Nei giorni scorsi abbiamo parlato dell’incredibile impresa dell’italiano Marco Matteazzi, 24enne vicentino che ha corso 100 maratone in 100 giorni per combattere il bullismo di cui è rimasto vittima durante l’adolescenza, e che ha concluso la sua avventura correndo 100 chilometri durante l’ultima edizione del Passatore. Una sfida controversa, con tanti estimatori ma anche tanti detrattori. Eppure esiste qualcuno che ha fatto (e sta facendo) ancora di più…
Si chiama Shannon-Leigh Litt ed è un avvocato neozelandese, che negli scorsi giorni ha stabilito un nuovo (quasi) impensabile record mondiale, correndo 500 ultramaratone in 500 giorni consecutivi.
Il viaggio della 46enne è iniziato il 1 gennaio 2024, quando il suo primo obiettivo era semplicemente quello di correre un’ultra (di 50 km o più) per il maggior numero di giorni consecutivi. Passo dopo passo, a luglio dello scorso anno ha superato il record mondiale femminile di 200 giorni consecutivi di Candice Burt.
A metà maggio (2025) Shannon ha completato la sua 500ma ultramaratona e ora l’obiettivo è quello di raggiungere almeno quota 603, l’attuale record mondiale (maschile) di maratone (non ultra) corse in giorni consecutivi.
Tutti i record non ancora ufficializzati, ma che lo saranno una volta che terminerà il suo lungo viaggio. Per ogni giorno, infatti, Sharon sta raccogliendo tutto il materiale necessario da fornire all’organizzazione del Guinness World Record: un video di almeno 15 minuti, dati GPS, due testimonianze e almeno 20 foto per ogni corsa.

Intervistata da diversi media in occasione del suo cinquecentesimo traguardo, Shannon ha raccontato che non è stato facile raggiungere quel risultato. “Gli ultimi due mesi sono stati piuttosto duri emotivamente. Ho attraversato più cambiamenti di vita negli ultimi cinquecento giorni che negli ultimi dieci anni. Ma ne sono uscita sentendomi bene. Ci sono volute circa sei settimane per far diventare tutto un’abitudine, e la parte più difficile sono state le prime tre – ha raccontato Shannon -. All’inizio, poi, soffrivo spesso di dolori e fastidi, ma con il tempo il mio corpo si è abituato e se mi capita di sentire qualche piccolo fastidio all’anca o al ginocchio, passa in fretta”.
Per affrontare la sua sfida ogni mattina alle due, mentre la maggior parte delle persone dorme ancora, Shannon-Leigh Litt si alza e inizia a correre un’ultramaratona. Lungo la sua strada ha consumato mediamente un paio Hoka Mach 6 da corsa ogni dieci giorni. “Cercare di essere disciplinati per dormire è una delle cose più difficili ma importanti, perché ho molto lavoro da fare e a volte è difficile staccare per riposare. Ma anche questa è una bella sfida.”

Di giorno, infatti, Shannon-Leigh Litt continua ad essere e a lavorare come avvocato penalista. Dopo ogni corsa, ogni mattina alle 8.30 torna al suo lavoro quotidiano, anche in tribunale. Per riuscirci ha imparato ad utilizzare un’app che sfrutta l’intelligenza artificiale e le permette di trasformare in audio tutti i documenti delle sue cause e ascoltarle quotidianamente mentre corre.
“Ora la cosa che più mi spaventa è il giorno in cui smetterò quest’avventura – ha confessato Shannon -. Non so come riuscirò a riabituarmi a tutto il tempo libero, ma in qualche modo ci dovrò riuscire. Magari inizialmente proverò a ridurre il chilometraggio poco alla volta fino a ristabilire un altro equilibrio”.