L’Italia dell’atletica si prende la scena e sogna in grande. Al termine della terza giornata dei Campionati Europei a squadre, gli azzurri si issano in vetta alla classifica provvisoria con 290 punti, frutto di buoni piazzamenti. Nessun successo individuale dopo quello di ieri della solita Nadia Battocletti, ma la costanza di rendimento ha fatto la differenza: cinque podi su dodici gare di giornata bastano per mettere l’Italia davanti a tutti, con un buon margine sulla Germania (266) e sulla Polonia (256,5). Domani l’epilogo: in palio c’è (ancora) il titolo continentale a squadre.
Dopo un avvio non brillantissimo, l’Italia ha cambiato marcia. Dalla seconda giornata in poi la squadra ha ingranato, inanellando prestazioni convincenti che oggi sono culminate in una rimonta eccezionale. A brillare sono stati Lorenzo Simonelli nei 110 ostacoli (13”27), Ayomide Folorunso nei 400hs (54”88) e Matteo Sioli nell’alto (2,27 m), tutti secondi nelle rispettive gare. Terzi posti importanti per Mattia Furlani nel lungo (8,07 m), Eloisa Coiro negli 800 (1’59”88) e per l’esordiente Erika Saraceni nel triplo (14,08 m).
Bene anche le staffette: la 4×100 maschile (38’46”) e femminile (42’58”) chiudono entrambe quarte, così come Alessandro Sibilio nei 400hs (48’94”), Sara Fantini nel martello (70,56 m) e Giada Carmassi nei 100hs (12’62”, con vento sopra il limite regolamentare). La classifica sorride: Italia in testa con 24 punti di vantaggio sulla Germania e 33,5 sulla Polonia.
Italia di corsa al primo posto
Ayomide Folorunso è stata protagonista di una gara tiratissima nei 400 ostacoli: il suo 54″88 vale il secondo posto, beffata solo nei metri finali dalla portoghese Diallo (54″77). Alle sue spalle, tutte vicinissime, la britannica Nielsen (54″90) e la tedesca Kelety (54″91). Gara di cuore e tecnica che porta punti pesanti.
Il quartetto della 4×100 femminile con Fontana, Hooper, Kaddari e Dosso è solido: quarta posizione in 42″58, alle spalle di Olanda (42″02, record nazionale), Spagna (42″11) e Germania (42″52). Le ragazze fanno il loro senza sbavature, confermando la compattezza del gruppo.
A sorpresa, anche la 4×100 maschile si prende la scena. Il team rimaneggiato per infortuni (ultimo quello di Patta) è composto da Randazzo, Tortu, Desalu e Simonelli. Il quartetto si difende con orgoglio e strappa un ottimo quarto posto (38″46), dietro a Olanda (37″87), Germania (38″27) e Gran Bretagna (38″33). Prestazione oltre le aspettative.
Eloisa Coiro gioca d’intelligenza negli 800 metri e conquista un prezioso terzo posto (1’59″88). La romana resta nel gruppo di testa e risponde bene all’attacco delle favorite. La vittoria va alla francese Bourgoin (1’58″60), seguita dalla svizzera Werro (1’58″78). Grazie a lei, l’Italia torna in vetta alla classifica per nazioni.
Lorenzo Simonelli conferma la sua crescita: secondo posto con 13″27, battuto solo dallo svizzero Jason Joseph (13″24). Gara di livello per il romano, che ora guarda con fiducia ai Mondiali.
Alessandro Sibilio lotta contro i problemi fisici e porta a casa un prezioso quarto posto in 48″94. Il napoletano stringe i denti, gestisce bene la gara e chiude dietro a Muller (48″46), Chalmers (48″64) e Bonvin (48″66). L’Italia consolida così la leadership.
Nei 100 ostacoli, Giada Carmassi sfiora l’impresa. Con un 12″62 ventoso (vento a +2.2), sarebbe stato nuovo record italiano se il vento fosse stato regolare. Quarta dietro a Kambundji, Visser e Skrzyskowska, dimostra di poter competere con le migliori. Punti fondamentali anche qui, in una gara dominata da big.
Non solo corsa
Nel salto in alto, Matteo Sioli conferma il suo status da leader della specialità. Il 20enne milanese supera 2,27 m all’ultimo tentativo, ma si ferma a un passo dal personale indoor (2,29 m) e dalla misura vincente di 2,30 m del ceco Stefela. C’è un po’ di rammarico, ma anche tanta consapevolezza: il futuro è dalla sua parte.
Mattia Furlani si piazza terzo nel lungo con 8,07 m, dietro al greco Tentoglou (8,46 m) e allo svedese Montler (8,08 m). Furlani sbaglia di poco alcuni salti, ma i suoi punti sono fondamentali per tenere il passo delle big. “Mi do un 7, ho dato tutto – ha detto –. Un centimetro in più avrebbe fatto la differenza, ma sono comunque soddisfatto”.
Nel triplo femminile, la diciannovenne milanese Erika Saraceni stupisce tutti. Dopo un avvio cauto (13,20 m, poi 13,64 m), trova la zampata giusta nel momento clou: prima un 13,99 m, poi l’acuto da 14,08 m che le vale un prestigioso terzo posto. La tedesca Joyeux vince con 14,42 m, seguita dalla svedese Askag (14,18 m). Con coraggio e maturità, Saraceni ha dimostrato di poter essere una pedina importante anche a livello senior.
L’infortunio di Lorenzo Patta
Brutta notizia per Lorenzo Patta che, nella gara di ieri, ha riportato una lesione muscolare al bicipite femorale. Gli accertamenti svolti oggi a Madrid lo costringeranno a uno stop. Il suo obiettivo resta il recupero in vista dei Mondiali di Tokyo.
A chiudere la rassegna domani (guarda qui il programma) saranno nomi pesanti: Iapichino nel lungo, Fabbri nel peso, Crippa nei 5000, Desalu nei 200. La battaglia per il titolo è ancora aperta. Ma l’Italia ha il destino nelle proprie mani.