei oltre la mezza maratona: manca un po’ di protezione per distanze superiori.
In base al ritmo del podista, può essere usata anche in gara, se il passo è intorno ai 5’ al km o più lento. Per gli atleti più veloci, che preferiscono scarpe con piastra in carbonio, Endorphin Speed 5 è indicata per uscite lente e svelte. È stabile e, grazie alla sua costruzione, può adattarsi anche a podisti iperpronatori (non estremi).
L’unico vero limite è il prezzo, ancora elevato come nella versione precedente: se acquistata con uno sconto, è una scarpa molto interessante, ma a prezzo pieno viene superata da alternative valide e più economiche.