Nike ha deciso di ridefinire i limiti del trail running. Con le inedite ACG Ultrafly, il brand americano lancia una scarpa che non solo promette prestazioni elevate, ma incarna una nuova filosofia di progettazione: quella della co-creazione con gli atleti. Il risultato è un prodotto che unisce tecnologia, design funzionale e una profonda comprensione delle esigenze di chi corre in natura.
ACG, l’anima outdoor di Nike
Per comprendere appieno il significato della nuova Ultrafly, bisogna partire da ACG, acronimo di All Conditions Gear. Questa linea nasce negli anni ’80 come risposta alle esigenze degli sportivi che affrontano ambienti estremi: montagne, deserti, foreste, neve e fango. ACG è sempre stata sinonimo di resistenza, versatilità e tecnica. Negli ultimi anni, Nike ha rilanciato il marchio con una nuova attenzione al trail running, un settore in forte crescita che richiede prodotti capaci di affrontare condizioni variabili e terreni imprevedibili e oggi prende nuova forma con la nascita di questo progetto.

Questa non vuole essere una recensione della nuova ACG Ultrafly, ma solo un’anteprima che riassume le nuove caratteristiche della scarpa annunciata da Nike in attesa di poterla testare secondo i protocolli di The Running Club.
Ultrafly: una super scarpa per il trail running
La Nike ACG Ultrafly nasce da una domanda precisa: è possibile creare una scarpa da trail che abbia le stesse prestazioni delle super shoes da strada? Nike ha raccolto la sfida e ha coinvolto atleti di ogni livello in un processo di sviluppo durato mesi, con 13 cicli di prototipazione e oltre 30.000 miglia di test. Il risultato è una scarpa che rappresenta un’evoluzione radicale rispetto alla precedente Ultrafly Trail, con l’obiettivo di essere più leggera, più reattiva e più stabile.
Tecnologia e materiali: il cuore della performance
La Ultrafly è un concentrato di innovazione. L’intersuola è realizzata in ZoomX, la schiuma più reattiva mai prodotta da Nike, già utilizzata nelle scarpe da maratona come le Vaporfly e Alphafly. Con un ritorno energetico dell’85%, ZoomX garantisce una spinta costante anche dopo ore di corsa.
All’interno dell’intersuola è inserita una piastra in fibra di carbonio a ¾ di lunghezza , divisa in due sezioni per migliorare la flessibilità torsionale. Questa soluzione consente alla scarpa di adattarsi meglio ai movimenti naturali del piede su terreni irregolari, offrendo al tempo stesso stabilità e controllo.

Il battistrada è firmato Vibram, con tecnologia Lightbase e mescola Megagrip, una combinazione che garantisce trazione eccellente anche su superfici bagnate, riducendo il peso rispetto alle suole tradizionali. I tasselli da 3 mm sono studiati per offrire grip senza compromettere la velocità, rendendo la Ultrafly adatta sia alle gare tecniche che a quelle più scorrevoli.
Comfort e calzata pensate per le lunghe distanze
Uno degli aspetti più curati nella progettazione della Ultrafly è la calzata. Nike ha ampliato la zona dell’avampiede per accogliere il naturale aumento di volume del piede durante le gare più lunghe. La tomaia è realizzata in Vaporweave, leggero, traspirante e drenante, capace di mantenere il piede asciutto anche in condizioni di umidità elevata.
La linguetta a soffietto e il collarino imbottito promettono comfort anche dopo decine di chilometri, riducendo il rischio di sfregamenti e vesciche. La scarpa è pensata per accompagnare l’atleta in ogni fase della gara, dalla partenza all’arrivo, senza cedimenti.

Dati tecnici e prestazioni sul campo
Dal punto di vista tecnico, la Ultrafly si presenta con un peso di 287 grammi nella versione uomo US10 e 225 grammi nella versione donna US8. Il drop è di 8,5 mm, con un’altezza al tallone di 37 mm e all’avampiede di 28,5 mm. Queste misure la collocano tra le scarpe da trail più performanti sul mercato, con un equilibrio ideale tra ammortizzazione e sensibilità al terreno.
Il feedback degli atleti è stato entusiasta. Drew Holman, uno dei protagonisti del circuito ultra americano, ha dichiarato che la Ultrafly è “più veloce, più stabile, più reattiva. Semplicemente migliore.” Anche Eliud Kipchoge, pur non essendo un trail runner, l’ha scelta per i suoi allenamenti su strade sterrate in Kenya, a dimostrazione della versatilità del prodotto.
La nuova Nike ACG Ultrafly sarà disponibile per a partire dall’estate 2026.
All Conditions Racing Department: dove nasce il futuro del trail
In perfetta sintonia con lo spirito selvaggio di ACG, Nike ha introdotto l’All Conditions Racing Department: un team d’élite di atleti dedicati alla velocità, alla resistenza e alla co-creazione. Questo gruppo rappresenta il cuore pulsante dell’innovazione Nike ACG, dove la forza collettiva costruisce comunità e dove identità e performance prendono vita.

Gli atleti del Racing Department non si limitano a testare i prodotti: li mettono alla prova, li rompono, li migliorano. Ogni prototipo nasce dalla montagna, passa per il Nike Sport Research Lab e torna nella polvere dei sentieri, pronto a distinguersi e a dettare il ritmo.
“Nike ACG crede che la vita debba essere vissuta nella natura selvaggia,” afferma Scott LeClair, VP/GM di Nike ACG. “Dalle Fastest Known Times alle ultra da 100 miglia, dalle scalate alpine agli attraversamenti fluviali, il sogno selvaggio alimenta tutto ciò che facciamo. È sporco. È duro. È grintoso. Ed è proprio questo che i nostri atleti stanno inseguendo”.
Il Racing Department è composto da 22 atleti provenienti da otto paesi e cinque stati americani, tra cui nomi come Caleb Olson, vincitore della Western States Endurance Run 2025, Nienke Brinkman, il nostro Cesare Maestri, Daniela Oemus, e molti altri. Questi atleti sono il volto della nuova generazione del trail running, capaci di spingersi oltre i limiti e provare ridefinire ciò che è possibile.