Un’altra medaglia per Nadia Battocletti, questa volta di bronzo, nei 5000 metri ai Mondiali di Tokyo. Un risultato che arriva pochi giorni dopo l’argento nei 10.000, e che la proietta nell’Olimpo dello sport azzurro: mai nessuna italiana aveva centrato due medaglie nella stessa edizione dei Mondiali. Solo due giganti come Pietro Mennea e Francesco Panetta erano riusciti in una simile impresa, ma mai nel mezzofondo femminile. In una gara dominata dalle grandi potenze africane, l’azzurra ha saputo inserirsi con intelligenza e coraggio, dimostrando che anche il mezzofondo italiano può tornare a brillare sulla scena mondiale.
La finale dei 5000 metri è stata una battaglia di nervi e di gambe. Nadia Battocletti ha scelto una strategia coraggiosa: restare sempre nelle prime posizioni, senza lasciarsi intimorire dalle favorite keniane, Beatrice Chebet e Faith Kipyegon, autentiche regine della specialità. Il ritmo iniziale è stato controllato, ma negli ultimi 800 metri la gara si è infiammata. Nadia ha provato a sorprendere le avversarie con un attacco deciso, ma lo sprint delle keniane è stato irresistibile. L’azzurra, però, ha saputo difendere il terzo posto dagli assalti dell’etiope Tsegay, chiudendo in 14’55”42, a meno di un secondo dall’oro. A trionfare è la primatista mondiale Beatrice Chebet, che si impone in 14’54″36 e completa la doppietta d’oro dopo il successo olimpico della scorsa stagione. L’argento va invece alla campionessa uscente Faith Kipyegon, seconda in 14’55″07, a soli quattro giorni dal suo trionfo nei 1500 metri.
Al termine della gara, Nadia Battocletti non ha nascosto la sua emozione: “Non ci credo ancora, non era affatto scontato prendere una medaglia dopo quella dei 10.000. È un sogno. Mi ero detta che dovevo provarci, che dovevo stare davanti e muovermi appena vedevo farlo le mie fortissime avversarie. C’era in me una grande voglia, ho messo il fuoco nell’ultimo giro, ed è andata bene”. Un messaggio di determinazione e di passione, rivolto anche ai più giovani: “Spero che con questo esempio magari i bambini, ma anche gli adulti e i miei coetanei, capiscano che non c’è un trono per nessuno, ma il trono è in mano al mondo”.

Un risultato storico per l’Italia
Il bronzo di Battocletti ha un valore che va oltre la singola medaglia. Con il suo podio, l’Italia raggiunge quota sette medaglie in questa edizione dei Mondiali, superando il record storico di Göteborg 1995. Un segnale forte della crescita dell’atletica azzurra, che torna protagonista anche nelle specialità tradizionalmente dominate dalle africane.
Nadia Battocletti, però, non si accontenta. Dopo aver regalato emozioni e orgoglio a tutto il Paese, guarda già avanti: “Nemmeno nei miei sogni migliori ho mai immaginato di chiudere con due medaglie al collo. Ora voglio sognare ancora più in grande per le Olimpiadi di Los Angeles”. Un’ambizione che nasce dalla consapevolezza dei propri mezzi e dal lavoro di squadra, come lei stessa ha sottolineato ringraziando famiglia, staff e federazione.
In uno stadio che quattro anni fa l’aveva vista finalista olimpica, oggi la consacra tra le grandi del mezzofondo mondiale. Il bronzo di Tokyo è la dimostrazione che con lavoro, dedizione e coraggio si può arrivare ovunque. Il suo sorriso sul podio, avvolta nella bandiera italiana, è l’immagine di un’atleta che non si pone limiti e che invita tutti a credere nei propri sogni, senza paura di sfidare i giganti.