Ho indossato a lungo le nuove Diadora Nucleo 2 durante la preparazione per la Maratona di Milano, quale scarpa scelta per le uscite di corsa quotidiana da affiancare ad altre scarpe per i lavori di qualità e i lunghi. In sintesi, le ho trovate più protettive che reattive, ideali anche per podisti di peso elevato.
I punti di forza principali sono la comodità della calzata e l’impostazione strutturale della scarpa: grazie alla stabilità della mescola e alla conformazione, favorisce una corsa più composta e tecnicamente corretta. Dopo aver testato numerosi modelli negli anni, ho deciso di condividere la mia esperienza con questa prima recensione.
Battistrada: 7,5
Complice il meteo piovoso di queste settimane, ho avuto modo di testare il grip su vari terreni: pista bianca, asfalto e, in rare occasioni, pista d’atletica. La scarpa ha sempre garantito una buona aderenza, sia a ritmi rigeneranti (5’30”) sia più sostenuti (4’00”). L’unico scivolone sfiorato è stato su fango dopo un cambio di direzione improvviso, ma più che un limite della scarpa, lo definirei un episodio di selezione naturale in azione.

La tecnologia DURATECH 5000, con la sua mescola antiusura, è promossa a pieni voti: dopo circa 180 km, il battistrada non mostra segni di usura e credo che questo permetterà di accumulare un elevato chilometraggio con queste scarpe.
Intersuola: 6
L’intersuola presenta un design asimmetrico con due aree scavate esterne e una struttura interna appiattita, soluzioni che migliorano stabilità e controllo della rotazione. L’altezza è di 35 mm nel tallone e 30 mm in avampiede, con un drop di 5 mm.
Queste caratteristiche si apprezzano nelle corse lente, dove la scarpa invita a una corsa più fluida e pulita. La mescola ANIMA, pensata per garantire reattività, non mi ha convinto appieno: sebbene a ritmi più sostenuti (4’00”) la risposta non sia male, non è il punto forte del modello. E’ una mescola tra quelle di casa Diadora non con il ritorno di energia più elevato, che spetta alle soluzoni Anima N2 e Anima PBX, ma che per questo motivo assicura una superiore stabilità e si rivela essere più indicata a quei podisti che hanno un peso più elevato della media.
Tomaia: 6,5
Realizzata in Nylon Air Mesh e microfibra, la tomaia è leggera e con una traspirabilità nella media. Nonostante diverse uscite sotto la pioggia e il contatto frequente con pozzanghere, ha mantenuto il piede asciutto o, in ogni caso, ha permesso una rapida espulsione dell’acqua, evitando fastidiosi ristagni. Nessun particolare problema anche in termini di asciugatura una volta rientrato a casa.
Upper: 6,5
Rispetto alla prima versione di scarpa Nucleo, Diadora ha riprogettato la linguetta, ora fissata lateralmente con una rete elastica integrata nella fodera per evitare torsioni. La calzata è aderente senza compromettere la flessibilità. Il tallone e il tendine d’Achille risultano ben protetti, mentre le stringhe, senza infamia e senza lode, svolgono il loro lavoro senza particolari pregi o difetti.

Comfort: 7
Il comfort è uno dei punti di forza della scarpa. La calzata è avvolgente e piacevole, grazie anche al plantare DDATTIVO estraibile, che offre un’elevata capacità di assorbimento e rilascio dell’energia. La sensazione è quella di indossare una pantofola ammortizzata, ideale per le corse lente.
Le Diadora Nucleo 2 sono disponibili anche nella versione Wide, pensata per chi ha una pianta del piede più larga. Personalmente, ho trovato il modello base già ampio e comodo.
Protezione: 7,5
La caratteristica che più ho apprezzato è la protezione: la scarpa è solida, stabile e adatta a ogni tipologia di runner, indipendentemente dal peso o dal ritmo. Chi predilige ritmi rilassati (5’30”/5’00”) troverà un valido supporto, mentre chi corre più velocemente potrà apprezzarne la crescente reattività fino ai 4’00” al km.
Durata massima stimata: 7,5
Dopo circa 180 km, l’usura è praticamente inesistente, sia nel battistrada che nell’intersuola. Considerandola una scarpa protettiva, la necessità di una mescola ultra-reattiva passa in secondo piano. Solitamente cambio le scarpe per le uscite di tutti i giorni dopo 700 km, ma con queste mi sentirei sicuro di arrivare a 1000 km.

Peso: 6
La riduzione di peso del 20% rispetto alla prima versione è un buon miglioramento, ma non la rende una scarpa leggera. I 280 g si fanno sentire, forse anche più del peso effettivo, ma per una scarpa protettiva questa caratteristica è comprensibile.
Prezzo ufficiale: 6,5
Prezzo di lancio 155€, ma con l’offerta giusta si trova anche vicino ai 110€. Considerando le alternative sul mercato, le troverei più interessanti a 90/100€. Non le considero una scarpa “all-in-one”: l’ideale sarebbe affiancarle a una scarpa da allenamento veloce e a una da gara, ma ciò comporterebbe un investimento maggiore.
Voto finale: 6,8
Ho trovato le nuove Diadora Nucleo 2 molto riposanti, soprattutto nei momenti di maggiore stanchezza dovuti alla preparazione per la Maratona di Milano. Diadora le classifica come scarpe neutre, adatte a corse fluide e lunghe. Personalmente, le vedo ideali per allenamenti di recupero e corse rilassate, meno per lunghi impegnativi, dove preferirei qualcosa di più reattivo.

Nel complesso, Diadora Nucleo 2 sono delle scarpe per le uscite di tutti i giorni ben costruite e che per scelta dei materiali ritengo saranno in grado di durare molto a lungo con un comportamento che tendrà a restare invariato. Sono consigliabili in particolare a podisti più impegnativi quale peso, sfruttando per questo la stabilità e il comfort che rimangono i loro due punti di forza più evidenti.
In commercio dall'anno 2025, Diadora Nucleo 2 è una scarpa pensata per chi corre su strada e cerca una calzatura adatta alle corse di tutti i giorni e per le sucite di lento. L'intersuola in Anima ha...
Se inserite in una rotazione con almeno due modelli diversi, sono un’ottima scelta per i lenti e i rigeneranti. In una rotazione di sole due scarpe, opterei invece per modelli più versatili e reattivi in grado di meglio accompagnare nelle uscite lente un po’ più brillanti.