Alex Schwazer torna a far parlare di sé, ma questa volta non per una gara di marcia né per una controversia legata al doping. L’ex campione olimpico ha intrapreso una nuova avventura professionale come consulente atletico del Südtirol, squadra di calcio di Serie B che punta a consolidarsi tra le protagoniste del campionato. Una scelta che ha sorpreso, ma che affonda le radici in un legame profondo con il suo territorio e in una competenza atletica indiscutibile che Schwazer potrà trasformare in un valore aggiunto per il club altoatesino.
Nato a Vipiteno nel 1984, Alex Schwazer è stato uno dei marciatori più talentuosi della sua generazione. Il suo momento di gloria è arrivato alle Olimpiadi di Pechino 2008, dove ha conquistato la medaglia d’oro nella 50 km di marcia, regalando all’Italia un trionfo memorabile. Prima di quel successo, aveva già collezionato due bronzi mondiali, confermandosi come uno degli atleti più promettenti del panorama internazionale.
Ma la carriera di Schwazer, purtroppo però, è stata segnata da una lunga e dolorosa vicenda legata al doping. Nel 2012, alla vigilia dei Giochi di Londra, fu trovato positivo all’EPO e squalificato per quattro anni. Dopo aver ammesso le proprie responsabilità, tentò un ritorno nel 2016, seguito da Sandro Donati, ma fu nuovamente sospeso per una seconda presunta positività. Nonostante la riabilitazione giudiziaria, Schwazer non è più riuscito a tornare ai vertici dell’atletica mondiale, come avrebbe voluto.
Sport e passione
Negli ultimi anni, Schwazer ha scelto di rimettersi in gioco in modo diverso. Ha lavorato come personal trainer e consulente per atleti di varie discipline, mettendo a frutto la sua esperienza e la sua conoscenza della preparazione fisica. La collaborazione con il Südtirol nasce proprio da questo percorso: il direttore sportivo Paolo Bravo ha raccontato come l’incontro con Schwazer, avvenuto durante i ritiri estivi vicino a Vipiteno, si sia trasformato in un progetto concreto grazie alla sua competenza e umiltà.

Nel suo nuovo ruolo, Schwazer si occuperà dell’analisi dei dati atletici dei giocatori, contribuendo a ottimizzare la preparazione fisica della squadra. Il suo approccio scientifico e la capacità di interpretare i numeri saranno fondamentali per migliorare le performance sul campo. Non è escluso che, in futuro, il suo ruolo possa ampliarsi fino a un ingresso stabile nello staff tecnico.
A 41 anni, Alex Schwazer sembra aver trovato una nuova dimensione professionale, lontana dalle piste ma ancora profondamente legata allo sport. La sua storia, fatta di successi, cadute e risalite, continua a evolversi. E chissà che questa nuova avventura nel calcio non rappresenti l’inizio di una nuova possibilità.