Nel vasto panorama delle scarpe da corsa On, le Cloudmonster 2 coniugano comfort, versatilità e una buona dose di reattività, posizionandosi a metà strada tra le classiche daily trainer e le scarpe intermedie pensate per allenamenti più intensi. Il loro design audace e la struttura tecnica le rendono ideali per chi cerca una calzatura capace di accompagnare sia le uscite quotidiane più lunghe che le sessioni a ritmo sostenuto.
Le Cloudmonster 2 sono scarpe che, fin dal primo sguardo, trasmettono l’idea di essere pensate per macinare chilometri. La loro intersuola in Helion, con struttura a doppia densità, è progettata per offrire un equilibrio tra ammortizzazione e stabilità. La parte posteriore, più morbida, garantisce comfort durante l’appoggio del tallone, mentre quella anteriore, più rigida, favorisce una spinta più decisa.
La tecnologia CloudTec, ben visibile grazie alle aperture laterali, contribuisce a rendere la scarpa visivamente riconoscibile e funzionalmente efficace. All’interno dell’intersuola è integrata la Speedboard, una piastra in TPU che offre sostegno e stabilità senza risultare invasiva. Non si tratta di una piastra pensata per la propulsione pura, ma di un elemento che aiuta a mantenere la scarpa reattiva e controllata, soprattutto quando si aumenta il ritmo.
Durante il nostro classico test di 150 km, le Cloudmonster 2 hanno dimostrato di essere una scarpa affidabile, capace di adattarsi a diverse situazioni di corsa. Vediamo nel dettaglio come si comportano e quali sono le caratteristiche che le rendono un’opzione interessante per molti runner.
Battistrada: 7
Il battistrada delle Cloudmonster 2 presenta una struttura a blocchi rettangolari, con ampie zone coperte da gomma resistente. La parte centrale dell’intersuola è lasciata esposta, una scelta che favorisce la flessibilità senza compromettere la durabilità, dato che si tratta di un’area a basso impatto.
Il grip si è dimostrato efficace sia su asfalto bagnato che su superfici più irregolari come il brecciolino. La scarpa offre una buona tenuta, senza scivolamenti o incertezze, rendendola adatta anche a condizioni meteo variabili.

Intersuola: 7,5
La vera anima delle Cloudmonster 2 risiede nella loro intersuola. La mescola Helion è suddivisa in due sezioni ben distinte: una più morbida nella zona del tallone e una più rigida di colore rosso nell’avampiede. Questa configurazione consente una transizione fluida tra le fasi della corsa, con un appoggio confortevole e una spinta stabile.
Il drop è di 6 mm, con 35 mm di altezza nel tallone e 29 mm nell’avampiede. Visivamente, la scarpa sembra avere un’intersuola ancora più spessa, ma la sensazione ai piedi è equilibrata. La Speedboard agisce come elemento di connessione tra le due densità, contribuendo a mantenere la struttura solida e reattiva.

Tomaia: 6,5
La tomaia delle Cloudmonster 2 è composta da due strati: uno interno leggero e uno esterno più robusto. Sebbene questa configurazione garantisca una buona resistenza, la traspirabilità non è il punto forte della scarpa. Le aperture presenti nell’avampiede sono parzialmente chiuse dallo strato interno, e il profilo laterale non prevede sfoghi d’aria.
Nella zona posteriore è presente un inserto con il logo On Running, che aggiunge un rinforzo senza irrigidire eccessivamente la struttura. Lo spazio in avampiede è generoso, e la calzata risulta comoda: il consiglio è di scegliere il proprio numero abituale.
Upper: 7,5
Il sistema di allacciatura delle Cloudmonster 2 è particolare e ben studiato. I lacci passano attraverso un cordino sottile ma resistente, e sono leggermente elasticizzati, il che li rende pratici e funzionali. La linguetta rientra nella categoria delle minimaliste, sottile e discretamente traspirante: è fissata interiormente alla tomaia e non tende a muoversi durante la corsa.

La zona del tallone, invece, è ben imbottita e offre un buon livello di comfort, con una conchiglia definita ma non troppo rigida.
Peso: 6
Con un peso di 276 grammi nella misura US8 (41 EU), le Cloudmonster 2 non sono tra le scarpe più leggere della categoria. Tuttavia, grazie alla struttura dell’intersuola e alla distribuzione equilibrata dei materiali, ai piedi non si percepiscono come pesanti. C’è comunque margine per una futura ottimizzazione del peso, che potrebbe renderle ancora più versatili.
Comfort: 7
Il comfort offerto dalle Cloudmonster 2 è buono, anche se non eccezionale. La mescola Helion, pur essendo a doppia densità, non è particolarmente morbida, e questo si riflette nella sensazione generale durante la corsa, una caratteristica che ho ritrovato anche in altri modelli On, che non privilegiano comfort e morbidezza. Tuttavia, la stabilità è eccellente, e la Speedboard, tutt’altro che invasiva, contribuisce a mantenere il piede ben sostenuto senza creare rigidità.

La zona della caviglia è ben imbottita, e la calzata risulta piacevole anche dopo molti chilometri. La linguetta, come già accennato, è il punto meno riuscito in termini di comfort, ma non compromette l’esperienza complessiva.
Reattività: 6,5
La presenza della piastra Speedboard e la mescola più rigida suggeriscono una buona reattività, e in effetti le Cloudmonster 2 si comportano bene quando si aumenta il ritmo. Tuttavia, non si tratta di una scarpa pensata per la propulsione pura: la spinta è più controllata, e la reattività emerge soprattutto in situazioni di corsa variata, come fartlek o allenamenti a ritmo medio.
Quando non si corre a ritmi elevati, la scarpa si comporta come una daily trainer classica, ma è pronta a rispondere quando si decide di spingere un po’ di più.

Durata massima stimata: 8
Dopo 150 km di test, le Cloudmonster 2 hanno mostrato minimi segni di usura, soprattutto nella zona del battistrada. Gli inserti in gomma dura sono posizionati strategicamente e proteggono le aree più soggette a sfregamento. La tomaia si è mantenuta in buone condizioni, anche se il colore chiaro tende a sporcarsi facilmente.
La reattività dell’intersuola e della Speedboard è rimasta invariata, e la stima di durata si attesta intorno ai 700 km, un valore più che buono per una scarpa di questa categoria.
Rapporto qualità/prezzo: 6
Il prezzo di listino delle On Cloudmonster 2 è di 190 euro, una cifra importante per una scarpa che si colloca tra le intermedie e le daily trainer (guarda qui le migliori offerte).

Tuttavia, considerando le tecnologie impiegate e la versatilità d’uso, il rapporto qualità/prezzo può essere considerato equilibrato, soprattutto se si riesce ad approfittare degli sconti disponibili.
Voto finale: 6,9
Guardando esclusivamente le specifiche tecniche, si potrebbe facilmente pensare che le On Cloudmonster 2 siano scarpe progettate unicamente per correre a lungo e a ritmi sostenuti. La presenza di una piastra Speedboard integrata in un’intersuola Helion a doppia densità, costruita con la tecnologia CloudTec, suggerisce proprio questa vocazione.
Una volta indossate, però, le Cloudmonster 2 si rivelano perfettamente adatte anche alle corse lente di tutti i giorni, comprese quelle in cui si desidera aumentare la distanza. Non sono solo una soluzione per gli allenamenti più intensi. Sul mercato esistono scarpe intermedie chiaramente orientate alla velocità. Altre, come queste Cloudmonster 2, si avvicinano di più al comportamento tipico delle daily trainer, pur non disdegnando l’andare forte.
È proprio in un utilizzo che alterna corse lente a ritmi più vivaci – come un fartlek strutturato, delle variazioni o un medio – che le Cloudmonster 2 danno il meglio, offrendo una risposta efficace. In questo senso, possono tranquillamente svolgere il ruolo di scarpa unica, anche grazie a una piastra Speedboard che non risulta mai invasiva o eccessivamente rigida.
Sono adatte anche a runner di corporatura importante, fino a 90 kg, per ritmi di corsa lenta compresi tra i 6 minuti al chilometro e i 4’30”. Si riesce a spingerle con relativa facilità anche intorno ai 4’ al chilometro, quando si affrontano allenamenti più impegnativi. Tuttavia, scendendo ben sotto i 4’ al chilometro, la loro struttura complessiva e il peso non proprio contenuto rendono la corsa più dispendiosa. Indicate per quasi tutte le distanze, ritengo che il loro ambito ideale sia quello dei lunghi maratona più qualificanti, corsi a un ritmo più veloce rispetto alla propria andatura lenta.