Nel mondo dello sport, soprattutto nella corsa, siamo abituati a celebrare i primi: i più veloci, i più forti, quelli che tagliano il traguardo tra gli applausi e i flash. Ma cosa succede quando la narrazione si sposta su chi arriva per ultimo? È questa la domanda che guida Final Finishers, il docufilm prodotto dai New York Road Runners in collaborazione con Tribeca Studios, presentato in anteprima al Tribeca Festival 2025. Un’opera intensa e toccante che, in soli trenta minuti, riesce a ribaltare la prospettiva tradizionale, trasformando gli “ultimi” in protagonisti assoluti.
Ambientato sullo sfondo della New York City Marathon, Final Finishers racconta le storie di quei runner che tagliano il traguardo quando ormai la città è tornata alla sua routine, le transenne sono state smontate e i riflettori si sono spenti. Sono uomini e donne che impiegano anche nove o dieci ore per completare i 42,195 km, spesso correndo o camminando anche al buio, ma con una determinazione incrollabile.
Tra i protagonisti c’è Michael Ring, ex maratoneta colpito da una rara malattia autoimmune che lo aveva lasciato temporaneamente paralizzato. Dopo anni di riabilitazione, ha completato la maratona con tutori alle caviglie, dimostrando che la vera vittoria non è il tempo, ma la volontà di non arrendersi.
Una narrazione autentica e senza retorica
Il merito del docufilm è quello di evitare toni pietistici o eccessivamente motivazionali. Le storie raccontate non sono confezionate come cliché ispirazionali, ma come testimonianze autentiche di resilienza, fatica e umanità. Ogni passo, ogni chilometro percorso da questi runner diventa un atto di resistenza, un messaggio potente per chi guarda: “Se ce l’ha fatta lui, posso farcela anch’io”.
Un altro volto del film è Martinus Evans, fondatore del Slow AF Run Club, una community che promuove l’inclusività nel running e difende il diritto di correre a qualsiasi ritmo. La sua storia nasce da una sfida: un medico lo aveva deriso quando aveva espresso il desiderio di correre una maratona. Oggi ne ha concluse otto e sta preparando la nona.
Un progetto che va oltre il film
Final Finishers è il primo progetto di East 89th St Productions, la nuova divisione creativa dei New York Road Runners, nata per raccontare storie di corsa che vanno oltre la performance. L’obiettivo è chiaro: ispirare comunità più forti e vite più sane, mostrando che la corsa è per tutti, non solo per chi sale sul podio.
Il CEO di NYRR, Rob Simmelkjaer, ha sottolineato come questi runner siano i più rappresentativi per la maggior parte delle persone. Non sono atleti professionisti, ma individui comuni che affrontano sfide straordinarie. Raccontare le loro storie significa dare voce a chi spesso resta invisibile, ma che incarna lo spirito più autentico della corsa.
Un messaggio universale
Il docufilm lancia un messaggio potente: ogni traguardo ha valore, indipendentemente dal tempo impiegato. In un mondo in cui tutto è misurato in prestazioni, velocità e risultati, Final Finishers ci ricorda che il successo è anche avere il coraggio di partire e la forza di arrivare, anche quando il mondo sembra aver già voltato pagina.
Per molti, la maggior parte, la corsa non è solo arrivare primo. È per chiunque abbia il coraggio di mettersi in gioco, di affrontare i propri limiti e di non mollare, anche quando tutto sembra più difficile. E in questo, gli ultimi diventano i veri vincitori.
Disponibile da agosto 2025, il film è destinato a diventare un punto di riferimento per chi crede che ogni passo, anche il più lento, possa cambiare la propria storia.